Città30, a Firenze una Campagna con le associazioni più importanti per chiedere limiti di velocità sicuri

Chiedere Città 30 non è ‘robba da nerd’ o da ‘gretini’, ma un modo di pensare giusto e soprattutto sicuro! Parte la Campagna Firenze30, promossa da FIAB Firenze Ciclabile, Fridays for Future, Legambiente Firenze, Associazione Gabriele Borgogni, Associazione Lorenzo Guarnieri e BYCS, un momento forte con cui chiedere l’introduzione e il conseguente rispetto del limite dei 30 km orari «ad eccezione delle strade principali e di scorrimento». Lo scrivo subito: sono stra-d’accordo e messa giù così la proposta è pressoché ‘indolore’ verso chi dovrà prestare ancora più attenzione nel rispetto di questi limiti. Le grandi arterie non saranno interessate: più di così…!
Alla stessa stregua di Bologna, prima grande Città 30 d’Italia, anche qui l’intenzione è quella di «superare il modello di mobilità fondato sull’auto privata» per «una città meno inquinata, più verde, più sicura e inclusiva, in cui le strade siano progettate per diventare luoghi vivibili e sicuri e non per smaltire più auto possibile». E’ la visione di Tiziano Carducci, presidente di FIAB Firenze Ciclabile. Conosco personalmente Tiziano: è impegnato da sempre in questa battaglia. D’altronde Firenze è una delle città più belle al mondo e pensarla così, con un traffico veicolare ridotto al minimo come altrove, più che un sogno dovrebbe essere realtà.
«Negli ultimi dieci anni le strade nella nostra provincia hanno contato 135 morti e 29mila feriti», incalza Stefano Guarnieri. Per chi non lo sapesse l’amico Stefano è il fondatore dell’Associazione Lorenzo Guarnieri, nata in memoria di suo figlio Lorenzo, morto a causa di un incidente stradale nel 2010. «Crediamo che tutto questo non sia più accettabile e la moderazione della velocità è il tema di partenza per dire basta morti in strada». Per chi non lo sapesse (bis): Stefano ha un expertise (scriviamo esperienza e conoscenza, molto meglio) grande così e nella battaglia per ottenere maggior sicurezza stradale in Italia è anche lui sempre in prima linea, offrendo consigli opportuni a chi ne fa richiesta. Garantisco personalmente!
Come riporto spesso sul mio blog, in Italia la mattanza stradale non accenna a diminuire. Merito, anzi… demerito degli investimenti in Sicurezza assai esigui e di una mancata Campagna di Comunicazione sui danni gravi o addirittura mortali che comporta l’inosservanza dei limiti di velocità. E se pensate che siano solo frasi astratte, date un’occhiata a questa foto qui sotto: viene riprodotto quello che vediamo dal nostro mezzo man mano che aumentiamo la velocità.
«L’obiettivo strategico dell’UE per la sicurezza stradale prevede di azzerare al 2050 il numero di vittime e feriti gravi sulle strade», precisa Jacopo Bardi, Bicycle Mayor of Florence per BYCS. “Lo stesso Parlamento Europeo propone quindi il limite di 30 km/h come regola generale per le zone residenziali e con un elevato numero di ciclisti e pedoni». ll tema della comunicazione e dell’educazione verso tutti i cittadini «è essenziale per comprendere i rischi connessi all’eccesso di velocità», prosegue Valentina Borgogni (presidente dell’Associazione Gabriele Borgogni): «Abbiamo realizzato un sito, firenze30.it, per raccontare perché il modello della Città 30 è necessario per rendere le strade sicure».
Spiega Edoardo Falchini di Fridays for Future Firenze: «Lo sviluppo di infrastrutture ciclabili e la riprogettazione delle strade a misura di pedone riducono l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento acustico e contribuiscono a ridurre l’esclusione sociale e la diseguaglianza».
La protesta, o meglio.. la voglia di civiltà, l’insieme delle buone pratiche corre lungo tutto l’Appennino tosco-emiliano e dall’Emilia arriva nella città di Michelangelo e Dante. «Il nostro percorso nasce dalla collaborazione con l’esperienza di Bologna» sottolinea Lorenzo Cecchi di Legambiente Firenze. «La campagna Bologna30 ha mosso l’opinione pubblica e l’amministrazione, portando al provvedimento di quest’estate con cui Bologna ha applicato i principi della città 30. Crediamo che anche Firenze possa diventare una città costruita sulle persone anziché sulle auto».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.