La Mobilità a Roma e la trasformazione indicata nel 2° Rapporto alla Città 2022-2023 a cura del sindaco Roberto Gualtieri. Una sfida sempre aperta e nella città più bella del mondo, con la liturgia antica da sfatare come quella che vede i romani pigri e indolenti soprattutto quando si tratta di eliminare il traffico veicolare dalle loro strade.
Ebbene, ieri pomeriggio all’Auditorium Parco della Musica, nella Sala Petrassi dalle poltrone con sedute sì rosso-porpora ma un po’ strettine, ho seguito la presentazione di questo diario di bordo scritto in corso d’opera, anzi delle opere, che spero rederanno la capitale d’Italia perlomeno un po’ meno arretrata rispetto alle concorrenti europee. Come sempre sono almeno due i modi di intendere un Rapporto del genere: uno distruttivo e l’altro costruttivo.
Il Rapporto riguarda la capitale a 360 gradi: dalla gestione dei rifiuti alle opere giubilari e non, fino alla mobilità e alla sicurezza stradale. Gli ultimi due temi senz’altro altri cari, anzi carissimi, a questo blog. Oggi affrontiamo quello sulla Mobilità.
Premesso che a distruggere si fa sempre in tempo e che qualche errore nel campo della Mobilità lo ha commesso anche questa Giunta (prorogare la Ztl così com’è senza ulteriori restrizioni lascia l’amaro in bocca, come pure l’assenza credo ormai clamorosa dell’asservimento semaforico nelle attuali linee dei tram, inclusa la rinata e vituperata linea 8), preferisco conservarmi quella sensazione tiepida di riappacificamento con la mia città che ho assaporato a caldo una volta scambiate quattro chiacchiere sul futuro ‘viario’ romano mentre uscivo dell’Auditorium, quando ho incontrato brevemente il presidente del mio XV Municipio, Daniele Torquati, e l’assessore alla Mobilità capitolina Eugenio Patanè.
I tram previsti andranno avanti fino al loro capolinea che sarà, sono in corso di rifacimento molte strade importanti (Lungotevere, Corso Francia e così via) e con gli attuali stanziamenti nazionali si sta cercando di fare quel che si può. Provo ad andare con ordine.
Potenziamento della rete tranviaria
Ricordi e sentimento: le linee ‘de na vòrta!’. Quasi sempre mi muovo in cargo-bike, ma ci sono anche periodi dell’anno in cui non disdegno treno, tram e metro. E anche se non interessa a nessuno, sono cresciuto in via dei Gracchi angolo via Ottaviano negli anni Settanta, nel palazzo che si affaccia su Piazza Risorgimento una volta corpo unico, non ciambella bucata al centro come oggi. Andavo sulle giostrine rosso fuoco sistemate alla bell’e meglio in mezzo alla ghiaia sparsa tutta intorno, proprio sotto al monumento equestre al Carabiniere.
Allora lì non c’era solo il capolinea del tram 19 come oggi, ma anche del 30 e del 30 barrato (in romano ‘barato’, forma non già legata all’uso del participio passato, ma in ossequio alla pigrizia dei residenti, che omettendo una delle due ‘erre’ sembrano affaticarsi assai meno, ndb). Chissà se in giro c’è qualche ultracinquantenne di lì che ricordi ‘sta cosa: mentre la scrivo ho la sensazione di essermela sognata e basta!
Figurarsi perciò se in Vitadueruote&Mobilità non contempli il cocktail mix del Trasporto Pubblico: per me il tram, come pure la bici e il treno, non rappresentano solo un mezzo di trasporto, ma addirittura uno stato mentale!
Le nuove tranvie
Tranvia Termini-Vaticano-Aurelio. In questi mesi il quotidiano Il Messaggero ha condotto – e non smette di condurre ancora adesso – una linea che non mi trova affatto d’accordo: affastellare quante più opinioni possibili contro questa infrastruttura. Proprio quel quotidiano in cui sognavo di lavorare da ragazzo, dove ci sono anche alcuni miei ex colleghi non bravi, addirittura bravissimi. Assai più bravi di me. Il Messaggero era il quotidiano che portava mio padre in casa ale 6 di mattina dopo di ritorno dalla sua corsa all’alba, abitudine che ha inteso mantenere fino al suo ultimo giorno di vita. Il Messaggero è ancora oggi il primo quotidiano che apro on line per leggere le notizie della mia città: ciò nonostante questa secchiata di fango sulla livrea del tram dei (miei) desideri ancora non me la spiego. E credo se la riescano ancora a spiegare in pochi.
