Bologna Città30, nonostante le polemiche sul nuovo limite sarà fondamentale completare la Bicipolitana. Ecco perché

In attesa che il provvedimento su Bologna Città 30 diventi definitivo, la sperimentazione del nuovo limite in strada durerà 6 mesi ed è stata avviata lo scorso 1 luglio, nella città delle Torri la Bicipolitana assume e assumerà una rilevanza sempre più cruciale nei prossimi mesi. Ma cos’è la Bicipolitana? Siccome sono ancora più quelli che la bicicletta la prendono per sfizio e meno quelli che la usano come mezzo di trasporto vero e proprio, provo a mettere assieme le tessere del puzzle e spiegarvi a cosa serve, quanto serve (!)  e com’è realizzata questa infrastruttura light.

Cos’è una Bicipolitana

In generale la BicIpolitana non è altro che una rete di percorsi ciclabili e costituita da alcuni itinerari identificati, come in una metropolitana, da linee colorate che attraversano la città seguendo tragitti e direttrici diversi. Una mappa di linee non solo colorate ma anche numerate, creata per aiutare chi le usa: poco o molto non fa niente, l’importante è che vi si raccapezzino ciclisti e ciclomobilisti.

Pesaro e Bologna sono tra le città più virtuose in questo senso e nel corso degli anni le loro amministrazioni sono state in grado di sviluppare una rete fitta come quella di una rete metropolitana sotterranea. Da qui la crasi tra bicicletta e metropolitana: non solo un sofismo, ma un autentico grimaldello in grado di ‘stappare’ interi quadranti. Parecchi residenti, pensate un po’ che gonzi (senso lato, ovvio), una volta ricevuta in regalo la tanto attesa mobilità attiva hanno addirittura smesso di guidare l’auto nei loro percorsi quotidiani, preferendo la pedalata in sicurezza. Non solo: con la rete ciclabile sotto casa il mercato immobiliare si è rivalutato e si sta tuttora rivalutando, così come vi ho documentato tempo fa in questo post.

La Bicipolitana di Bologna

Nello specifico la rete ‘alla bolognese’ è una specialità davvero tutta da gustare  – garantisco personalmente (!) – e si compone di 34 linee: 20 per gli spostamenti di tutti i giorni e 14 dedicate al tempo libero e al cicloturismo. Eccovele riportate qui sotto. Da non bolognese e da conoscitore medio della città (ogni tanto una scappata lì la faccio) provo una certa invidia!

Nonostante pratichi anch’io il cicloturismo sono anzitutto un ciclomobilista quotidiano convinto: dunque mi concentrerò sul tratto urbano, quello di tutti i giorni. Guardate che bella estensione e che bella segnaletica. Nulla di fine a se stesso, ma una comunicazione Visual che ti fa sentire spesso a casa, rassicurandoti. Ok, c’è parecchio da fare, ma siamo senz’altro sulla buona strada. Anzi: sulla buona pista!

 

 

Le storie ‘bicipolitane’ nei podcast di Enrico Brizzi. Persone come noi.. che cambiano mobilità

Per farvi comprendere appieno l’importanza che riveste un’infrastruttura del genere, secondo me non esiste biglietto da visita migliore dei podcast con le Storie Bicipolitane, a cura di Enrico Brizzi. Una narrazione semplice e condivisibile per far capire che nel cambiare mentalità non siamo affatto soli, anzi….

Giorgio, quarantenne ex autocentrico. Ascoltate la storia di Giorgio, che ho voluto condividere con piacere sul mio blog. Lui è un classico quarantenne che fa i conti con il trascorrere degli anni e delle (cattive) abitudini. Niente più pub e calcetto alla sera con gli amici, d’altronde «ormai abbiamo tutti una ‘certa’»; poi, per andare e tornare in ufficio solito tran tran in auto: 15 chilometri al volante che una volta immersi nel traffico veicolare di San Donato diventano supplizio puro. Ormai fare avanti e indietro in macchina sta diventando davvero troppo stressante anche per lui: traffico interminabile, parcheggi introvabili, deviazioni per lavori in corso. Insomma: una corsa a ostacoli infinita. Stessa sorte tocca agli amici di Giorgio, che si sente quarantenne fuori ma ‘vecchio barbogio‘ dentro.

La citazione di Brizzi fa il paio con quella del maestro Gianni Rodari (il Vecchio Orologio, ndb) e rende appieno la condizione psicofisica nella quale si trova, suo malgrado, il protagonista. Che ha la soluzione a portata di mano, anzi di pedale, ma deve fare i conti con se stesso, con i suoi ostacoli da rimuovere.

Scoprite com’è andata per davvero ascoltando la bella narrazione, direi più affabulazione, del bravissimo Enrico Brizzi. Il quale sembra portarci davvero tutti su questa benedetta Bicipolitana. Ascoltate bene: ci ritroveremo dentro in parecchi.

