Domanda via social: è difficile guidare un monopattino elettrico? Rispondo subito di no, a patto che, a differenza di quanto avviene in auto o in moto, si resti ancora più concentrati, laddove possibile. Comunque no, non è difficile, ed ecco perché.
Il mono lo apri e ci sali su che è una bellezza. Fai pratica in 10 minuti e poi sei pronto. Il problema, semmai, è legato al contesto. Una volta che lo hai provato, mettiamo, in strada sotto casa tua o, meglio, all’interno di un’area privata senza traffico né persone attorno, prima o poi dovrai misurarti con la realtà di tutti i giorni. Assaggiare quel bel sapore metallico, quel mix tra smog e asfalto che oltre a irrigidirti le narici del naso ti cambia decisamente pure l’umore. Ti fa grigio, no? Il che da una parte è un vantaggio e ti spiego subito perché.
Monopattino elettrico, il fattaccio della signora investita

Un clima del genere, almeno a parer mio, dalla strada non potrà distrarti più di tanto. Ti farà senz’altro rimanere concentrato, con lo sguardo a tratti verso il basso e a tratti tutto intorno a te, a badare alle distanze, all’automobilista idiota che ti taglia la strada solo perché tu sei in mono e questo, al momento, è ancora considerato un mezzo troppo pericoloso per essere degno di accostarsi alle quattro ruote. O, peggio, ai pedoni. Con quell’odore sempre addosso, non potrai sempre rallegrarti mantenendo lo sguardo tra il rilassato e… l’ebete, solo per il fatto che tu in quel momento sei libero mentre gli altri no. Sei in città, fenomeno (!) e ogni distrazione comporta una reazione uguale e opposta. O perlomeno qualcosa del genere. Tipo… attento alla signora che ti sta attraversando davanti!!! Dico, ma l’hai vista? Com’è che dici dopo averla centrata in pieno? Ah sì: lei non si è neppure girata a vedere chi c’era dall’altra parte perché tanto non aveva sentito alcun rumore d’auto, mentre il fruscio del tuo monopattino non lo avvertono manco i cani? Come? Pensavi che la signora si sarebbe girata sicuramente anche verso di te che venivi dall’altro lato, che quando si attraversa la strada si fa così? E invece no! Ti ha fregato con tutte le scarpe! Insisti? Sostieni che la vittima non si trovava neppure sulle strisce pedonali? Poco male: concorso di colpa, ma tu ci sei dentro amico. E fino al collo. Ora prega per la cara donna, tienitela stretta. Prega che le sue condizioni non degenerino.
Tutto chiaro? Ah, a questo punto, viste le premesse chiedi pure se è meglio un monopattino o una bici elettrica? A parte che dipende dall’utilizzo che ne devi fare. E poi, scusa, molli ora che temi che il mono possa ‘prenderti la mano’ e trovarti dentro una giornata tipo questa che ti ho descritto? Ma no, dai! Però ne devi tener conto. Può succedere. E’ successo anche a me, per fortuna non proprio con queste modalità, ma qualcosa di simile è successo. Credevo di essere bravo, fiero, sicuro e consapevole. Succede a molti. Suggerisco di assicurarti, anche se guiderai il miglior monopattino elettrico in circolazione. Ti suggerisco di rimanere umile alla guida, gustandoti in maniera straordinariamente sobria e mai ostentata, quel senso di libertà che il mono ti garantisce. In altre parole: corri ragazzo, corri verso la tua dolce meta (in questo caso senza accento), ma fallo responsabilmente. Vedrai: sarà magnifico lo stesso.