Tornando alla tranvia Tva, nel giugno 2023 è stata pubblicata da Invitalia la gara per il progetto di Roma Servizi per la Mobilità per l’intera tratta. A novembre l’agggiudicazione. Si tratta della prima gara di tram bandita a Roma dopo 28 anni. Complessivamente l’opera conta 8 km in due rami: da Termini a piazza Giureconsulti e da ponte Vittorio Emanuele II a piazza Risorgimento (vedete come tutto mi torna?). Ventiquattro vetture previste per 90mila passeggeri al giorno. Su 293 milioni di costo complessivo dell’infrastruttura e del materiale rotabile, 144 milioni di euro riguardano la progettazione ed i lavori, finanziati in parte con fondi PNRR e in parte con il Fondo trasporto rapido di massa.
Tranvia Togliatti: il bando di gara Invitalia è stato pubblicato a ottobre 2023 e si chiuderà il 23 novembre. La linea si snoderà lungo il percorso che va da Ponte Mammolo a Subaugusta, unirà le linee A e B della metropolitana, incrocerà la linea C e la ferrovia FL2.
Ma quale fuffa! Per chi pensa che sia solo una perdita di tempo e di soldi sappiate che prima di tornare ad abitare verso Roma Nord ho abitato per oltre un decennio proprio sopra la fermata della metro B di Ponte Mammolo, nei palazzi che si affacciano sull’immenso parcheggio di scambio. Mettere il tram lì contribuirà a stappare chilometri di traffico veicolare e soprattutto ricucirà le maglie ormai lise di un Trasporto Pubblico Locale che lì è proprio da ripensare ex novo.
L’intervento è finanziato per un importo complessivo pari a 194,2 milioni di euro così ripartiti: 84,2 milioni assegnati dal MIT, 100 milioni assegnati dal MIMS, in attuazione di quanto previsto dal PNRR e altri 10 milioni assegnati con decreto. Durata lavori prevista: poco più di due anni. Ecco: a lume di naso questa stima mi sembra un po’ troppo al ribasso, ovviamente spero di sbagliarmi.
Tranvia Termini-Giardinetti-Tor Vergata. Trasforma la ferrovia Roma-Giardinetti prolungandola fino al Polo universitario di Tor Vergata. Terminata la Conferenza dei servizi e attesa dalla Regione, i lavori dovrebbero iniziare nel corso del 2024. Solo chi non è di Roma oppure non è mai stato da quelle parti può pensare di fare a meno di un’opera del genere.
Le altre sette linee in progettazione. Affidata la gara, bandita da Roma Servizi per la Mobilità, per la progettazione di fattibilità tecnico-economica di 7 nuove linee tranviarie, per complessivi 33 chilometri di rete tranviaria (traguardate al 2030). Oltre alle opere già finanziate e previste nel corso del Giubileo 2025, la Giunta proverà a insistere con la tanto attesa ‘cura del ferro’: sette linee che creeranno l’auspicato effetto rete. Quattro di queste hanno terminato la conferenza dei servizi e saranno presentate ai prossimi bandi di MIT per ottenere il finanziamento dai fondi TRM.
Le linee metropolitane: A, B e C
Salto la polemica sull’incapacità delle amministrazioni precedenti e che sarebbe frutto dello status quo: chiusura addirittura alle 21 della linea principale della città e crollo della qualità nel trasporto in sotterranea. Questione controversa e che ancora oggi alimenta dibattiti tra le diverse forze politiche. Non credo sia più neppure di pubblico interesse: la gente comune, i pendolari che prendono i mezzi ogni giorno, hanno ancor prima bisogno di risposte sull’attualità, non sul passato.
Trenta treni nuovi. Bene, tornando al presente e al futuro nel 2022 è stata aggiudicata la gara per 30 treni nuovi: i primi 14 arriveranno entro il Giubileo, di cui 2 sulla linea A e con il secondo Dpcm Giubileo del giugno 2023 si finanzia il secondo lotto di 16 treni (11 sula A e 5 sulla B).
L’ammodernamento delle linee. Prosecuzione della progettazione definitiva relativa agli interventi di ammodernamento e adeguamento delle linee A e B e per il potenziamento del deposito Magliana. In particolare, per interventi su alimentazione elettrica, impianto idrico antincendio, vasche di accumulo, banchine di galleria e vie cavi. Finanziamento totale di 425 milioni di euro.
