Biciclette per disabili, sentire la carezza del vento

Biciclette per disabili, la strada è di tutti e soprattutto la loro. Siamo a Senigallia, dove Alberto Franceschini, titolare della Protec, a messo a punto Aspassobike. Un progetto di mobilità sociale, sostenibile, piacevole, ecologico, ma, cosa più importante, divertente!

Le biciclette per persone con disabilità sono prodotte dalla azienda olandese Vanraam, leader in questo settore, di cui Aspassobike è dealer per l’Italia. Un business nato tutto sommato per caso: da una chiacchierata fra amici di vecchia data. Al telefono Franceschini è torrenziale e ti accorgi subito che è orgoglioso di quello che fa.

Franceschini, davvero riuscite a trovare divertimento e non solo un normale senso di solidarietà in questo pur splendido lavoro che svolgete?
«Beh, sentirsi dire da un ragazzo che è la prima volta che sentiva il vento così forte in faccia lei come lo giudica

Aspassobike è un progetto piuttosto ambizioso.
«Guardi, in realtà la mia azienda si occupa di monitoraggio climatico. Poi, un giorno, è scoccata la scintilla vedendo una bici con un disabile girare in Olanda come se nulla fosse».

Orgoglio tipicamente italiano.
«Beh, in Italiana non avevo mai visto niente di simile e allora ho cominciato a effettuare un po’ di ricerche. Mi sono accorto che in realtà nessuno produceva niente del genere e quindi sono passato all’azione. Il prodotto messo a punto consente di salire in modo autonomo a chi ha una disabilità».

Come funziona? E, soprattutto, come convincete le famiglie a fidarsi di questo mezzo? In genere attorno a ogni cambiamento è lecito attendersi un bel po’ di diffidenza.
«In effetti questa è una criticità, che però di norma viene superata con la prova pratica. Affinché si possa prendere dimestichezza con il mezzo ci vogliono 10 secondi circa. Una volta che la carrozzina si è agganciata al telaio della bici, si può anche allacciare una cintura di sicurezza aggiuntiva per il passeggero che si trasporta. Lo stesso vale anche per chi accompagna: ci vuole un po’ di adattamento anche per lui, almeno all’inizio, ma poi è fatta. Il mezzo, per la cronaca, ha tutte le caratteristiche tipiche della cargo-bike».

Costi e diffusione: in Italia il comparto dell’assistenza è spesso sottoposto a ingenti tagli economici. Immagino si spinga molto sul pedale della solidarietà.
«Esattamente, per fortuna sono sempre diverse le associazioni interessate. Un mezzo costa almeno 6/7mila euro e li stiamo consegnando in tutta Italia: dal Nord al Sud. Isole comprese!».

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