La Mobilità sostenibile ora dovrebbe esserlo ancora di più grazie ai due miliardi previsti dal Fondo ad hoc. Il ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato il decreto che ne stabilisce criteri e percentuali di riparto: tra le destinazioni previste figurano piste ciclabili e sviluppo dell’intermodalità nel trasporto delle merci.
Il Fondo è stato istituito con la Legge di Bilancio per il 2022 e lo stanziamento riguarderà il periodo che andrà dal 2023 fino al 2034. Un lasso di tempo assai lungo: chissà se la coperta basterà a coprire testa e piedi.
Oltre al capitolo piste ciclabili e intermodalità, il contributo andrà a sostenere l’acquisto di treni a idrogeno, il rinnovo del parco autobus e dei mezzi per l’autotrasporto, l’adozione di carburanti alternativi per navi e aerei, la trasformazione degli aeroporti.
A noi interessa molto capire come verrà ripartita la prima tranche da un miliardo di euro che, secondo la nota del Mims, «sarà destinato a migliorare la sostenibilità della mobilità urbana e ridurre le emissioni inquinanti in 44 Comuni con più di 100 mila abitanti». Tra le iniziative «l’acquisto di veicoli elettrici per il trasporto pubblico locale e la realizzazione delle infrastrutture per la ricarica, interventi di pedonalizzazione di aree urbane per agevolare la mobilità ciclistica (!) , la realizzazione di infrastrutture digitali per gestire e monitorare i flussi di traffico».
E sarà ancora più interessante conoscere il contenuto dei successivi decreti ministeriali con cui saranno identificati gli interventi «ammissibili» al finanziamento e, tra gli altri, i relativi soggetti attuatori. Ma forse più di tutti interesserà il relativo cronoprogramma procedurale, quest’ultimo forse la vera sfida vincere per liberare – giusto in tempo – risorse utili, indispensabili.