Salire in bici per andare a lavoro è senz’altro un’azione d’oro e per diversi motivi. Ah, prima che vada avanti la risposta è sì: anche (e soprattutto) con l’arrivo dei primi freddi. E che volete rinunciare proprio adesso che cominciavate a divertirvi? Oppure, con palestre e centri sportivi (al momento) chiusi pensate davvero di continuare a muovervi con il volante sopra la pancia…che cresce?? Suvvia.
Andare in bici al lavoro è divertente
A mio modesto avviso divertirsi in bicicletta dovrebbe essere considerato terapeutico. Nell’Ottocento era una necessità perché l’auto era agli albori e già allora aveva costi non certo alla portata di tutti. Oggi, invece, oltre ad essere una necessità (di ritorno, considerata l’ormai evidente disillusione delle 4 ruote) in molti acquisiscono sempre più consapevolezza che andare in bici fa stare bene. A differenza di alcuni autorevoli commentatori, preferisco non addentrarmi nel voler dimostrare attraverso le pubblicazioni scientifiche come l’uso delle due ruote giovi alla nostra quotidianità. Di seguito, però, vorrei potervi spiegare perché l’uso della bicicletta in città, ad esempio, non andrebbe relegato al solo concetto ludico. Siamo solo bambii che non vogliono crescere e rimanere in sella mentre gli adulti, quelli saggi, almeno in Italia scelgono tutti l’auto o lo scooter? Ma anche no ed ecco perché.
Andare in bici al lavoro è doveroso
Come accennato in precedenza, per dimostrare come la bici sposti davvero gli equilibri vitali non voglio neppure mettermi a cercare link a pubblicazioni scitifiche di rilievo. Ce ne sono? Bene? Non ce ne sono oppure quelle che si leggono convincono fino a un certo punto? Allora perché esporsi a critiche da parte degli ‘autopiattisti’ (quella parte di automobilisti che continua a negare il problema che hanno nel relazionarsi a chi sceglie la mobilità dolce, ndb) che non aspettano altro per… dare giù?
Piuttosto, alleghiamo loro questo simpatico vademecum messo giù proprio dall’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) a metà 2020. Nel documento che inizia con queste due belle parole: ‘Moving around…’, semmai ve ne fosse ancora bisogno, si prende posizione netta sul rapporto che corre tra bici e…Resto del mondo. In città, questa la sintesi, ne è fortemente raccomandato l’uso, anche e soprattutto per motivi di salute. Fa stare bene, mantiene il cuore in forma, stimola ogni senso e in tempi di Covid consente di raggiungere la meta ambìta senza rischiare assembramenti. Evito ‘palle’ e libere interpretazioni rimandando dritto alla fonte. Chi ha tempo e voglia.. legga qui perché andare in bicicletta in città adesso è diventato doveroso.
Economico (per ora)
Fin quando in Italia e in Europa non bombarderanno il settore di tasse, salire in bici per spostarsi converrà sempre più rispetto agli altri sistemi. Il perché è presto conteggiato.
- Zero costi di assicurazione
Anche se a mio avviso chi usa le due ruote dovrebbe comunque avere alle spalle un pacchetto assicurativo almeno per la responsabilità civile, al momento non si registrano indicazioni in tal senso. D’altronde il mercato se non è neonato sta comunque muovendo i primi passi significativi solo ora e tagliargli le gambe adesso sarebbe criminogeno. Certo, al peggio non c’è mai fine, ma speriamo che i numeri continuino a crescere come ora. - Zero costi di carburante
Eh sì. Piaccia o no, il mezzo non consuma benzina né gasolio. Le ebike, sopratatutto se si possiede un mezzo con batteria a capienza tipo 500 Wh, che ormai montano molti modelli in circolazione, con una ricarica di 3 ore e mezza o 4 ore si possono prcorrere, in media, fino a un massimo di 100 kilometri. - Scarsa manutenzione
Anche qui poca roba. Catena, gruppo pignoni, freni, luci e una gonfiatina alle gomme ogni tanto. Ma chi v’ammazza? (eh, lasciamo stare va?).
Allora, state ancora lì a pensarci sopra? Qui qualche consiglio su come scegliere il mezzo.