Il bonus bicicletta 2023.. va a.. chi fa sé! Cioè al Friuli Venezia Giulia, l’unica a dotarsi, per ora, di un tesoretto da elargire ai suoi cittadini pur di garantire loro una pur minima possibilità di muoversi alla maniera del (lontano) nord Europa. E siccome nulla avviene per caso, vi spiego (in sintesi) lo status quo.
Dopo alcuni stanziamenti precedenti su scala nazionale, lo Stato (scriviamolo) ha smesso di fare la sua (quota) parte. E se prima la possibilità di rimborso per l’acquisto di una bicicletta c’era, pur se tra milleuno cavilli e tempi di attesa on line, per ora non ci sono più rifinanziamenti in vista: nemmeno nell’ultima legge di Bilancio 2023. Quindi armiamoci e…partite (voi fighetti che amate muovervi come i bambini d’estate). Volete la bicicletta? Pedalate regioni care! Chi può, insomma, agisca in autonomia.
Come nel caso del Friuli Venezia Giulia, che eroga un contributo a chi acquista una bicicletta nuova a partire dall’11 novembre 2022. Il contributo è pari al 30% del prezzo di acquisto, comprensivo di Iva, fino a un massimo di 300 euro per le bici muscolari e di 200 euro per le e-bike.
A chi spetta e come fare per ottenerlo
Il bonus bicicletta 2023 spetta ai residenti nel territorio del Friuli Venezia Giulia al momento della presentazione della domanda, i cui tempi di presentazione andranno dal 23 gennaio al 20 aprile 2023.
Dove ed entro quando. La richiesta deve essere fatta, esclusivamente online alla Camera di Commercio nella cui circoscrizione territoriale il richiedente ha la residenza anagrafica. Una volta completata l’istruttoria, il beneficio sarà riconosciuto entro 120 giorni dalla presentazione della richiesta, nei limiti delle risorse disponibili, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Per la domanda è necessario autenticarsi con Spid, Cie o Cns. È possibile anche delegare. Nella richiesta occorre indicare l’Iban, in quanto il contributo sarà concesso con accredito diretto. Secondo alcune stime i beneficiari di questo provvedimento dovrebbe essere all’incirca tremila: non pochi!
Intanto il Parlamento Ue ‘suggerisce’ bici e bike sharing alle Regioni
Davvero singolare che mentre in Italia si lascino le Regioni a far di contro proprio sulla nuova mobilità nazionale, dall’altro il Parlamento dell’Unione Europea dia via libera alla strategia ciclistica da promuovere a livello regionale in ogni stato componente! Più paradosso di così! Sentite che musica nel provvedimento che segue.
Il testo sottolinea che la bicicletta deve essere riconosciuta come una modalità di trasporto a tutti gli effetti e ne evidenzia i vantaggi per la transizione verde europea. Gli eurodeputati denunciano la mancanza di parcheggi custoditi e di piste ciclabili dedicate nelle città europee.
E siccome tutto il mondo è paese, all’indice ci vanno pure le attuali misure ‘insufficienti’ messe in campo per per scongiurare i furti. La risoluzione «suggerisce» quindi che le «autorità regionali integrino la bicicletta e i sistemi di bike sharing nei piani di mobilità urbana nonché favoriscano la maggiori sinergia con altre modalità di trasporto, aumentando per esempio i posti per le biciclette nei treni».
A Roma l’ira dei pedoni: autovelox finti con limite di 30km orari!
Per creare presupposti, anzi avamposti di civiltà e far scorrere una mobilità a due ruote lente per davvero, c’è tuttavia bisogno che le auto corrano e uccidano meno. E allora.. quanta meraviglia suscita in noi questa notizia dell’autovelox finto a Vitinia, quartiere (ex borgata) a sud della capitale? Quanta creatività a muovere la manina sapiente di questi emulo di Archimede dei nostri tempi? Un autovelox finto per far capire a tutti dove stiamo andando: che genialata! ? E il bello è che non è stato neppure ‘tarato’ a 50 chilometri orari, ma a 30! Per la serie: la burla facciamola seria fino in fondo. Ma guardatelo nella foto d’apertura ( dal Gruppo Facebook Viviamo Vitinia): ancora ci rido sopra!
Che poi è tutto fuorché una burla. Qui siamo alla pasquinata (Pasquino è la celebra ‘statua parlante’ eretta dietro Piazza Navona su cui il popolo affligge fogli satirici dal lontano millesettecento!, ndb) in nome del…pedone sovrano! Ma ci rendiamo conto che un episodio del genere è la miglior cartina di tornasole possibile nella lotta alla mitigazione del traffico veicolare quotidiano in città? Leggere che la gente comune scende in piazza invocando zone 30 e pur di ottenerle si inventa tutto questo è come alzare ‘la Coppa con le orecchie’ a maggio dentro lo stadio in tripudio.