Cicloturismo, come iniziare? Cinque motivi per cui scegliere un posto e non un altro secondo l’indagine nazionale Fiab al TTG di Rimini

FIAB Italia: presentati al TTG di Rimini i dati dell’indagine nazionale «che cicloturista sei? luoghi, trasporti, sicurezza, abitudini, tendenze, bisogni e aspettative di chi viaggia in bicicletta». 
Cicloturismo, come iniziare? Esistono diverse soluzioni, ma se volete cominciare in maniera graduale il mio suggerimento è di farlo..ehm..comodi! Ad esempio pedalando su una bella e-bike, raggiungendo la località di partenza in treno e cercando strutture in grado di offrire servizi degni di essere definiti tali. Sono almeno cinque i motivi precisi per scegliere un posto anziché un altro: leggiamoli insieme.

Indagine Fiab azzeccata

Breve premessa..personale. In effetti mi ci ritrovo davvero molto nell’analisi più che corposa condotta da Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) insieme all’Università degli Studi dell’Insubria, Active Italy e Ciab (Club Imprese Amiche della Bicicletta), su un campione di 2500 cicloturisti. Nella survey, condotta tra giugno e il settembre scorsi, sono state prese in considerazione le risposte di quel 70% che passa almeno una notte fuori casa spesso (28%) o abitualmente. I risultati dell’indagine sono stati poi illustrati al TTG Travel Experience presso la Fiera di Rimini, nell’ambito del convegno “La metamorfosi del cicloturismo: da semplice vacanza in bicicletta a occasione per riallacciare il rapporto con lo spazio naturale”.
Mete preferite e servizi indispensabili. Indagine azzeccata e manco a farlo apposta negli ultimi due anni i miei spostamenti sono andati più o meno così: Calabria, Toscana, Veneto e Trentino-Alto Adige, per non parlare del basso Lazio. Luoghi che alla fine, eccetto la parte legata al Sud, rientrano nelle regioni preferite come emerso in questo studio così particolareggiato. Mete tutte italiane:  le regioni più gettonate sono quelle del nord  (Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, ma anche Toscana), fermo restando che non mancano i viaggi all’estero (per il 23%).

I cinque modi con cui iniziare il cicloturismo

Al di là del facile campanilismo, cioè del borgo o del luogo più o meno bello dell’altro, alla fine è quasi sempre l’offerta a fare la differenza, a prescindere da dove ci si trovi. Infatti in termini di scelte di alloggio e di servizi connessi alle strutture ricettive i cicloturisti ‘occasionali’ risultano più esigenti degli ‘abituali’. Seppur siano fattore comune la scelta elettiva di B&B (per circa il 70% dei cicloturisti) e la presenza di ricoveri notturni sicuri per la bicicletta (più del 90%), in particolare per i cicloturisti ‘occasionali’ assumono rilevanza particolare questi cinque criteri che riporto qui sotto e in ordine decrescente:

  1. possibilità di avere pasti energetici e adatti a una vacanza attiva (77%);
  2. poter lavare l’abbigliamento (59%);
  3. l’opportunità di avere a disposizione mappe (68%);
  4. noleggiare le biciclette (41%);
  5. poter effettuare escursioni guidate (43%).

L’e-bike avvicina

E poi, appunto, un minimo di comfort! Secondo gli intervistati l’e-bike consente di intraprendere itinerari con maggiori dislivelli (83%),  scegliere percorsi più lunghi (81%), aumentare il numero di viaggi durante l’anno (72%) e garantire un coinvolgimento di un pubblico non più giovanissimo (48%).

In strada insieme alle auto invece…allontana!

Le commistioni pericolose. Eh sì, quelle con le auto, moto, scooter e mezzi pesanti (e te credo!). Tutti preoccupati, soprattutto i cicloturisti occasionali, quelli del ‘vorrei ma non posso’. Considerato che chi ha già  sperimentato la vacanza a due ruote attive difficilmente tornerà al vecchio modo di viaggiare, sono i titubanti quelli da convincere. Da un lato avvertono il anche loro che « è giunta l’ora», ma sono terrorizzati dal trovarsi in panne o, peggio, di rischiare la vita nell’unico momento di relax dell’anno: quando sono in ferie!  Sono loro i più riottosi, ma, sia chiaro, per quanto mi riguarda hanno tutte le ragioni del mondo ad esserlo.

Gli occasionali/La famigliola del Mulino Bianco.. in vacanza: con servizi mediocri convincetela voi!

L’effetto ‘pelo’. Ah.. gli occasionali. Tutto noi lo siamo stati almeno una volta e, mio avviso, lo siamo tutte le volte che maturiamo un’esperienza così intima, cosi’ individuale, così… soggettiva. Il cicloturista occasionale, o alla prima esperienza, si appoggia ad associazioni come Fiab e i suoi BiciViaggi e/o a tour operator. Tuttavia, così come nel noto spot Anni Ottanta esistevano i turisti fai da te.. oggi troviamo i cicloturisti…fai da te (!), ma niente paura: a differenza dei primi questi ultimi possono contare sul mondo parallelo dell’on line, con i relativi percorsi e pericoli segnalati a tempo debito. L’esplorazione randagia, insomma, è consentita.

