Libri sulla bicicletta, cambiare mobilità e dunque mentalità

Di libri sulla bicicletta se ne scrivono tanti, ma un testo scritto dallo psicologo ancora non l’avevo letto. Si chiama ‘Cambiare Mobilità, cambiare mentalità’ (edito da La Fabbrica dei Segni) ed è a cura dello psicologo e psicoterapeuta Antonio Consiglio. Il libro è stato presentato alla Biblioteca Villa Leopardi presso il II Municipio di Roma, nel corso di un incontro promosso da Fiab Roma Bici PA (i dipendenti pubblici che aderiscono alla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) insieme all’Istituto Montessori Maria Clotilde Pini. Oltre all’autore presente anche Alfredo Giordani, referente di Vivinstrada Roma, Maria Beatrice Furlani, dirigente scolastico dell’Istituto Montessori – Pini, mentre per il II Municipio sono intervenute Paola Rossi e Valentina Caracciolo, l’una assessora alla Scuola e l’altra alla Mobilità.

 

Antonio Consiglio, come nasce l’idea di scrivere un libro sul cambiare mobilità e quindi la mentalità? 
«L’idea è nata quando da pugliese sono espatriato per andare a studiare all’Università di Padova e lì ho visto tutto in modo diverso. Ho pensato: adesso scrivo una tesi su questo, ma quando sono andato a cercare libri sull’argomento ho visto che non c’era niente. Da lì, eravamo nel 2004/2005, ho continuato a studiare, ad approfondire e a portare tutto il mondo della psicoterapia e psicologia in questo campo: non l’aveva ancora fatto nessuno e mi sono trovato a essere originale».

E’ davvero possibile cambiare mentalità? Come si fa scacco matto in tre mosse? 
«Intanto rivedendo un po’ la pedagogia a scuola, finora pensata come se le persone avessero un cranio vuoto da riempire. quindi dare importanza alle architetture stradali e poi alla decisione politica».

Qual è l’ostacolo più ingombrante che portiamo dentro di noi e che dovremmo rimuovere il più presto possibile?
«Ognuno di noi vive dentro un reticolo di abitudini, sedimentate nel tempo. Quelle romane, ad esempio, sono assai diverse quelle di Nuova Dehli: non è che una sia migliore dell’altra, l’abitudine si struttura. Si può andare a interferire nella sua costruzione con progetti precisi che vanno a lavorare laddove l’abitudine è più ‘tenera’».

Senza spoilerare: qual è il messaggio finale contenuto nel suo libro?
«‘Efficientare’ l’impegno. Nonostante ci vengano messe a disposizione tante risorse, l’efficacia è davvero scarsa. E’ un po’ come pensare di investire tanti soldi nel costruire una grande imbarcazione che possa galleggiare: lo si fa per senso comune, realizzandola in sughero, mentre invece bisogna appoggiarsi a una teoria del galleggiamento, così si è molto più efficaci».

Il lavoro silenzioso di Fiab Roma Bici PA

A Roma, forse lo sanno in pochi, esiste una rappresentanza (in crescita) di dipendenti pubblici che aderisce alla Fiab , la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. Come già riportato più volte da Vitadueruote, sono diversi gli appuntamenti organizzati a due ruote lente nel corso di ogni mese. Tra i più importanti organizzati finora c’è stato senz’altro quello organizzato addirittura presso la Camera dei Deputati sull’importanza del mobility manager nella Pubblica Amministrazione: ospite, tra gli altri, Matteo Colleoni, professore ordinario di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca. Ora la presentazione del libro di Antonio Consiglio a Villa Leopardi.

Qui il link al Gruppo Facebook di Fiab Roma Bici PA, presieduto da Claudia Provenzano.

 

 

Il ruolo (importante) degli Enti Locali

E le istituzioni che fanno? A Villa Leopardi erano presenti ben due assessore (sì, donne: finalmente!) in rappresentanza del II Municipio. Per chi non è di Roma, si tratta di un Ente Locale che regola la vita di ben 170mila abitanti, assai più numerosi di chi vive Ferrara (130mila) e poco meno di quelli che vivono a Padova (209mila). Insomma: parliamo di una città vera e propria. Creare presupposti di mobilità sostenibile qui, senza avere risorse da capoluogo, è quasi come scavare la terra a mani nude.

Di seguito l’intervista con Valentina Caracciolo, assessora alla Mobilitò del II Municipio, che ricorda gli interventi di ciclabilità previsti a breve: tra questi il collegamento tra la ciclabile di via Nomentana con Villa Borghese e un percorso tra i principali atenei di Roma.

Le battute finali sono con Paola Rossi, architetto imprestato alla politica, nel ruolo (piuttosto complicato) di assessora alla Scuola. Abbiamo cercato di capire in che modo far passare sui banchi concetti così alti ma necessari, come quello della mobilità sostenibile. Partendo da un’ammissione di sconfitta schietta e sincera.

 

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