Ciclabile umana a Genova e Napoli: ecco il sabato italiano

La ciclabile umana sta diventando il vessillo con cui ciclisti e ciclomobilsti, due razze accomunate dallo stesso gene ma da sviluppi differenti, si osservano, si annusano e accarezzano il sogno di entrare in porto insieme.

Sabato 3 dicembre lo faranno i tutti i sensi visto che si tratta di Genova e Napoli. L’evento prende le mosse da quello realizzato poche settimane fa a Milano, con oltre trecento manifestanti lungo Viale Monza: tutti uniti nel protestare contro chi occupa la corsia riservata alle due ruote lente. Tutti a dire ‘Basta!’. What else?

Repubbliche marinare e ciclabili

Genova: via XX Settembre. Sotto La Lanterna si chiede da tempo una città a misura di persona e per questo verrà organizzata una ciclabile umana in via XX Settembre. .«Abbiamo bisogno di una città più sicura e vivibile – è la richiesta degli organizzatori, ben trentasette organizzazioni dispiegate – e l’appuntamento sarà alle 15 in Piazza De Ferrari (bellissima, ndb)». Sarà lì, davanti alla fontana del Crosa di Vergagni che bambini e ragazzi pedaleranno per ultimi con i volontari nella ciclabile «più bella del mondo», protetti dalle persone. «Vogliamo mostrare che anche a Genova c’è una città che non crede nella legge del più forte, ma che vuole essere a misura dei più fragili: di disabili, di anziani, di genitori col passeggino, di bambini, di pedoni e di ciclisti».

La creatività di #genovaciclabile, gruppo storico con migliaia di iscritti e tra i proponenti dell’iniziativa in Liguria
Non è la Coppa Cobram, richieste molto serie! Gli organizzatori* confidano nella partecipazione della gente comune, non solo di chi si è già appassionato da tempo a un modo di muoversi più sano, a uno stile di vita più congeniale. Nonostante la denominazione, infatti, la ciclabile umana non è né può essere concepita come una manifestazione di soli appassionati. Tanto per essere chiari: non è la Coppa Cobram, in cui il capo ufficio cerbero obbligava i suoi ‘inferiori’ a seguirlo nelle imprese più improbabili in sella (magari anche alla bersagliera!). No, si tratta di un evento che avanza richieste ben precise.
Ad esempio si chiede a gran voce il rispetto delle aree pedonali esistenti e la realizzazione di nuove, la messa in sicurezza di numerosi attraversamenti pedonali per mezzo dei rialzi. Certo, almeno le basi!  Le corsie ciclabili non devono più essere utilizzate per consentire la sosta selvaggia di automobili, o percorse come corsie di sorpasso (a destra) da scooter e moto: «in centro come in periferia». L’obiettivo è spingere le zone 30, zone in cui il limite dei 30 chilometri orari sia rispettato davvero. 

Napoli: Corso Umberto. Sotto il Vesuvio più o meno è la stessa musica, possibilmente blues o soul. Qui siamo agli ultimi posti per km di ciclabili e allora ecco che arriva anche qui la ciclabile umana «per chiedere al Comune di sbloccare le risorse già in cassa e proteggere dalle auto chi ogni giorno pedala in Corso Umberto». Oltre a questa infrastruttura, ci si batte per chiedere di realizzare un cordolo di protezione per una ciclabile in sede propria lato Università.  

Foto di gruppo (con tanto calore) per gli amici di Napoli Pedala davanti alla loro Bicycle House, nella suggestiva Galleria Principe a Napoli

 

Non c’è niente da fare: dal Nord al Sud Italia la corsia ciclabile in Italia è ormai un pensiero collettivo. A volte, anzi, il più delle volte, anche troppo. «La corsia realizzata a inizio anno – denunciano gli organizzatori* –  è usatissima da ciclisti, ma anche dalle automobili e scooter che ci parcheggiano sopra: ora per un caffè al volo, ora per una commissione o per il carico/scarico. Insomma, per chi guida c’è sempre una scusa buona per usare la ciclabile come parcheggio privato. Per chi pedala, invece, non c’è alternativa al fare una pericolosa deviazione e rischiare la propria vita ogni giorno». L’appuntamento è fissato anche qui a sabato 3 dicembre, ma alle ore 8 di mattina alla Bicycle House, all’interno della suggestiva Galleria Principe.

L’utopia che in Italia si possano rispettare le regole

Sarebbe sbagliato bollare tutto come l’esigenza di pochi o, peggio, etichettare questi eventi come ‘local’, a dimensione, ergo partecipazione, ridotta. Magari lo sono poiché, a differenza di altri, questi appuntamenti  sono ancora organizzati a compartimenti stagni. Il comun denominatore, però, è che (per fortuna) ci sono sempre più italiani stufi di ‘assuefarsi al rischio’ di usare mezzi di mobilità attiva. Un senso di paura che impedisce a molti, se non ai più, di inforcare una bicicletta ‘e andare giù in città’ (cit.). Ecco perché serve una buona dose di coraggio, magari prendendone un po’ sabato da chi scenderà in piazza. Pardon: in corsia!

* Le organizzazioni aderenti a Genova:
#genovaciclabile
Associazione Comitato Acquasola
Associazione Lorenzo Guarnieri
BicibuSauro
Biciofficina BOOM
Cicloriparo
Circoliamo Sampierdarena
Cittadini Sostenibili
Deep Bike
Comitato Lungomare Canepa
Comitato Rivarolo
Comitato San Fruttuoso
Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova
Famiglie senz’auto
FCI, Federazione Ciclistica Italiana Comitato Regionale ligure
FIAB Genova
FIAB Tigullio
Fondazione Michele Scarponi Onlus
Free Sport
Friday For Future Genova
Gaslini Green Team
GenovAbility
Genova Fancy Women Bike Ride
Genova Solving for all
Greenpeace Gruppo Locale Genova
ISDE ITALIA – Medici per l’ambiente
La Marca Aleramica
Le Bighe del Bigo Genova Segway
LEGAMBIENTE Polis
Massa Critica Genova
Monopattini Elettrici Genova
Monte Gazzo Outdoor
Righi ValBisagno Trail Crew
Rinascimento Genova
tRiciclo – Bimbi a Basso Impatto
Turchino Outdoor ASD
Unigeco
*Le organizzazioni aderenti a Napoli
Napoli Pedala
Fiab Napoli Cicloverdi
Greenpeace Gruppo Locale Napoli
Bici per la Città

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