Gavi, lo scorcio e le pendenze sono quelle filari che ti passano di lato, nella pedalata in velocità, come il wall su cui si proiettavano le immagini nei primi set cinematografici allestiti negli Anni Trenta. Solo che lì veniva riprodotto l’interno di un’auto, inchiodata a terra e che al massimo oscillava in modo da creare un senso di movimento che potesse essere credibile. Qui, invece, nella terra del Gavi Docg, (siamo in Piemonte, più precisamente nel Piemonte in provincia di Alessandria), di ferma c’è solo la natura, mentre tutto il resto è in continuo movimento.
E’ il cicloturismo, bellezza. E’ la nuova tendenza, una volta vezzo e insana abitudine di qualche temerario ‘crossista’ della domenica, mentre adesso è nuova moda irrinunciabile per molti. Anche e grazie a Dio adolescenti.
La bici, la mountain bike in questo caso, è adrenalina, sì, ma anche rispetto. Non è uno skateboard con cui ricercare l’acrobazia all’infinito. E’ rigore, precisione e, appunto, rispetto di posti unici e che il buon Dio si è senz’altro divertito a disegnare con la punta del dito, regalando loro perfino il dono dei doni: i frutti da cui ottenere un vino famoso in tutto il mondo.
“Quando si è dentro la pancia del Gavi, la vigna tipica con il suo color terra rossa – commenta a Vita a Due Ruote Luigi Fiorone, presidente della scuola di Mtb I Cinghiali, è semplicemente meraviglioso“. E come potrebbe non esserlo? Da queste parti è tutto un susseguirsi prima di odori e poi di sapori. “Qui la natura allarga le braccia grazie alle sue foglie e soprattutto ai suoi grappoli d’oro. Passarci nel mezzo poi non è affatto impossibile: ci sono solo false pendenze e dunque si pedala abbastanza bene“. (vedi foto).
E qui i ragazzi ci vanno a nozze. Bici e vino: oh..a scriverlo, così come a dirlo, sembra che si stia leggendo l’insegna dell’ennesimo locale che ha aperto in …centro città. E invece no: si sale in Mtb e si fila…tra i filari. “Come convinco le famiglie a far iscrivere i loro ragazzi alla mia scuola? Nessun segreto – conclude Fiorone – siamo fortunati perché sono proprio i genitori a contattarci, arrivando a noi attraverso il passaparola“.