E poco importa se i lavori sono ancora fermi al 42 per cento del cronoprogramna: godiamoci tutti questa storia e sogniamo di avere una Bicipolitana sotto casa anche noi.

 

STORIE

 

Bologna: l’esempio di Via Saragozza

«Dentro la Bicipolitana c’è sia la rete urbana che quella cicloturistica»,  mi racconta al telefono Andrea Colombo, alfiere delle Zone e e delle Città 30, ex assessore alla Mobilità del Comune di Bologna e ora esponente di Fondazione Innovazione Urbana. «Per la rete urbana  sono state realizzate le prime corsie ciclabili radiali della città, come ad esempio quelle in via Saragozza, una corsia che ora sarà anche colorata di rosso e si evolve verso quel modello del nord Europa costituito di ciclabili colorate di rosso in carreggiata». Sul fronte della rete cicloturistica «è stata molto importante l’apertura del primo tratto della Ciclovia del Sole, Eurovelo 7: una quarantina di chilometri da Bologna verso i comuni del modenese».

Eppure c’è tanto tanto lavoro da fare. Per esempio convincere la gran parte della popolazione che al di là del completamento della Bicipolitana…andare a 30 all’ora in città fa bene e non rallenta alcuna attività commerciale né, tantomeno, il traffico già rallentato di suo. Qui la strada è davvero in salita: da un lato i partiti dell’Opposizione di centrodestra che raccolgono firme per scongiurare o perlomeno arginare il provvedimento, dall’altra le dichiarazioni in corso d’opera nientemeno che del maestro Francesco Guccini in persona, inizialmente ‘fraintese’ tanto che il cantautore ha voluto mettere in chiaro in un secondo momento che lui alle Zone 30 è «naturalmente favorevole».  Insomma.. c’è fermento e meno male che il provvedimento vive ancora la sua fase sperimentale: figurarsi se e quando andrà a regime.

L’impressione, parlando con chi da queste parti ne sa eccome, è che per arrivare a dama ci vorrà tempo ma soprattutto una bella campagna di comunicazione porta a porta, anzi serranda per serranda visto che i commercianti sono divisi. Molti di loro temono che il provvedimento si riveli un boomerang proprio contro la loro stessa clientela. Un po’ come il quarantenne Giorgio di prima, quello delle Storie Bicipolitane: per convincersi del nuovo vanno prima tolte le “transenne” del vecchio.

Bicipolitana: da Granarolo a Cadriano (linea 7)

Nel frattempo la Bicipolitana va avanti. O meglio: prova a mettersi sempre più in rete. La Città metropolitana ha approvato il progetto per la realizzazione di circa quattro chilometri di pista ciclopedonale che collegheranno Granarolo dell’Emilia alla frazione di Cadriano sulle linee 7 (Bologna – Malalbergo) e 14 (Castel Maggiore – Medicina) della Bicipolitana.

In particolare la nuova infrastruttura partirà dall’incrocio tra via Viadagola e via Roma (SP64), passando poi su via Montale per tornare su via Roma, sul lato sud, fino alla rotatoria tra la SP64 e via Cadriano, attraversando lo scolo di bonifica Zenetta mediante una passerella ciclopedonale.

Il percorso proseguirà sul lato est di via Cadriano fino a raggiungere l’Asilo Nido “il Girasole” dove è previsto il ridisegno degli accessi e l’ampliamento del parcheggio esistente per consentire il passaggio della ciclabile in sicurezza, riducendo al minimo le interferenze con la viabilità carrabile e per garantire opportuni spazi per scolari ed accompagnatori. La nuova ciclopedonale raggiungerà l’abitato della frazione di Cadriano e avrà termine in prossimità dell’incrocio tra via Cadriano e via Gandolfi.

I lavori dovrebbero partire entro quest’anno.  La nuova pista sarà completata con la segnaletica prevista dal “Manuale d’uso della della Bicipolitana”, approvato a inizio marzo. La linea 7 della Bicipolitana collega la pianura bolognese da nord a sud e intercetta tutte le linee trasversali della rete ciclabile metropolitana (13,14,15 e 16) oltre alla Ciclovia del Reno, alla Ciclovia di Mezzo e Ciclovia del Navile.

«Fondamentale poter garantire soluzioni di mobilità sostenibile a tutte le cittadine e cittadini dei comuni del territorio – sottolinea Simona Larghetti, consigliera metropolitana con delega a Mobilità ciclistica e Bicipolitana – questo piccolo tassello aiuterà a ricucire la difficoltà di connessione ciclabile tra Granarolo e le sue frazioni, ovviamente non ci fermiamo qui».

L’unione fa la forza

Resto sempre più convinto che alla popolazione questo nuovo modo di muoversi (nuovo per noi, ndb) non si possa far calare dall’alto, per giunta nel giro di una manciata di mesi. Serve tempo, una bella campagna di comunicazione e soprattutto molta pazienza. Tre leve mosse all’unisono che comunque stanno portando il laboratorio-Bologna sempre più al centro dell’attenzione pubblica.

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