Manutenzione straordinaria. In Bilancio 2022 previsti 26 milioni nel triennio per la manutenzione straordinaria delle gallerie della Metro A e da inizio luglio 2022 sono partiti i lavori sui 25 km di binari sulla tratta da Anagnina a Ottaviano. Fine lavori programmato per dicembre 2023 per 27 milioni di euro con sostituzione armamento e lavori banchinette, sistemi antincendio, impianti elettrici e segnalamento.
Stanziati fondi per quasi 32 milioni di euro per il rifacimento totale dei binari anche da Ottavia- no a Battistini da gennaio 2024.
Scale mobili e ascensori metro. Le vere note dolenti. Chi vive a Roma lo sa bene: manutenere e far funzionare scale e ascensori è come combattere contro un mostro a tre teste che, non si sa bene il motivo, ancora riesce a sbranare chiunque gli si trovi di fronte. Nel 2022 gli impianti inattivi erano oltre 150: ‘na tragedia! In un anno mezzo il dato è stato ridotto di oltre il 50%, portando gli impianti non attivi a circa 70 su quasi 600 totali.
Sono 5 milioni di euro i fondi giubilari con cui si interverrà entro il 2025 su 105 dei 172 impianti della linea A della metro.Verranno poi sostituiti del tutto i 55 impianti lungo la linea B per i quali sono scaduti i 30 anni di utilizzo. La gara è stata già pubblicata. Quindi si procederà alla revisione decennale degli impianti sulla linea C. In entrambi i casi non si prevedono chiusure di stazioni.
Metro C a Piazza Venezia. Qui i cantieri sono stati avviati nel giugno di quest’anno. Avranno una durata di circa 8-10 anni e consentiranno la realizzazione di una stazione «unica al mondo»: 8 livelli interrati e 45 m di profondità.Oltre 700 milioni di euro le risorse statali necessarie. Talpe meccaniche verranno inserite in corso d’opera per i cantieri della futura Stazione Farnesina. Entro il primo trimestre del 2025 la Metro C fermerà a Colosseo e a Porta Metronia.
Prolungamento metro A fino a Monte Mario (Roma Nord). Siamo vicini alla prima fase di elaborazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica del prolungamento della Linea della Metro A fino a Monte Mario, della project review della linea B tra Rebibbia e Casal Monastero e della project review della linea D. I finanziamenti per la realizzazione di questi interventi sono stati inseriti nel dossier della candidatura di Roma EXPO 2030 per un totale di 3,1 miliardi (900 milioni i prolungamenti della A, 600 milioni per i prolungamenti della B, 1,5 miliardi per il tratto fonda- mentale della linea D).
Vigna Clara. A giugno 2022 Rfi, in collaborazione con Roma Capitale, dopo 32 anni di attesa ha riaperto la stazione di Vigna Clara. Ve lo ricordate il trenino che durante i Mondiali di Calcio di Italia 90 avrebbe dovuto portare (anche) i tifosi da Monte Mario verso lo Stadio Olimpico. Abitando a Valle Aurelia il ponte principale l’ho visto praticamente crescere e passa proprio sulla mia ex scuola elementare. Ora, dopo essermi gustato i passaggi delle prime corse, nuova vita: 9 coppie di treni e 18 corse giornaliere, iniziata la fase di raddoppio della tratta. Ecco poi un’altra opera necessaria oltreché urgente: la tratta Vigna Clara – Tor di Quinto – Val D’Ala. Pesentata e pubblicata da FS variante di progetto.
Piste ciclabili e Ciclovie
Le cifre. Ed eccoci arrivati al tema che qui fa ‘chiudere la vena’ a parecchi lettori del blog. Tra PNRR, fondi giubilari e altri fondi i finanziamenti per interventi ciclabili a Roma ammontano a circa 49 milioni di euro. Sono stati ottenuti 13 milioni di euro da fondi PNRR su una lista di 15 tracciati, per circa 55 chilometri complessivi di piste ciclabili, più i 51 km di GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette.
Le nuove ciclovie. Con un investimento di 1,3 milioni di euro (durata dei lavori circa un anno) a settembre 2022 sono partiti i lavori per la realizzazione della “Ciclovia delle Valli” , un corridoio che punta a creare una rete tra Conca D’oro, Val D’Ala e Prati Fiscali. Una rete che conosco bene in cui sono già presenti diversi tracciati. La visione è quella di rendere tutto più intermodale possibile. Il quartiere Nomentano lì è letteralmente strangolato dal traffico veicolare e tutto racchiuso in un fazzoletto di vie dove le auto sono parcheggiate quasi ‘appese’ agli alberi: lo spazio è finito,non ce n’è più. Rendere tutto più intermodale e connesso ai mezzi pubblici, in particolare con la metropolitana, con la stazione del treno Val D’Ala e con la Metro linea B1 è un dovere, non più un’opportunità. La stazione Val D’Ala, peraltro, è stata riaperta a giugno scorso.
