Francesco Valdiserri, il ‘Sogno di una notte..’ per ricordarlo: un onore esserci, un dovere raccontare com’è andata

Francesco Valdiserri è un pezzo di cuore che plana dritto dritto su quello dei nostri figli, mentre a noi grandi ci rende più buoni e, forse, meno presuntuosi al volante. E’ quello che credo d’aver intuito ieri sera calpestando l’erba inumidita di Parco Schuster a Ostiense, annusando sudori e umori dei suoi amici, di chi ha conosciuto la sua storia per interposta persona oppure informandosi scorrendo, anzi scrollando, gli articoli dei giornali on line.

Sogno di una notte di fine estate, questo il titolo della serata in onore di Fra, come diciamo noi a Roma è stata “tanta robba” (possibilmente con due ‘b’), peraltro in un contesto a me caro per motivi ancora prima familiari che professionali. Cinque ore di rock, di quello che piaceva a Fra, con il palco (e che palco!) a illuminarsi di mille colori dalle 19 in poi. Della commedia di Shakesperare da cui prende le mosse il titolo ho senz’altro avvertito la leggerezza, senza contare la partecipazione intensa dei circa duemila presenti.

Tutti in piedi e sguardo verso il palco

Arrivo poco dopo l’inizio: c’è già tanta gente e altri ne stanno arrivando. Sono quasi tutti ragazzi, anzi parecchi sono davvero ragazzini. Da padre voglio scriverlo subito: per tutto il tempo che sono rimasto a Parco Schuster non ho visto uno solo di loro vestito trasandato, né tantomeno distratto. Chi c’era è stato tutto il tempo in piedi e con lo sguardo rivolto alle band che si sono alternate agli strumenti. La meglio gioventù, penso tra me e me nel più comune tra i luoghi comuni, eppure.. boh.. non mi viene in mente nulla di più appropriato.

Un abbraccio d’amore

Nel corso della serata ho potuto abbracciare Luca Valdiserri e Paola Di Caro, i due colleghi decani del Corriere della Sera e ancora prima genitori di Francesco, senz’altro distogliendoli un attimo dai loro momenti clou. Di questo me ne scuso, ma sentivo il dovere di esserci, di provare a documentare sul mio piccolo blog un abbraccio d’amore del genere. Seguo il mondo della mobilità sostenibile, il mondo di chi vuole soltanto passeggiare su un marciapiede, attraversare la strada oppure muoversi tutti i giorni in bicicletta come faccio io riportando la pelle a casa: per me essere presente in una circostanza di questo tipo non era un dovere, ma un onore.

Come riporta proprio il Corriere della Sera, «serve intensità» per fermare una strage da numeri pazzeschi: oltre 3.000 morti per violenza stradale in Italia nel 2022, mentre quest’anno solo a Roma i morti sono già 131 (!). Dico, ma si può? E’ una guerra in piena regola, da combattere contro un nemico quasi impossibile da sconfiggere: noi stessi una volta che ci mettiamo alla guida. Una lotta impari, osserverei. D’altronde come fai a reprimere…te stesso? Per giunta in Italia, dove il rispetto delle regole è quasi sempre affidato alla coscienza del singolo individuo e meno, molto meno, al timore di incappare in controlli, pene o sanzioni degne di essere definite tali.

Promesso: stasera niente gastrite!

Però stasera – mormoro a me stesso – non voglio pensare ai disastri che solo noi adulti siamo in grado di creare con così tanta accuratezza. Non voglio farmi ‘montare la gastrite‘ come quando leggo le notizie di un eccidio in strada oppure osservo, disgustato, decine di auto che sfrecciano, come se nulla fosse, proprio davanti ai fiori posti in memoria di Francesco sulla via Cristoforo Colombo, proprio lì dove qualcuno ha osato strappargli la sua giovane vita.

Eh no, col cavolo! Stasera mi porto a casa l’abbraccio e il sorriso dolce, dolcissimo di mamma Paola, lo sguardo sensibile e vigile di papà Luca e pure la commozione di Amedeo Ciaccheri, giovane e volitivo presidente dell’Ottavo Municipio già conosciuto, purtroppo, in circostanze analoghe: una di queste ha toccato a morte e piuttosto da vicino anche la mia famiglia. Ma stasera non è cosa: voglio stare leggero, ‘spento’ come canta Vasco in Vivere, e provare a farlo in mezzo alla meglio gioventù.

 

IL VIDEO DELLA SERATA

 

#Opinionincluse

Roma non merita questo (Amedeo Ciaccheri). «Quest’evento è costituio da tanti elementi – mi spiega proprio Ciaccheri con gli occhi lucidi per l’emozione – primo fra tutti l’amore per Francesco, che stasera sta cantando, ballando e suonando insieme a tutti noi. Poi c’è l’amore per questa città, che non si merita simili tragedie quotidiane sulle sue strade. E’ un evento importante perché dopo tutti questi mesi avevamo bisogno di condividere un momento collettivo assieme a Luca e Paola e ai ragazzi della band con cui suonava. Un momento per raccontare di come Francesco sia qui con noi e che la sua passione è diventata ormai la nostra passione: rendere Roma una città più sicura. Come Municipio realizziamo rotatorie, restringiamo carreggiate e nei prossimi mesi apriremo due cantieri Zone 30: uno a Tor Marancia e l’altro alla Montagnola».

Evoluzione possibile solo con l’educazione stradale nelle scuole (Luca Valdiserri). «Percepisco più interesse di prima» dice papà Luca Valdiserri. «Qui però il Municipio c’entra poco: il vero salto di qualità, l’evoluzione culturale la faremo soltanto quando l’educazione stradale entrerà nelle scuole. E  ricordiamoci che l’emergenza stradale da sola non basta, dobbiamo convincere la gente che questo è solo il tassello di un puzzle tutto da costruire. Se non cambi l’idea di come usi la macchina non c’è Codice della Strada che tenga, non c’è legge che funzioni. Poi, certo, se c’è una buca per strada bisogna ripararla».

Tutto sa di FRA (Paola Di Caro). «Qui – mi spiega Paola Di Caro proprio sotto il palco – ci sono tutte le cose che amava Francesco: la vita l’amore, la creatività, la libertà e la possibilità di sognare un mondo migliore.Questi ragazzi ci hanno fatto un grande regalo e rappresentano il futuro migliore: bisogna saperli ascoltare». Paola e Luca, anche se dannatamente obtorto collo, sono diventati «influencer del bello» contro i messaggi di morte a cui siamo esposti ogni giorno in strada. «Non finirà mai il dolore per nostro figlio e per questo volgiamo che nessuno lo provi più». Ma stasera Francesco che dice? «Sta ballando ed è contento». Game-set-match!

 

 

 

 

 

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