Vivete immersi nel traffico di tutti i giorni ma non avete ben compreso come pedalare in salita? Che vi troviate in città o in montagna, prima di darvi qualche consiglio prendiamo in prestito la massima di Johnny Welch e ricordiamocela, tutti, me per primo, nei momenti di difficoltà:
“Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata“. Sì, la meta non è la destinazione prefissata, ma il viaggio. Ed eccoci arrivati ai consigli.
Anzitutto la potenza
Non c’è niente da fare: quando siete in sella, alla fine la prova più difficile da superare è quella della potenza. Ovvero: voi siete il motore collegato a una splendida centralina di controllo: il vostro cervello. Da lì parte l’impulso (cerebrale, appunto) che fa ‘attaccare’ i pistoni, ergo le gambe, i quali infondono la forza sui pedali. Tutto un giro complicato di parole che alla fine si risolve in unico suggerimento: siate motori di voi stessi. Allenarsi a far muovere i pistoni in funzione della pendenza è un esercizio fondamentale per uscire dal blocco iniziale. Sì, dai, mi riferisco al momento dello sforzo e dello scoramento successivo in caso di salite impegnative e di batteria scarica se state cavalcando una bicicletta a pedalata assistita. E’ lì che vi prende male, malissimo.
Come dite? La batteria vi sta per mollare e dovete dare un colpo al cerchio, anzi al pedale, e uno alla botte, ovvero, appunto, alla batteria? Sappiatevi gestire. Ad esempio date la botta di potenza iniziale, così, per incoraggiarvi, e poi cercate di cadenzare l’impulso perché il periodo della salita non sarà uno soltanto, ma a sua volta sarà suddiviso in tanti attimi. Un po’ come quando aprite un video per fare un pizzico di editing, magari un taglio per alleggerire il tutto. Non vi si aprono forse tutte le sequenze nel taglio basso della pagina? Si chiama timeline e nel mezzo c’è una riga, in genere di colore rosso, che scandisce la riproduzione. Ecco, voi siete/noi siamo quella riga lì: una volta premuto il tasto ‘play’ (una volta cominciata la salita) la riga scorre lentamente e lascia un quadro, un frammento, per poi passare a quello successivo. Ecco: dosare la potenza perché abbiamo ben calcolato la durata dell’intero video (tutto il tratto in salita) fin dall’inizio sarà senz’altro un’ottima soluzione per andare forte in salita con una bicicletta.
Cadenza e respirazione
Quante pedalate siete capaci di dare? Ricordatevi questa definizione: la potenza è l’espressione della forza moltiplicata per la cadenza. Quest’ultima è strettamente correlata sulla potenza che siete in grado di erogare e se vi trovate di fronte a un tratto lungo da scalare, ancora una volta vale la pena di ascoltare voi stessi. La corretta cadenza di pedalata la troverete in questo modo. Lo stesso vale per la respirazione, che si può paragonare ai giri del motore che, ricordiamo, siete sempre e soltanto voi. I più bravi consigliano di respirare attraverso il diaframma, più o meno come spiegato anche nelle principali tecniche di canto (niente gola, ma, appunto, muscoli, diaframma)- In questo caso il respiro deve essere profondo e prolungato. Al contrario, in piena fase di sforzo, la respirazione sarà senz’altro più..serrata.
E comunque, la salita migliore la si fa da soli con se stessi. I suppose.
Se non hai fiato e forza ….vai piano che arrivi comunque…
Condivido pienamente. Mi sono trovato spesso in questa situazione.
Se non hai fiato e forza ….vai piano che arrivi comunque…