Le rastrelliere portabiciclette in condominio non sono ‘lesive’ né tantomeno pericolose e, soprattutto, «non limitano luce e aria» delle proprietà altrui. Pensate: nel terzo millennio, mentre la capitale d’Italia è strangolata ogni giorno dalle automobili in ogni dove e mentre il trasporto pubblico annaspa, a esplodere questo concetto così inafferrabile ci ha dovuto pensare nientemeno che un giudice del Tribunale di Roma.
Ricorso contro le rastrelliere condominiali: il perché del rigetto
Schieramenti e motivazioni iniziali. Da Viale Giulio Cesare arriva fresca fresca la sentenza numero 979/2023con cui si rigetta il ricorso di alcuni cittadini che impugnavano la delibera con cui un’assemblea condominiale aveva collocato rastrelliere sulla rampa di accesso al garage residenziale. Per gli impugnanti la delibera era viziata da nullità e/o annullabilità per insussistenza della prescritta maggioranza valida e risultava comunque «lesiva» degli stessi attori, visto che le rastrelliere erano state posizionate nei pressi delle finestre del locale interrato di proprietà degli stessi. Un fatto che secondo i ricorrenti determinava «un rilevante pregiudizio alla fruibilità dello stesso e una diminuzione della visuale e della luce».
Il condominio al contrario, riteneva che l’intervenuta installazione delle rastrelliere per bici «oltre a essere espressione di sensibilità alle tematiche ambientali e come tale da ritenersi moralmente lodevole, non poteva in alcun modo ledere gli interessi degli attori, né gli stessi avevano offerto alcun riscontro probatorio di segno contrario». E il giudice, alla fine, è stato dello stesso avviso.
Pericolosità non provata. Gli attori, infatti, non solo «non hanno provato la pericolosità derivante dal posizionamento delle rastrelliere in discesa lungo la rampa carrabile, ma neppure può affermarsi che tale rastrelliera comporti una significativa limitazione di luce o di aria in danno della ‘proprietà attorea’, né la medesima può essere considerata fonte di immissioni nocive». Nonostante atti e foto allegati, tanto per il posizionamento della rastrelliera quanto per la struttura delle biciclette «deve escludersi che il locale degli attori subisca una significativa riduzione di luminosità (quand’anche fossero utilizzate tutte le rastrelliere contemporaneamente) e in alcun modo una limitazione di aria».
Le rastrelliere non intralciano il passaggio né la manovra dei veicoli in transito. Oltretutto l’uso più intenso di detta porzione di rampa, «oltre a non intralciare il passaggio e la manovra dei veicoli sulla rampa e a non mutare la destinazione del bene comune, non costituisce, all’evidenza un’innovazione» (e non richiedendo peraltro, maggioranze qualificate), ma «rappresenta, piuttosto, un ampliamento ed un miglioramento (ma tu guarda!) dei servizi comuni fruibili da tutti i condomini, attuativi, peraltro, delle prescrizioni regolamentari vigenti nel Comune di Roma».
Per completezza, peraltro, il giudice rileva che «non trattandosi di innovazione, come sopra rilevato, la maggioranza richiesta nel caso di specie era quella di cui all’art. 1136, comma 2, c.c. (secondo il quale “l’assemblea, in seconda convocazione, è regolarmente costituita con l’intervento di tanti condomini che rappresentino almeno 1/3 del valore dell’intero edificio e 1/3 dei partecipanti al condominio. La deliberazione è valida se approvata dalla maggioranza degli intervenuti con un numero di voti che rappresenti almeno 1/3 dal valore dell’edificio”), in concreto rispettata». Ricorso rigettato.
Prove di civiltà. «La sentenza afferma come la rastrelliera non si debba considerare un’innovazione – e come tale soggetta a particolari maggioranze -, ma un ampliamento e un miglioramento dei servizi comuni fruibili da tutti i condomini, attuativi, delle prescrizioni regolamentari vigenti presso Roma Capitale», ha affermato Paolo D’Agostino, avvocato civilista che come molti suoi colleghi raggiunge il centro città con trasporto intermodale, abbinando l’uso del treno regionale a quello del monopattino per l’ultimo miglio. Per il legale questa sentenza rappresenta «un netto passo avanti verso la civiltà».
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