Biblioteca della Bicicletta, Simona Baldelli va in fuga con la sua Alfonsina e la Strada

Che meraviglia imbattersi nella Biblioteca della Bicicletta. E il bello è che avviene tutto un po’ per caso, grazie all’appuntamento per intervistare Simona Baldelli (Sellerio Editore), autrice dell’interessantissimo libro Alfonsina e la Strada, dedicato alla pioniera delle due ruote in rosa che sfidò, per prima, l’imperante maschilismo in bicicletta. Fu lei, Alfonsina Strada, l’unica donna a partecipare al Giro d’Italia del 1924. Una donna d’altri tempi, che proveniva da una famiglia poverissima; immaginatevi un po’ se, all’inizio del Novecento, famiglie non agiate potevano permettersi il lusso di far allenare una pur promettente ragazza in sella a una bicicletta. Alfonsina, però, riuscì nell’impresa impossibile, portando un’autentica rivoluzione copernicana: altroché!

«Chi sono le ‘Alfonsine’ di oggi? Tutte le donne considerate pioniere – risponde l’autrice -. E’ fastidiosissimo sentir dire ogni volta frasi come “è la prima donna a fare questo, è la prima donna a fare quell’altro”. tanto che non ci fosse più bisogno di indicare che c’è una ‘prima donna’, ma finché si avverte questa necessità.. ogni donna che rompe questo tetto di cristallo, porterà sempre dentro di sé un pezzo di Alfonsina Strada».

L’incontro con Simona, però, avviene in un luogo magico. Un bosco incantato, dove al posto degli alberi con i rami che gesticolano troviamo libri che narrano le gesta dei grandi campioni, molti dei quali scritti apposta per i più piccoli. Proprio a loro, infatti, vengono rivolte gran parte delle attenzioni dei curatori di questa Biblio-Ludoteca. Libri, maglie di campioni del ciclismo, borracce che ci ricordano come pedalare sia gioia ma al tempo stesso fatica e sudore.

Il tutto impreziosito da diversi giochi che stimolano l’esperienza tattile e visiva, dapprima pensati e solo dopo realizzati apposta per i più piccoli, che così imparano l’importanza di un mezzo di locomozione realizzato circa duecento anni fa e dall’utilizzo tuttora imprescindibile. Guardare e, soprattutto, toccare.. è un’esperienza da provare.

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