L’Oscar Italiano del Cicloturismo 2022 parla emiliano, ma le green road spopolano: ecco dove!

Il premio annuale alle green road d’Italia va all’Emilia Romagna grazie al Gran Tour Valle del Savio. Marche in seconda posizione con Strade di Marca e poi la Lombardia con la Ciclabile Valchiavenna.  Il potenziale italiano: 8 milioni di cicloturisti interessati e 90mila km di percorsi, quasi tutti al Nord. Percorsi ciclabili nel dettaglio e tracce GPX scaricabili gratis.
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Emilia Romagna prima e, a seguire, Marche e Lombardia, con menzioni ad hoc per la Provincia Autonoma di Trento e la Puglia. Ecco la classifica finale dell’Oscar Italiano del Cicloturismo, il riconoscimento annuale alle ‘green road’ delle regioni che promuovono le due ruote con servizi mirati al turismo lento. Giunto alla sua settima edizione, l’Italian Green Road Award Italian vede Banca Ifis in qualità di Partner ufficiale, l’Istituto per il Credito Sportivo e Legambiente quali sponsor e partner istituzionali, la partecipazione di Ferrovie dello Stato Italiane e il supporto della Regione Basilicata. La proclamazione dei vincitori è avvenuta lo scorso 3 giugno a Matera, in Basilicata, regione già vincitrice lo scorso anno, in occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta. Un’occasione particolare, nel corso della quale è stato presentato il market watch Ecosistema della bicicletta edizione 2022, curato da Banca Ifis.

Otto milioni i cicloturisti interessati: Italia primo produttore di bici europeo

Secondo il market watch sono 8 milioni gli italiani interessati al cicloturismo, il 16% della popolazione maggiorenne. LItalia è il primo produttore di biciclette in Europa con oltre 3 milioni di pezzi (+7% vs il 2020): di questi ben l’11% è rappresentato da e-bike (+25% nel 2021). Proprio la diffusione dell’elettrico e-bike spinge il cicloturismo, che ha retto meglio la crisi degli ultimi due anni: il 38% degli operatori attivi sul business cicloturistico ha registrato ricavi in crescita o stabili contro il 13% degli altri business turistici e circa il 90% degli operatori prevede un trend positivo anche per il biennio 2022-2023.
Il vero punto di svolta è costituito dalla varietà dell’offerta: non può esserci cicloturismo senza servizi, sempre più richiesti ai tour operator. In Italia sono ormai circa 4.940 gli operatori turistici che hanno un’offerta dedicata al cicloturismo, pari a circa il 38% del totale delle agenzie o T.O. attivi e ben 4.550 alberghi che offrono servizi dedicati alle due ruote. Ai T.O. italiani si rivolgono anche gli stranieri (36% del totale cicloturisti). Nei pacchetti di vacanza generici i giorni in media dedicati al cicloturismo sono 3,2, al costo giornaliero di 115 euro. Tra i servizi inclusi nei pacchetti turistici dedicati, i più richiesti sono noleggio della bicicletta, tour di gruppo, alloggio e copertura assicurativa.
L’e-bike è prevista nel 46% dei pacchetti turistici dedicati – si conferma strumento di inclusività, consentendo a un numero sempre più ampio di visitatori di accedere a territori ed esperienze altrimenti preclusi. Il cicloturismo rappresenta un’opportunità di business anche in quanto volano di co-marketing: il 55% degli operatori turistici lo hanno promosso nel biennio 2020-2021 tramite collaborazione con le aziende del territorio, percentuale che arriverà al 77% nei prossimi 2 anni. Per il futuro, il 67% degli operatori turistici concordano nel dire che la guida cicloturistica sarà il servizio a maggior crescita.

Novantamila km di percorsi, quasi tutti al Nord

Nel Belpaese sono circa 4.940 i percorsi adatti al turismo in bicicletta, 90mila km lungo tutta la penisola con una maggiore concentrazione in quattro regioni del Nord Italia: Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Si tratta di un mix di percorsi tra ciclopedonali, ciclabili, strade o ciclostrade. Non servono solo ciclabili o ciclovie a uso esclusivo attualmente il 27% del chilometraggio complessivo – ma percorsi comunque adatti alle due ruote di cui l’Italia è ricca, grazie anche al possibile recupero di argini e sedimi ferroviari dismessi: oggi il 36% dei percorsi sono relativi a strade senza o a basso traffico.
Nel complesso il Nord Italia rappresenta quasi la metà delle scelte di soggiorno (49%) dei turisti italiani e stranieri, con il Nord Est a raccogliere oltre il 30% delle richieste dei cicloturisti, grazie alla facilità d’accesso dal Nord Europa e all’ampia offerta di servizi (leader il Trentino Alto-Adige, seguito da Emilia-Romagna, per l’offerta di servizi aggiuntivi superiore alla media nazionale).