Ciclabile Ostiense. Anche qui vale la postilla presente in altri paragrafi di questo articolo: solo chi non abita a Roma o vive su Marte può opporsi a una pista ciclabile del genere. A marzo 2023 sono iniziati i lavori per realizzare la ciclabile che va dalla Basilica di San Paolo a Piramide. Ad agosto sono terminati i lavori nel tratto compreso tra Giustiniano Imperatore e Lungotevere San Paolo. In corso revisione del progetto nel tratto Lungotevere San Paolo – Via del Commercio e nell’ultimo tratto compreso tra Via Commercio – Via Ostiense.
Pista ciclabile universitaria. Iniziati a ottobre 2023 i lavori della Ciclabile P.le Aldo Moro-Cnr-Biblioteca Nazionale-Termini. Si tratta di 750 metri per quasi 600mila euro di investimento da fondi ministeriali. Un’opera molto importante perché collega l’università La Sapienza alla Stazione ferroviaria.
Prolungamento ciclopedonale Monte Ciocci -San Pietro. Il mio cuore batte lì. Da piccolo al mattino ero dai nonni in Prati, mentre dal pomeriggio in poi a casa dei miei a Valle Aurelia. Senza alcuna presunzione, ma credo di avere più voce in capitolo di altri se mi viene in mente di scrivere due righe sull’infrastruttura che sarà. Peraltro la notizia è già nota da tempo: con i finanziamenti stanziati per il prossimo Giubileo verrà realizzato il percorso ciclopedonale per prolungare fino a San Pietro l’attuale pista del Parco di Monte Ciocci. Per realizzarlo bisognerà mettere mano allo storico viadotto ferroviario, ormai dismesso, dismesso di Valle Aurelia. Attenzione: non quello attuale che traghetta mezzo mondo di pendolari verso il centro, ma quello che corre sul ponte limitrofo.
Per chi non è mai stato da queste parti, l’invito è di venire a farsi un giro anche con la famiglia, ma osservando un’accortezza importante: se venite in bici non pensate di salire da Valle Aurelia angolo Via Anastasio II (fronte centro commerciale Aura), sopra l’area di servizio, che poi sarebbe l’ingresso naturale. La pendenza che immette al Parco è di tipo fantozziano: meglio da zona Balduina e dalla fermata suggestiva del treno regionale Appiano, o le successive fino a Monte Mario. No, da qui è dura proprio ed è la nota stonata di un percorso stre-pi-to-so di cui conosco ogni centimetro. Una pista sulla quale ho insegnato a pedalare anche a mia figlia.
Certo, siamo su un monte, che pretendi? Che polemica fai? Sì, siamo su un monte e tocca salire, ma ormai il monte è diventato il punto d’arrivo ( o di inizio) di un’autostrada green e, anche qui, renderlo accessibile a biciclette e carrozzelle come chiedono i residenti dovrebbe essere un dovere più che un’opportunità. Comunque…la “ciclabile dei pellegrini” (che è anche il mio secondo cognome) suona proprio bene!
Le altre piste. Infine si è conclusa a settembre 2023 da parte la progettazione esecutiva di 18 km di piste ciclabili tra quelle finanziate dal PNRR. Tra questi inizieranno a breve i lavori della ciclabile Grotta Perfetta-Via Ardeatina, Giustiniano Imperatore.
Il Grab che sarà. Sono state riavviate le conferenze di 3 su 6 lotti del GRAB (50 km, in parte finanziato con quasi 15 milioni anche dal secondo Dpcm Giubileo con solo lotti 1 e 6 da collaudare entro il 2025). Verrà avviato a breve l’iter per l’affidamento dei lavori, che dovrà concludersi entro fine 2023, per poi poter avviare i cantieri a gennaio 2024 e realizzare il 20 per cento dell’opera entro il giugno del 2024 .
Bike box. I primi 66 posteggi chiusi per le bici sono stati installati a settembre 2023 presso la fermata Magliana della Metro B, poi realizzati anche nelle stazioni della Metro A di Anagnina e Arco di Travertino, in quelle della Metro B di Laurentina, Ponte Mammolo, San Paolo e Jonio della tratta B1.
Mobilità a parte, qui sotto trovate l’intero Rapporto sulla Città 2022-2023.