Epperò c’è un problemino di non facile soluzione: sapere del pericolo non vuole dire eliminarlo prima di imbattervisi, al massimo si possono prendere precauzioni. Traduzione: convincetela voi una bella famigliola ‘agostana’ a lasciare l’auto (o le auto) a casa per imbarcarsi (si fa per dire) nella vacanza “alternativa” (alternativa a cosa? Ma alle proprie abitudini d’ogni estate, no?). Convinceteli voi mamma, papà e prole a saltare su tre o quattro biciclette che siano, per giunta a quaranta gradi e a pedalare, ad esempio, lungo una graziosa ‘litoranea’ con le auto ‘che ti fanno il pelo’ a cento all’ora!! Se non offri un servizio con la ‘esse’ maiuscola fatto di percorsi appunto dedicati, studiati e soprattutto manutenuti, chiudi bottega dopo una settimana: altroché!

Ah.. la Pontina d’estate: come Rambo ricercato nella foresta. Catastrofico? Mica tanto. Caldo a parte, che comunque strangola anche chi «cerca l’estate tutto l’anno» (cit.), la principale fonte di preoccupazione è proprio legata alla convivenza stradale con i veicoli motorizzati che spesso risultano davvero difficili da evitare. Parola mia…non dimenticherò mai alcuni tratti della via Pontina (a sud di Roma) e sue strade limitrofe pedalate nel corso di un recente e noto Tour Experience in cui sono stato invitato: perline di autentico sudore freddo che scendevano lungo il viso. Per non parlare della parte Wild (!). «Sai Rambo? Ecco: Rambo! (cit.)». Eppure, nonostante queste criticità, l’esperienza è stata davvero bella e vissuta spesso in modo ‘normale’, con la possibilità di visitare luoghi unici e nel miglior modo possibile: in sella a una bicicletta come un adolescente che si stupisce a ogni angolo che svolti.

Le Ciclovie. Purtroppo di situazioni «potenzialmente» pericolose ce ne sono molte. E qui i cicloturisti ‘occasionali’ soffrono più di altri della «scarsa sicurezza stradale». Una percezione che influenza in negativo le intenzioni di fare cicloturismo (3,5 su una scala 1-5) a tal punto che sono questi i più propensi a rinunciare alla vacanza, indirizzando altrove la loro scelta.  Allora diventa fondamentale che le amministrazioni pubbliche di tutti i livelli, a partire dal governo centrale, mantengano e aumentino gli investimenti economici destinati alle ciclovie, in primis quelli previsti dal PNRR, per sostenere la crescita del comparto economico legato al cicloturismo.

Volete una ciclabile pure dentro la foresta?  Sì, lo so bene quello che passa nella testa di chi vive una vacanza solo e sempre a quattro ruote motrici e che interpreta il cicloturismo come fosse un’attività motoria radical-chic : «Ma come: volete fà gli alternativi in mezzo alla natura e poi ve lamentate se non trovate  ‘na pista ciclabile pure dentro ‘aa foresta?». Sì, come no? Già me lo vedo il grazioso vacanziero che..percula! Vagli a spiegare che la vacanza da cicloturista te la godi proprio tutta, torni a casa ricaricato e con dentro un mare di sensazioni nuove, mai provate fino ad allora. Profumi, odori, attimi vissuti in modo assai diverso rispetto alla vacanza abituale. Insomma: un’esperienza anzitutto olfattiva, poi ancora più sensoriale. Infine.. sartoriale!

Gli abituali/Cicloturismo quattro stagioni (anche grazie a treni e bus)

Nonostante queste criticità e nonostante il mercato delle biciclette sia in contrazione, il movimento cicloturistico cresce. Peraltro sul tema c’è una bella sorpresa: al contrario di quello che si possa pensare il cicloturista già ‘formato’, quello cinque considerato abituale, pedala un po’ tutto l’anno: sia in autunno che in inverno (rispettivamente 51% e 19%) e circa l’80% di questi cicloturisti abituali preferisce luoghi extra-urbani (collina, campagna, lungo i fiumi), ma un buon  68% ricerca il piacere della vacanza su due ruote anche nelle città e nelle aree urbane. Un dato, quest’ultimo, tutt’altro che secondario.

Come riporta Bc, la rivista ufficiale della Fiab diretta dal bravo Michele Bernelli già ospite a Opinionincluse su questo blog, la gran parte (92%) di chi si muove abitualmente per una vacanza in bicicletta si organizza autonomamente.

L’intermodalità non è una parolaccia. Come al solito contano di più offerte e servizi, non si scappa: come ad esempio la possibilità di caricare le biciclette su treni e bus (circa l’88% lo ritiene molto importante), oppure la  manutenzione delle aree esterne ai percorsi (cruciale per circa il 90% dei cicloturisti in generale). Trovo che quest’ultimo punto sia davvero imprescindibile e solo chi ha già sperimentato l’esperienza può capire. Interessante anche il dato sull’importanza «estrema» della qualità dei percorsi ciclabili (95%) e alla presenza di servizi tecnici lungo i percorsi (78%), elemento che fa la differenza al momento della scelta dell’itinerario.

L’intermodalitò con la bicicletta su tram, treni e bus rappresenta una soluzione gradita tra i cicloturisti

Insomma, siamo sempre lì: la gente la convinci se offri loro servizi e se li fai pedalare sì all’aperto, sì in collina, pianura, montagna, ma non esattamente in mezzo alla foresta della Malesia cara a Sandokan! E di casi, credetemi, ne potrei citare diversi!

«Con questa indagine – ha commentato Angelo Fedi, responsabile dell’Area Cicloturismo di FIAB – abbiamo voluto proporre anche una sezione dedicata alla percezione che hanno i cicloturisti rispetto al tema della sicurezza stradale, aspetto che preoccupa da sempre chi usa la bici come mezzo di trasporto all’interno delle aree urbane ma, ci siamo chiesti, quanto in grado di determinare la scelta delle destinazioni per le vacanze in bicicletta».

Qui il link completo dell’indagine Fiab

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.