Eccellenze sul podio: chi sono i vincitori

PRIMO POSTO – Emilia Romagna: Il Grand Tour Valle del Savio
Il Grand Tour Valle del Savioè un suggestivo percorso permanente di 172 km – in prevalenza asfaltati, su strade non più utilizzate e su argini – lungo i territori attraversati dal fiume Savio. È un itinerari ad anello che può essere cominciato e terminato in uno qualsiasi dei sei comuni dell’Unione dei Comuni Valle del Savio, ognuno con una sua peculiarità: Cesena con la sua Rocca, l’Abbazia del Monte, il Teatro Bonci e la Biblioteca Malatestiana (Memoire du Monde UNESCO), Montiano con suo borgo medievale, Mercato Saraceno con gli edifici in stile liberty, Sarsina con l’Arena Plautina e il Plautus festival, il santuario di San Vicinio e la basilica ultramillenaria, Bagno di Romagna con le sue terme e palazzo Pesarini, Verghereto con l’eremo di Sant’Alberico e il monte Fumaiolo, con le sorgenti del Tevere da un lato e del Savio dall’altro. Il percorso attraversa anche l’imponente Parco delle Foreste Casentinesi, patrimonio UNESCO, con Sasso Fratino e le faggete, percorrendo in parte il confine geografico tra Emilia Romagna e Toscana. Ben segnalato e collegato ad altri percorsi e alla rete ferroviaria, il Grand Tour è ricco di servizi per ciclisti e cicloturisti – punti di ricarica pubblici e privati per e-bike, segnaletica permanente e pannelli informativi, fontane d’acqua, bike sharing, negozi convenzionati, strutture ricettive, ristoranti, bar e cantine bike friendly con servizio di ciclofficina e cicloguide, trasporto bagagli, ecc. – tutti riuniti nel Valle Savio Bike Hub, un progetto pubblico-privato che coniuga sostenibilità e innovazione.
Valle Savio Bike Hub Grand Tour con tracce GPX scaricabili
Qui sotto uno dei video sulla Valle del Savio, a cura di Bike Channel
SECONDO POSTO – Regione Marche: Strade di Marca
Presentata da “Marche Outdoor‘,  Strade di Marca è un percorso circolare permanente di 112,7 km – su asfalto, strade a bassa percorrenza, strade sterrate e strade bianche, in parte su argini e lungolago – che coinvolge 5 vallate, la Val di Chienti, la Val Potenza, la Val del Fiastra, la Vallesina e la Val Tenna.
L’itinerario, percorribile in sicurezza anche a piedi, si snoda toccando i comuni di Cingoli, uno dei Borghi più belli d’Italia, il “Balcone delle Marche” per l’impagabile vista sulle colline degradanti fino al mare, Apiro, incastonato tra il lago di Cingoli e il Monte San Vicino, la città di Treia, anch”essa uno dei Borghi più belli d’Italia e uno dei più antichi delle Marche, Appignano, il paese delle cocce (ceramiche) e dei legumi. Tutto intorno, un territorio ricco di cultura, opere d’arte e di artigianato, produzioni enogastronomiche di assoluto pregio, ma soprattutto un mare di colline dove pedalare appaga tutti i sensi, mentre si attraversano campi coltivati, boschi, piccole contrade, aziende agricole e la vegetazione tipica della bassa montagna marchigiana. Sul percorso, strutture ricettive e servizi quali noleggio bici, fontane, ciclofficine, bicigrill, segnaletica permanente e info point.
Strade di Marca con tracce GPX scaricabili
TERZO POSTO – Regione Lombardia: Ciclabile Valchiavenna
La Ciclabile Valchiavenna è un percorso di fondovalle che congiunge il Lago di Como alla Val Bregaglia, sul confine svizzero: parte da Colico (LC) e attraversa i paesi di Dubino, Verceia, Novate, Mezzola, corre lungo il lago di Mezzola e poi lungo il fiume della Mera, lateralmente ai paesi di Samolaco, Gordona e Mese, fino ad attraversare la città di Chiavenna, Bandiera Arancione del TCI e Cittaslow, il cui centro storico risale al XVI secolo, circondato da mura sforzesche, in parte ancora visibili. Si prosegue poi per il suggestivo borgo di Piuro – la Pompei delle Alpi con gli scavi archeologici, il cinquecentesco Palazzo Vertemate Franchi, le spettacolari cascate dell’Acquafraggia che impressionarono Leonardo da Vinci – e, infine, per Villa di Chiavenna, fino al confine svizzero. È una ciclabile in sede propria di 42 Km su asfalto (salvo eccezioni, come nella riserva naturale dell’Oasi Pian di Spagna), percorribile anche da pedoni e cavalli e utilizzabile tutto l’anno. Oggi è fra le più interessanti piste ciclabili di continuità, fa parte della rete Bicitalia n.17 “Ciclovia dell’Adda” ed è collegata al Sentiero Valtellina e alla Ciclabile del Lago di Como. Numerosi i punti di interscambio con il trasporto pubblico, grazie alle stazioni dei treni lungo la ciclabile e ai pullman con trasporto bici in servizio tra Chiavenna e Splugen e St. Moritz in Svizzera. Lungo il tragitto si trovano aree di sosta, fontane d’acqua, rent a bike, assistenza, colonnine per la ricarica, numerosi ristoranti e agri-bar per golose soste gastronomiche, una segnaletica verticale tutta nuova.
