Donne e bici, il legame in rosa raccontato da rassegne letterarie e network

Il legame tra donne e bici è ricco di fascino e sottoposto spesso alla lente del pregiudizio maschile. Nel 2021 servono nuovi punti di vista, suggeriti – perché no? – da una rassegna letteraria o da un network che ne chieda maggior rappresentatività.

In tal senso sia benvenuta la Prima edizione della rassegna letteraria Librinbici, che tra la fine di giugno e luglio prevede ben 5 appuntamenti all’ombra del Parco di Monte Ciocci, la storica location a 8oo metri da Piazza San Pietro a Roma dove fu girato il mitico ‘Brutti Sporchi e Cattivi‘, con un monumentale Nino Manfredi nei panni di Giacinto Mazzatella sotto lo sguardo attento del maestro Ettore Scola: uno che di racconti ‘dal basso’ ne sapeva qualcosa. La rassegna, a cura dell’associazione Andiamo a San Pietro? Sì ma in bici, Casotto Monte Ciocci e Libreria Equilibri, propone subito due date ‘en rose’: il 24 giugno ‘Dialogo con le Femministe col Ciclo e la Casa delle donne Lucha y Siesta’, mentre il 1° luglio terrà banco (anzi bancarella) ‘Alfonsina e la Strada’, il romanzo con al centro le avventure della ciclista Alfonsina Strada, la prima a sfidare il maschilismo sportivo partecipando al Giro d’Italia del 1924.

«Saranno diverse le tematiche che animeranno gli appuntamenti in calendario – commenta Laura Muscarà dell’associazione Andiamo a San Pietro? Sì, ma in bici – con un’attenzione particolare rivolta alle due ruote al femminile. In questo senso la bici rappresenta uno strumento di emancipazione, una sfida alle convenzioni”.

Anche il terzo appuntamento, in scena l’8 luglio, avrà una forte quota rosa (a me questa definizione da ‘riserva indiana’ attira sempre fino a un certo punto): Alessandra Schepisi, collega e di Radio 24 – Il Sole 24 ore e Pierpaolo Romio di Girolibero interverranno per parlare del loro ’24 Storie di Bici’ il libro scritto insieme su una buddy bike e che hanno voluto presentare in diretta anche qui a Vita due Ruote.

Gli autori del libro ’24 Storie in Bici’, Alessandra Schepisi e Pierpaolo Romio, durante la diretta sul gruppo Facebook Vita a due Ruote

Dall’Inghilterra due nuovi network in rosa

Andare in bicicletta è un gesto che non appartiene né all’uno né all’altro sesso. Un concetto testimoniato anche dai due network inglesi nati da poco: Women in Cycling e Women of Colour Cycling Collective. La mission del primo è quella di aumentare la partecipazione delle donne nel settore ciclistico. Un’iniziativa a cui hanno aderito Cie (Cycling Industries Europe), Ecf (European Cyclists’ Federation), Velokonzept e Mobycon. L’obiettivo è promuovere anche la rappresentanza femminile nei comitati di settore, panel, conferenze e in tutte quelle realtà dove si affrontano i temi della mobilità ciclistica.

Il tema delle minoranze, nel senso ancora più rigido del termine, è rappresentato dal gruppo Women of Color Cycling Collective (Wccc), lanciato a marzo. Se già le donne in genere hanno non poche difficoltà nel trovare i loro spazi, ad esempio, all’interno dei club ciclistici, quelle di colore hanno una difficoltà in più: scavalcare ulteriori mura di pregiudizi secolari. A mani nude.

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