Andare in bici fa bene e tra un po’ non sarà più soltanto lo slogan dell’ormai arcinota Coppa Cobram, in cui Fantozzi e Filini vengono ‘chiamati alle armi’ dal loro megadirettore galattico appassionato di ciclismo, bensì le conclusioni di uno studio scientifico condotto dall’Università di Udine. L’Ateneo per condurlo (udite udite) cerca addirittura volontari di età compresa tra i 19 e i 62 anni. Mica male.
Linee guida e scopi finali dello studio: tra ‘attivi’ e ‘sedentari’
Lo studio si chiama Bicinsalute, è in fase di avvio e chiamerà a raccolta 30 partecipanti da inserire nel gruppo”attivi” : altri 30 verranno inseriti in quello dei “sedentari“. La ricerca durerà sei mesi e prevede una serie di test preliminari gratuiti per valutare «accuratamente» la condizione fisica dei partecipanti. I test si svolgeranno presso il Laboratorio di Fisiologia del Dipartimento di Area Medica dell’Ateneo (DAME).
I profili ricercati riguardano uomini e donne di età compresa tra i 19 e i 62 anni, attivi, e quindi già avvezzi all’uso della bicicletta come mezzo di spostamento su tratte relativamente lunghe (superiori a 3 km di tragitto casa-lavoro/studio), ma anche persone sedentarie che ancora non hanno optato per questa scelta salutare. Profili che si dicono comunque pronti a modificare il proprio stile di vita.
«Cerchiamo candidati che siano residenti nel Comune di Udine e limitrofi – precisa Caterina Ursella, Dottoranda presso il Laboratorio di Fisiologia del DAME -. La ricerca vera e propria avrà una durata di sei mesi».
I test da effettuare
Numerosi i test che riguarderanno i candidati. Dai prelievi di sangue effettuati presso l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (al fine di indagare i parametri associati al rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari) agli esami antropometrici con misurazione della pressione arteriosa; dalle analisi della funzione endoteliale e vascolare periferica ai test incrementali al cicloergometro. Tutti e 60 i volontari reclutati verranno sottoposti a una ‘batteria di indagini’ che si concluderanno con un questionario di valutazione della qualità di vita.
«A questa fase introduttiva seguirà quindi la ricerca effettiva “sul campo” – spiega Federico Formenti, professore associato onorario al King’s College di Londra -. Lo studio è infatti composto da una parte “trasversale”, in cui soggetti che abitualmente si recano al lavoro in auto verranno confrontati con quelli che utilizzano la bicicletta, e in una componente “longitudinale”, in cui soggetti che hanno iniziato ad utilizzare la bicicletta verranno seguiti per un determinato periodo di tempo. Valuteremo il dispendio energetico durante la locomozione su percorsi prestabiliti, anche mediante metodiche GPS, e variabili fisiologiche, cliniche ed ematochimiche associate allo stato di salute del partecipante».
Non solo salute, ma rispetto dell’ambiente
Due le ricadute del progetto di ricerca dell’Università di Udine: una legata alla salute individuale e l’altra all’ambiente. «L’uso della bicicletta come mezzo di trasporto su tratte relativamente lunghe favorisce uno stile di vita attivo e migliora i fattori di rischio per patologie croniche, soprattutto cardiovascolari e metaboliche», specifica il prof. Bruno Grassi, Ordinario di Fisiologia e Responsabile del Laboratorio del DAME. Non solo: l’uso della bici riduce anche l’impatto sull’ambiente, attenuando «la congestione veicolare e le emissioni di sostanze tossiche associate a tale traffico». Lo studio è incentrato sulla realtà territoriale udinese e dei comuni limitrofi e l’obiettivo finale è intervenire nella definizione di percorsi ciclabili da proporre alla popolazione con specifiche incentivazioni in un’ottica di urbanistica preventiva».
Per candidarsi cliccare sul link. Per ulteriori informazioni inviare mail
a bicinsalute@gmail.com