Italia in bicicletta? Si-può-fare (cit.)! Magari seguendo il vademecum messo a punto da Strada per tutti di Giovanni Mandelli e Milano in bicicletta. Giovannino nostro, al contrario del supereroe uscito dalla penna del maestro Gianni Rodari, è tutt’altro che ‘perdigiorno’: architetto, ‘si impiega’ negli uffici della mobilità sostenibile presso il Comune di Reggo Emilia e ha messo a punto una guida sui falsi miti della bici che sta facendo letteralmente il giro del web. Non un meme, ma un mantra vero e proprio da ripetere con amici e parenti a tavola durante il pranzo di Natale e anche in tanti altri momenti. La guida è il classico grimaldello citizen con cui poter provare a scardinare perfino la porta della narrazione mainstream, propria dei media generalisti.
Strada per tutti e #monthbikechallenge
Diverso tempo fa Mandelli ha fondato Strada per tutti, community che mette insieme chi vuole respirare aria nuova in città. Mandelli nel corso degli ultimi due anni è stato anche ospite diverse volte qui a #Opinionincluse, rubrica in streaming sul piccolo blog giornalistico Vitadueruote.it.
L’architetto con il vizio della mobilità attiva, tanto per essere chiari, non è solo un profesisonista di buona volontà, il classico ‘ragazzo che si farà anche se ha le spalle strette’. Ok, in foto somiglia a un giovanissimo Harry Potter al suo primo ingresso alla Hogwart School, però Giovanni di magie e stregonerie (in strada) ne compie da tempo. A cominciare dalla sua #monthbikechallenge, la sfida per conoscere, valutare, quantificare l’impatto positivo che l’utilizzo della bici genera durante gli spostamenti urbani di ogni giorno.
Una challenge, dicono quelli bravi, nella quale soltanto nel 2021 sono stati conteggiati valori da urlo: oltre 70mila chilometri percorsi, quasi 9mila chili di CO2 non emessa a fronte di circa 30mila euro risparmiati. Numeri da bilanci comunali, altroché. Giovanni, da par suo, è stato capace di mettere in rete tanta gente accomunata da uno stesso interesse. Dapprima facendola registrare alla community, quindi chiedendo alle persone di contare i chilometri percorsi in bici nell’arco di un mese, condividendo infine il tutto usando l’hashtag #monthbikechallenge taggando @stradapertutti. Boom.
Giovanni, che bisogno c’era di buttare giù una lista di falsi miti sulla bici? Del resto chi sceglie di muoversi a due ruote lente lo fa e basta, senza dar retta a scettici o detrattori vari.
«In realtà non è sempre così. L’idea è nata in collaborazione con Angelo Lisco e insieme a Ilaria Fiorillo di Milano in Bicicletta, sulla scorta delle numerose guide piene di consigli su cosa fare e non fare durante i pranzi di Natale. Guide realizzate in modo simpatico, in cui si parlava di diversi argomenti, tranne però quello della mobilità. Allora ci siamo chiesti: ‘perché non ne realizziamo una anche noi?’ Ed eccola qua: una lista di falsi miti e luoghi comuni che ruotano attorno al mondo della bicicletta in città».
Una lista snellita grazie a un progetto grafico comprensibile.
«Abbiamo ‘graficizzato’ i concetti in modo da rendere tutto più simpatico e accessibile».
Ideazione, progettazione, realizzazione: quanto tempo ci avete lavorato sopra?
«E’ stato tutto abbastanza veloce, immediato. Siamo partiti da un’idea di Ilaria: mi ha inviato un messaggio e una sera ci siamo trovati a buttar giù i vari punti da approfondire. Poi c’è stato un lavoro mio di ‘graficizzazione’, durato alcune ore. Nel giro di un paio di settimane, peraltro senza neppure lavorarci full time, abbiamo realizzato la guida».
Tra gli otto punti di cui si parla qual è quello di cui non si può fare mai a meno?
«Purtroppo quello meno applicato: l’ottavo».
Ti credo: limite di 30 chilometri in città, meno parcheggi auto e più spazi di qualità. Una lotteria di fine anno!
«Si parla molto di sicurezza stradale, ma per ottenerla davvero bisogna agire sul controllo della velocità dei mezzi più pesanti e pericolosi. Speriamo che tutte le città italiane prendano spunto dal provvedimento di ‘Città 30’ che entro il 2023 verrà recepito da Bologna, Parma e Olbia».
Sul web la guida ‘spacca’: ve lo aspettavate?
«In un certo senso me l’aspettavo, anche se non credevo a questi livelli. So che quando si fa un buon lavoro sui social la cosa va bene, ovviamente la chiave è stata quella di pubblicare il post in collaborazione. Certo, il tema è caldo, è sentito e se si sta diffondendo bene sono davvero contento».
Interessante la collaborazione con Milano in Bicicletta? C’era già una conoscenza pregressa?
«Sì, ci conoscevamo già. Adesso poi vivo a Milano: ha contribuito anche questo».
La guida nel dettaglio
Ormai la guida l’hanno pubblicata tutti, buon segno. Eccola anche da noi: punto per punto.
- Non ci metti il doppio del tempo?
Lo sai che la velocità media in città è di 14 km/h? In bici i tempi di percorrenza sono certi.
2. Ma se piove?
Nel 2021 a Milano è piovuto 64 giorni, uno su sei. Quando piove usa mantelle e gusci, quindi canta sotto la pioggia!
3.Come fai con i bimbi piccoli?
Quando mi compra una cargo bike, nonna cara? Le cargo sono bici speciali con cui trasportare bimbi piccoli, oppure la spesa.
4. Ma non arrivi sudato?
Il segreto è mantenere un ritmo blando e costante. Nelle stagioni fredde vestiti a strati (a cipolla), quando fa caldo respira a pieni polmoni l’aria fresca che arriva sul viso.
5. Facile per te che vivi in città. E io che devo percorrere 50 km?
In pochi davvero percorrono distanze così lunghe.
6. Eh, ma tu sei sportivo!
Dopo questo pranzo di Natale lo sarò un po’ meno. E poi non serve essere per forza sportivi: prova la bici a pedalata assistita!
7. E se non ci sono le ciclabili?
Usa quelle che ci sono, altrimenti cerca la strada meno trafficata.
8. Sì e poi cosa vuoi? (Zone 30km/h).
Chiedere a Babbo Natale: una città più sicura e accessibile grazie soprattutto all’introduzione di Zone 30.
Speriamo con il nuovo anno che si convincano più amministratori e cittadini.
La bicicletta potrebbe ancora salvare il mondo
Esattamente come da suo auspicio.C’è davvero un bisogno esagerato di integrare i diversi mezzi di mobilità, possibilmente quella attiva.