Ciclabile Valchiavenna con tracce GPX scaricabili
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA – Provincia Autonoma di Trento: La Green Road delle Dolomiti
La Green Road delle Dolomiti è un percorso ciclopedonale di 57,7 km, quasi tutto in asfalto, in sede propria o su strade a basso scorrimento, in parte tracciato sul percorso della vecchia ferrovia Ora-Predazzo, con possibilità di collegamento con gli impianti funiviari. La ciclovia unisce, in un unico intinerario, la Val di Fiemme e la Val di Fassa, due delle valli Trentine con la maggiore vocazione turistica, il regno delle neve che in estate lascia spazio a prati, boschi, fitte foreste di abeti e larici e alle candide rocce di Dolomia. A fare da cornice sono le maestose Dolomiti, Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il ciclista è guidato per tutta la lunghezza del percorso dal torrente Avisio, che nasce direttamente dal ghiacciaio della Marmolada. Il percorso inizia al confine con la provincia di Bolzano, in località S. Lugano e termina in località Penìa, nel comune di Canazei, e può contare su una grande ricchezza e diversità di attrazioni per i visitatori: mobilità sostenibile in un territorio montano unico, con arte, storia e cultura, turismo, numerosi sport. Il tracciato è utilizzato anche da pattinatori, skiroll, escursioni a cavallo e altro. Ottimamente segnalata, la ciclovia offre servizi che includono strutture bike friendly, bicigrill, punti attrezzati pic-nic, fontane, noleggio e assistenza bici, personale specializzato presso gli info point. ecc. Al rientro (in discesa) possibilità di bus navetta.
Green Road delle Dolomiti con tracce GPX scaricabili
MENZIONE SPECIALE LEGAMBIENTE – Regione Puglia: La Ciclovia dell’Ofanto
La Ciclovia dell’Ofanto si sviluppa all’interno del Parco Naturale Regionale del fiume Ofanto, a cavallo tra le province di Foggia e BAT (Barletta Andria Trani). Comprende un percorso principale dal Vulture all’Adriatico e una diramazione lungo l’affluente principale, il Locone, che collega la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese: parte dallo scalo ferroviario di Rocchetta Sant’Antonio, passando per le maglie dei borghi rurali della bonifica e – attraversando Candela, Ascoli Satriano, Cerignola, Canosa di Puglia, Barletta (ramo principale 1), Spinazzola, Minervino Murge (variante Locone) – arriva alla foce del fiume, a Santa Margherita di Savoia. Percorsi ad anello, ideali per organizzare un’uscita giornaliera (ad es. Parco Archeologico di Canne della Battaglia, il Parco delle Cave di Cafiero) e itinerari tematici di più giorni (Dalla Pietra al Sale, La Via dei Normanni, Il Cammino dei Boschi Sacri) completano il tracciato di 142 km, prevalentemente su asfalto e su strade con viabilità promiscua a bassa percorrenza. La ciclovia incrocia itinerari della rete ciclopedonale nazionale ed europea (EuroVelo 5 nei Monti Dauni, Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese a Spinazzola, Via Francigena al Ponte Romano sull’Ofanto, Ciclovia dei Borbone nei pressi della diga del Locone, Ciclovia Adriatica) e si interconnette con la rete ferroviaria e treni storici.
I servizi bike friendly offerti al cicloturista sono riassunti in una app scaricabile dal sito e comprendono segnaletica di orientamento e dei punti di interesse storico e naturalistico, assistenza bici, cantine e agriturismi bike friendly aperti al pubblico per degustazioni.
Ciclovia dell’Ofanto APP Android e IOS scaricabile
Ciclovia dell’Ofanto (Puglia e Green Road Dolomiti (Proiv Autonoma Trento). Photocredits:
Ufficio Stampa Italian Green Road Award 2022
Il Premio e la Giuria
Giunto alla settima edizione,  l’Oscar italiano del cicloturismo si pone un duplice obiettivo: da una parte stimolare le amministrazioni a valorizzare i propri percorsi eccellenti, dall’altra promuovere gli investimenti nel cicloturismo come volano per una ripartenza in linea con le direttive del Green Deal europeo. Per i territori e, in particolare, i piccoli borghi, quello in bicicletta è infatti un turista ad alto valore aggiunto e a impatto sostenibile.
Le green road offrono la possibilità di visitare una regione contribuendo a sostenere il patrimonio locale, consentono la crescita del pendolarismo non motorizzato, riducono gli effetti di inquinamento e contribuiscono al miglioramento della qualità della vita.
La giuria – composta da personalità di spicco nel campo del giornalismo, opinion leader, sponsor, esperti e personalità dei settori bike, ambiente e turismo – ha scelto tra le proposte presentate da regioni, territori e province autonome. Tra questi Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, provincia autonoma di Trento, Veneto e, per la prima volta, la Regione Molise.
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