Ecco l’ira de il_parods, all’anagrafe Roberto Parodi, che vorrebbe strangolare in culla la neonata mobilità sostenibile (a due ruote attive), ai suoi primi vagiti da Milano in giù. Il tutto mentre nel resto d’Europa, o giù di lì, provocazioni come quelle sparate dall’alto del suo profilo Instagram farebbero sorridere persino un albergatore austriaco alle prese con un’orda di affittuari italiani del Centro-Sud.
Ma cerchiamo di riannodare i fili del ‘Parods pensiero’. La mia riflessione è incentrata sugli ultimi due video collocati in primo piano nel suo profilo IG: quello dal titolo “Ambulanza Bloccata e Ciclabili vuote” e “Dimostrazione contro il blocco Euro 0“, rispettivamente da 252mila e 273mila visualizzazioni (al momento della pubblicazione di questo mio articolo). Cifre niente male, va osservato, come pure quelle relative ai commenti: 890 per il primo e 532 per il secondo. Buttali via!! Di questi tempi dove il successo ( e l’insuccesso) sembrano misurarsi soltanto così.. chapeau (cit. Loretta Goggi in Tale e Quale Show). Più banalmente, alla romana: «e che je vòi dì?». Il comun denominatore di questi due video è la critica nei confronti della giunta Sala a Milano e delle misure adottate per contrastare l’inquinamento ambientale in città.
Premesso questo, ho cercato di ascoltare attentamente cosa volesse raccontarci il_parods dall’alto del suo scranno (molto spesso rigorosamente Chester…oh yes!). Prima di muovere le mie obiezioni ai ragionamenti altrui cerco sempre di ascoltare i motivi di base. Ebbene.. ‘il_parods’ su questo è tranchant anche nel rispondere a chi non la pensa come lui. «Ma chi lo dice che i ciclisti devono avere una stradina tutta per loro? Da cento anni le biciclette, le moto e le automobili hanno condiviso la stessa strada, continuino a farlo. Poi se tu mi dici facciano una bella ciclabile lungo il Naviglio Pavese che va verso la campagna ti do completamente ragione, ma qui si tratta di iniziative persecutorie, vessatorie, totalmente demagogiche che hanno il solo scopo di rendere la vita difficile alle macchine, che però al momento sono il 95% dei mezzi che vengono utilizzati». Questo il passaggio che apre scenari a mio avviso inquietanti. L’unione fa la forza, ci svela ‘il_parods’ in una sorta di safety in numbers al contrario (la filosofia nord europea secondo la quale più ciclomobilisti sono in strada e maggiore è la sicurezza garantita, ndb). Anzi, più che filosofia al contrario si tratta di applicazione a senso unico0: safety in numbers solo per quattro ruote motrici, moto e scooter (s). Per ‘il_parods’ la soluzione è «dare tempo al tempo, aspettando che le cose si sviluppino e si evolvono (meglio ‘evolvano’, suvvia, non le pare?) in modo naturale». Tutto il resto è noia.. anzi no: «esaltazione pseudoambientalista».
Il mio (breve) Spiegone
Come fanno altrove? Vien da chiedersi come ci si potrebbe mai avvicinare alle altre capitali europee, al traffico veicolare di gran lunga più basso rispetto al nostro (in Italia girano 7/8auto ogni 10 abitanti, neonati inclusi, ndr) se i nostri amministratori tenessero questa linea di pensiero. Quale potrebbe mai essere secondo ‘il_parods’ lo tsunami, il cataclisma, in grado di invertire la rotta? Possibile mai che fuori da questo simpatico Paese siano tutti esaltati ambientalisti e basta?
Niente riserve indiane. Io, ripeto, credo di aver capito cosa suggerisce l’influencer e provo a sciverlo qui sul mio blog. Dovrebbe suonare più o meno così: lasciate che si sviluppi al meglio la convivenza tra i vari utenti della strada, senza riserve indiane. Che poi, alla fine, è una linea su cui convergono addirittura diversi addetti ai lavori a due ruote attive, perché negarlo? Peccato che, però, se prima (o contestualmente) non decongestioni, se non riduci il traffico veicolare, se non ti batti per le Zone e le Città 30 come sta avvenendo a Bologna e in altri grandi Centri quest’approccio di tipo olistico, cioè improntato alla totalità, al ‘tutti insieme appassionatamente’, non potrà mai essere applicato. Ho citato solo un paio di casi in Italia, se dovessi citare quanto avviene oltre confine rischierei di appesantire i miei ..server!): su questo ci sono case-history lunghi così, ma dubito che a ‘il_parods’ la cosa interessi. La strada, la via maestra che indica si suoi seguaci su..(ehm) Instagram, purtroppo, è solo intasata di auto e moto, mentre nella realtà di tutti i giorni lo spazio che abbiamo (avevamo) a disposizione è finito, non ce n’è più. Per non parlare della qualità dell’aria o delle malattie cardio-vascolari e respiratorie a cui si va incontro vivendo in determinate zone.
Il diritto al parcheggio: sempre! Sì’, d’accordo, tutto sommato neanche io disdegnerei un futuro in cui far convivere ogni mezzo di trasporto, pubblico e privato, ma credo sia possibile soltanto non in egual misura. E questo fa indispettire tutti quelli che di recente hanno acquistato un suv, un crossover o un’utilitaria. Ebbene sì: anche io ho un’auto, ma mi sforzo di usarla il meno possibile e giro in cargobike (con figlia piccola dietro) quasi tutti i giorni della settimana. Ai Masanielli di turno che mirano dritto nella pancia della gente comune a suon di reel, è bene ricordare che possedere una o più auto non garantisce il diritto al parcheggio, né al muoversi con questo mezzo sempre e comunque come avviene, invece, in gran parte d’Italia.
Il Minotauro. Ribadisco il concetto: più o meno tutti noi abbiamo un mezzo a quattro ruote, ma.. ripeto: lo spazio è finito e invocare la commistione auto-quadriciclo per i minori – moto-scooter – ciclomobilisti-pedoni in un fazzoletto di asfalto come il nostro è follia pura. Da un progetto del genere ne uscirebbe (e ne sta uscendo) un Minotauro, con la testa e una parte del corpo a forma di abitacolo, le zampe anteriori a forma di manubrio e quelle posteriori con gli artigli ‘quattro stagioni’. Una massa informe, come quando si guasta il teletrasporto di Scotty in Star Trek (rigorosamente Tos, Trek Original Series) e «quello che è risalito a bordo per sua fortuna non è sopravvissuto abbastanza a lungo».
Uhm.. no.. la suggestione de ‘il _parods’ non mi piace. NON mi piace affatto. Brecciolino.