Il mobility manager può davvero fare la differenza anche all’interno della Pubblica Amministrazione? Quali sono gli scenari futuri della mobilità sostenibile all’interno degli Enti e dei Ministeri? Sono alcune delle domande a cui si è provato a dare risposta nel corso di un convegno ad hoc organizzato martedì 20 settembre da Fiab Bici Pa, l’organizzazione dei dipendenti pubblici aderenti alla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, che si è svolto a Palazzo Theodoli-Bianchelli presso la Camera dei Deputati.
Molti i temi sul tavolo: dall’adeguamento normativo attuale fino alla difficoltà quotidiana di offrire servizi di mobilità di livello a tutti, sia alla popolazione più giovane che a quella anziana. Non da ultimo, l’aumento della mobilità intercomunale e di medio raggio, i livelli elevati di motorizzazione e di emissione degli inquinanti, la riottosità a muoversi con biciclette, monopattini o tramite il trasporto pubblico.
Sfide molto complicate da vincere e che richiedono la discesa in campo di figure professionali dedicate, che non improvvisino e abbiano ben chiare le leggi a cui ispirarsi: i mobility manager, insomma. Su di loro sembrano ormai ricadere gran parte delle aspettative green da qui fino al 2030, dead line dell’agenda sostenibile fissata addirittura dall’Onu.
Il dibattito
Al tavolo sulla Mobilità hanno partecipato diversi relatori che lavorano nelle P.A. per favorire la diffusione della mobilità sostenibile. In sala presenti anche molti mobility manager, che al termine del convegno non hanno mancato di rivolgere loro domande ‘pratiche’. Di seguito il programma e i relatori intervenuti.

Nuova mobilità e mobility manager scolastico. Davvero ricco di spunti l’intervento a cura del professor Matteo Colleoni, delegato per la Sostenibilità dell’Università Bicocca di Milano e presidente del tavolo tecnico del MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili) per il coordinamento mobility manager. Vitadueruote gli ha chiesto quali siano i criteri per ripensare la mobilità del Terzo millennio e come si possa agevolare il ruolo del mobility manager scolastico, di cui si avverte sempre più il bisogno.
Il questionario per capire gli spostamenti casa-lavoro. La stessa Camera dei Deputati che ha ospitato l’evento sta portando avanti alcune iniziative che vanno nella direzione di un futuro sostenibile. Maria Consuelo Amato, vicesegretaria generale della Camera dei Deputati con delega Mobility Manager, ha spiegato l’importanza di somministrare un questionario specifico a dipendenti e collaboratori per capire e intercettare le abitudini durante gli spostamenti casa-lavoro. In seguito le survey coinvolgeranno anche i Deputati della nuova legislatura.
Coinvolgere di più i mobility manager. L’ingegner Lorenzo Bertuccio, presidente di Euromobility, si è soffermato sull’importanza di coinvolgere il Mobility Manager d’area, che (come da legge ad hoc) svolga funzioni sempre più di supporto e raccordo all’interno delle amministrazioni: sia pubbliche che private.
Il mobility manager Marco Tardioli ha raccontato come si sta evolvendo la domanda di mobilità nella sede del ministero dell’Economia e Finanze di Via XX Settembre. «I numeri inducono all’ottimismo: sharing, car sharing e car pooling cominciano a essere idee concrete». Per quel che riguarda la mobilità lenta «da noi c’è una realtà interessante, abbiamo numeri più alti grazie alla nostra infrastruttura e al proselitismo dei nostri dipendenti ciclisti in forza al MEF».
La sicurezza stradale. Tra gli interventi più toccanti quello di Roberto Pallottini, presidente della Consulta cittadina per la Sicurezza Stradale, che con la sua relazione ‘Tutta la Città Ciclabile‘ ha infine evidenziato l’importanza del contenimento del traffico urbano e della riqualificazione della rete viaria. «Quest’ultima – ha detto – deve perseguire almeno tre obiettivi: moderare la velocità del traffico veicolare, mettere in sicurezza utenze pedonali e ciclabili e rendere fruibile la strada come spazio di relazioni tra utenti».
Qui il link all’evento in versione integrale.