L’invezione del tandem risale al 1898.
Un danese, Mikael Pedersen, sviluppò la versione speciale della tradizionale bicicletta. Il disegno originale prevedeva un telaio di legno con un doppio sellino, in fase di produzione, invece, il telaio venne realizzato in metallo.
I tandem sono strutturati in maniera leggermente differente rispetto alle biciclette tradizionali. Solitamente, hanno una lunghezza doppia rispetto alle normali biciclette ed il loro peso si aggira attorno ai 20 kg.
La trasmissione del moto avviene tramite due assi. Dato che la pedalata dei passeggeri deve essere sincronizzata, i perni centrali delle ruote sono connessi tra loro mediante la catena e le corone, che devono essere di uguale dimensione, per garantire una pedalata sincronizzata. Le corone sono situate sul lato sinistro per il passeggero anteriore e sul lato destro per quello posteriore.
ll tandem è un mezzo di trasporto che invita alla condivisione, a pedalare si è in due! Inoltre è richiesto buon affiatamento per entrambi i ciclisti. Sul sellino anteriore c’è sicuramente il responsabile della guida, ma l’altro membro non è un soggetto passivo, ma deve capire, assecondare e prevedere le intenzioni del “guidatore”.
Anche se la sincronizzazione è in parte guidata dagli stessi organi di trasmissione, nella guida del tandem sarebbe preferibile mantenere una sincronia nei movimenti, nonché possedere lo stesso livello di allenamento e di resistenza fisica così da poter distribuire lo stesso grado di fatica su entrambi.
Sul mercato esistono diverse tipologie di tandem.
I tandem da passeggio o city bike tandem, disponibili anche nel formato pieghevole, sono usati per lo più per gli spostamenti quotidiani in città. I tandem uomo e donna sono ideali per essere guidati da una coppia composta da un uomo e da una donna. I tandem elettrici sono del tutto similari alle comuni biciclette alimentate a batteria, ma adatti a due passeggeri. I tandem da corsa, infine, sono quelli adatti alle competizioni.