Kit di trasformazione per biciclette, Greenmoving allunga la pedalata verso Nord

Uno pensa alle biciclette a Lecce, città capolavoro cara a Sant’Oreste e definita la Firenze del Sud, e pensa a Mauro Rizzo di Greenmoving che ‘lavora bene’ pur se in un piccolo centro. Poi apri l’agenzia Ansa, mica micio micio e bau bau, e ti ritrovi il pezzone sul suo kit di trasformazione e i suoi modelli a due ruote…a tutta pagina. Stento a riprendermi, poi però compongo il suo numero per fargli i complimenti e con l’occasione mi prendo qualche riga per ‘Vita’.

Nel frattempo, però, una breve e doverosa premessa. Conosco personalmente Mauro da qualche anno e raramente ho incontrato uno più tosto di lui. Su tutto. Volete sapere come l’ho conosciuto? E’ successo quando ho acquistato una Brompton usata, che montava un proprio kit a pedalata assistita. Ora, per i pochi che non lo sanno, la Brompton è, credo, la migliore e più affascinante bicicletta pieghevole del mondo, ma fino a poco tempo fa era solo e orgogliosamente muscolare. E’ solo da qualche anno, infatti, che la casa inglese al tradizionale modello ha abbinato anche quello con il motore a tecnologia Kern, sviluppato in tandem con l’équipe Williams Formula Uno, con in testa il pacco batterie formato zaino. Lo togli e lo rimonti in un attimo: una figata.

Al tempo cercavo una bicicletta pieghevole a pedalata assistita e un noto venditore top a Roma mi segnalò questo pezzo in vendita. L’unico difetto era che montava il motore potenziato, non quello che ti porta a 25, ma a 40 km orari. Lo cambiai perché la notte voglio dormire sempre tranquillo, consapevole di essere sempre nel legale, e Mauro fu di molto aiuto. Gli rispedìì la Brompton con il suo kit troppo potente per i miei gusti, lui sostituì il motore con quello a potenza normale e mi reinviò il tutto nell’arco di pochi giorni. Lo stesso accadde con il pacco batterie, che nel suo kit di allora era montato lungo la canna della Bro. Un andirivieni di batterie e motori sempre con la presenza a distanza di Mauro, che mi aggiornava tramite whatsapp.

Di Mauro conosco la testardaggine nel voler risolvere a tutti i costi ogni fottuto problema. L’ho chiamato a qualsiasi ora del giorno, di sabato e una volta perfino di domenica, quando la batteria si spense definitivamente perché ormai non ne aveva più. Nel giro di pochi giorni ne montavo già una nuova. Ok, l’azienda non avrà le dimensioni e lo spessore di Amazon, ma come non riconoscerne l’approccio altrettanto serio nell’ambito dell’assistenza al cliente?

Ora lo leggo a ‘caratteri importanti sulla prima agenzia giornalistica italiana. Addirittura sull’online, che poi ribatte sull’alert di Google. E man mano che scorro le righe provo piacere, un senso di gratificazione manco si trattasse della mia azienda di famiglia.

Mauro da Lecce, non ci sentiamo dal tempo di quella famosa Brompton e ora delle tue biciclette e dei tuoi kit di trasformazione ne leggo perfino su Ansa.it. E pure a tutta pagina. Che ‘me sò perso’?
Mah, diciamo che abbiamo cominciato a lavorare bene con i modelli Vintage Cruiser. Merito anche dell’incentivo, abbiamo soddisfatto diverse richieste, alcune delle quali provenienti perfiono dal mondo della politica e dello spettacolo. Il resto è passaparola“.

Sarà pure passaparola, ma Lecce non è dietro l’angolo. Come si superano queste distanze con il resto del Paese?
In fin dei conti il cliente si è emancipato su internet. Lavoriamo un po’ sul modello Amazon, che ti offre comunque la possibilità di testare il prodotto per un po’ di tempo e poi eventualmente restituirlo. Anche noi facciamo la stessa cosa, anche se spediamo a persone che comunque conosciamo inizialmente. Ai più scettici diamo lo stesso una settimana di prova“.

Quanti resi finora?
Nessuno! Tocco ferro e qualcos’altro” (ride, ndb).

Ti sei chiesto perché?
Guarda non esagero se ti dico che non ha restituito nessuno. Forse perché noi ci siamo sempre ma davvero: sia a livello commerciale che tecnico. Basta conservare il cartoncino dell’imballo e al resto ci pensiamo noi. Inviamo il corriere a ritirare e risolviamo il problema“.

Più Italia o vi affacciate all’estero?
Al momento preferiamo giocare in casa. Certo, se avessi potuto aprire un nostro punto vendita a Roma sarebbe stato meglio, ma va bene così. Stiamo lavorando molto bene. La gente comincia a conoscersi per davvero“.


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