Ciclovia dei Parchi della Calabria, la piccola Svizzera (a me cara) nel corto girato tra Parco dei Giganti, lupi della Sila e laghi incantati

Un cortometraggio per raccontare le meraviglie che potete incontrare percorrendo la neonata Ciclovia dei Parchi della Calabria. “I predatori della ciclovia perduta: missione Calabria” è il reportage prodotto da Bikeitalia presentato a Milano nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità.

Più che perduta qualcuno potrebbe obiettare che la Ciclovia sia sperduta: 545 km che attraversano quattro grandi aree protette, il Pollino, la Sila, la Serre e l’Aspromonte e oltre sessanta fra centri abitati, frazioni, borghi, e paesi. Avendo una moglie calabrese non ho potuto fare a meno di raccontare, a suo tempo, l’impresa compiuta da Lucia Minervino, l’ultraciclista locale vincitrice di un importante premio sulle…Dolomiti (al traguardo ha staccato diversi maschietti, ndb). Lucia, laureata in Matematica con 110 e lode, nel Parco del Pollino (per la precisione nella suggestiva Morano Calabro) sta facendo i numeri, sì, ma nel campo delle due ruote e ha messo su diverse attività cicloturistiche (Pollino Bike Tours) proprio all’interno del Parco.

Tornando al corto calabrese, è stato realizzato da Bici-T, dura 15 minuti e si avvale della collaborazione di esperti del settore: l’ultra cyclist Paola Gianotti, detentrice di 4 Guinness World Record, il cicloturista, regista e videomaker Sergio Borroni (che del corto è anche «menestrello» narrante), che ha varcato i confini di oltre 100 Paesi in più di 50 viaggi, e i fondatori di Bikeitalia.it Pinar e Paolo Pinzuti.

La Ciclovia dei parchi della Calabria è un progetto che intende valorizzare le aree naturalistiche e la mobilità sostenibile per far apprezzare le bellezze paesaggistiche e il patrimonio culturale della regione. Il cicloturismo è considerato, nell’ambito di questa iniziativa, uno degli strumenti di maggiore efficacia.

L’itinerario della Ciclovia dei Parchi della Calabria è costituito dall’unione di strade, piste e sentieri ciclabili disposti lungo il crinale dell’Appennino calabrese e attraversa i Parchi Nazionali dell’Aspromonte, della Sila e del Pollino e il Parco Regionale delle Serre. Il Parco dei Giganti (splendida riserva biogenetica con tanto di casina di caccia seicentesca all’interno del Parco della Sila), i lupi silani (buoni) e laghi incantanti come quelli di Cecita o Lorica rappresentano solo alcune delle tappe toccate e raccontate durante il viaggio.

«Qui, gli uomini che vi nascono e vivono appartengono a una razza generosa e forte», svela il meraviglioso piano sequenza d’apertura de I Lupi della Sila, un drama del 1949 prodotto da Dino de Laurentiis su soggetto di Steno e Mario Monicelli. Certo, Paolo e Pinar Pinzuti potranno non avere l’intensità recitativa di Amedeo Nazzari o di Silvana Mangano, protagonisti della pellicola assieme a Vittorio Gassman, ma portano a termine un lavoro senz’altro certosino (come gli abati in ritiro nella suggestiva Serra San Bruno ben raccontata nel reportage), sviluppato sempre con passione e tessendo il filo rosso della leggerezza. Capisaldi narrativi per coinvolgere, affabulare, chi auspica una vita sempre più a due ruote, anche – perché no? – fin dentro la propria quotidianità, non solo alla maniera del cicloturista.

«Da sempre la Regione Calabria ha guardato al mare per le politiche turistiche – commenta Giovanni Aramini, dirigente del settore Parchi ed aree naturali della Regione Calabria e responsabile per la Regione Calabria del progetto Ciclovia Parchi della Calabria -, ma è solo il 10% del territorio regionale mentre il restante 90% merita di essere scoperto. La Regione Calabria è la regione dei parchi, il 30% della biodiversità d’Europa è in questo pezzo di terra».

Ed è così: la Calabria (fidatevi, ndb) è una terra che vi sorprenderà, al di là di dove proveniate: se vivete al Nord, magari in luoghi montuosi, non potrete non riconoscere una continuità a voi cara, come pure se vivete in un posto di mare: scoprite Scalea, Paola (la città di San Francesco) e, oltre il Mar Tirreno, la parte che affaccia sul Mar Ionio. Tra l’altro alla Ciclovia dei Parchi della Calabria è stato assegnato l’Oscar italiano del Cicloturismo 2021, il prestigioso riconoscimento che ogni anno porta sotto i riflettori alcuni dei progetti cicloturistici più interessanti d’Italia. La Ciclovia è descritta e tracciato con mappe e gpx sul portale www.cicloviaparchicalabria.it, e sostenuta con fondi europei.

Se è vero, così come recita un antico adagio calabrese, che ‘a troppa cumpidenza è patruna da mala crianza‘, in questo caso vi suggerisco di fare l’esatto contrario di quel che dice: a questa terra va invece data fiducia, credito, ché possiede davvero tutto per riportarci a un concetto di vita sostenibile, più lento, a misura d’uomo.

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