MobilitAria 2022 (Kyoto Club-Cnr-Isfort): auto a tutto gas (serra), cresce la ciclabilità ma non come i bistrattati monopattini

Il Rapporto MobilitAria 2022 certifica quello che molti pensavano già da tempo: lo scorso anno sono diminuiti gli spostamenti e l’auto privata è rimasta protagonista, la ciclabilità è cresciuta ma, soprattutto, si è registrato il boom di monopattini e micromobilità in sharing, mentre il trasporto collettivo ha annaspato.

Sono questi i principali temi del Rapporto realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA), in collaborazione con ISFORT, nell’ambito della campagna europea Clean Cities, che analizza i dati della mobilità e della qualità dell’aria al 2021 nelle 14 città metropolitane italiane: Bari,Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Reggio Calabria, Torino, Venezia.

Auto a tutto gas (serra)!

Un’autentica novità 2022 è l’analisi delle emissioni di gas serra delle Città Metropolitane, sia riferite alle emissioni totali che per la parte trasporti terrestri con la ripartizione dei diversi segmenti di veicoli.  È stata utilizzata la base informativa di ISPRA con l’inventario delle emissioni, riferiti all’andamento 1990-2019.  Analizzati alla stessa scala i due inquinamenti: NOX e PM10.

A livello nazionale, i gas serra nei trasporti sono cresciuti dal 1990 al 2019 del 3,9%, e anche nelle città metropolitane si evidenzia una tendenza alla crescita.  Nelle 14 Città Metropolitane, per i gas serra si evidenzia il peso enorme dei trasporti stradali sul totale (mediamente dal 30% al 60%) e di questo segmento l’automobile ne determina in genere almeno due/terzi.

Il video dell’evento su YouTube, dal canale ufficiale di Kyoto Club

Superamento del limite di PM10: in testa Torino, seguono Milano e Venezia

Come ogni anno sono state analizzate le concentrazioni degli inquinanti delle 14 Città Metropolitane. Quasi tutte le città registrano una crescita rispetto all’anno 2020 delle concentrazioni di NO2. Per il PM10 ePM2.5 si assiste ad un miglioramento delle concentrazioni per la metà delle città analizzate; tuttavia, si registra un peggioramento per diverse città del sud. Malgrado la situazione sfavorevole rispetto all’anno pandemico (2020), se si effettua un raffronto fra la condizione nel 2021 e quella nel 2019, anno in cui il traffico e la mobilità erano regolari, si evince che le tendenze sono in calo, soprattutto per quel che riguarda il biossido di azoto. Tuttavia, permangono alcune criticità, in particolare a Reggio Calabria per NO2.

Diverse città continuano a superare più di 35 volte il limite giornaliero del PM10 nell’arco di un anno. La situazione più critica si riscontra anche nel 2021 come nel 2020 nella città di Torino (75 superamenti), seguono Milano con 61 e Venezia con 50, a cui si aggiunge quest’anno Catania (50 superamenti).

Nessuna città italiana in linea con i parametri Oms

A settembre del 2021, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le nuove Linee guida sulla qualità dell’aria, con raccomandazioni sui principali inquinanti atmosferici, suggerendo nuovi valori da non superare per limitare gli effetti nocivi sulla salute.

Il CNR-IIA ha effettuato nel Rapporto un confronto dei valori medi registrati nel 2021 per biossido di azoto e particolato atmosferico dalle stazioni di fondo urbano, evidenziando una sostanziale distanza delle concentrazioni attuali con i valori raccomandati dall’OMS più ambiziosi. Emerge che nessuna delle città considerate è infatti in linea con i parametri dell’OMS, e alcune di queste segnalano degli scostamenti rilevanti.

Potenziamento reti ciclabili: Roma (+69 km) la più virtuosa

C’è poi il capitolo mobilità urbana. Su questo fronte, lo studio analizza i provvedimenti intrapresi dalle amministrazioni comunali delle 14 città metropolitane italiane nel 2021. I PUMS (Piani Urbani Mobilità Sostenibile): nell’anno 2021 hanno fatto in media passi in avanti significativi verso l’approvazione.

Il rapporto segnala innanzitutto un potenziamento delle reti ciclabili grazie anche agli stanziamenti del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (MIMS). Tra i casi virtuosi ci sono Roma (+ 69 km), Genova (+ 29 km), Torino (+17 km), Bologna (+ 12 km) e Cagliari (+11 km).

Micromobilità elettrica: boom al Sud

È boom della micromobilità elettrica, anche in alcune città dove non era affatto prevista, come ad esempio Catania (3 operatori 1 una flotta di 1000 mezzi) e Palermo (con 3500 mezzi in flotta e ben 7 operatori). Aumenta la flotta dei mezzi a disposizione in molti centri, tra cui Milano (che passa da una flotta di 3750 mezzi a 5250), Torino (da 3500 a 4500), Napoli (da 1050 a 1800), Bari (da 1000 a 1500).

Milano capitale del bike sharing

Per il bike sharing la città più virtuosa è sicuramente Milano, con quasi 17 mila bici in flotta (trend in aumento rispetto allo scorso anno). Abbiamo poi Roma (flotta di 9700 bici, tendenza positiva) seguita da Torino (5300), Firenze (4000) e Bologna (2500). Per quanto riguarda car sharing, sul podio c’è Roma (con una flotta di 2153), Milano (2118) e Torino (880). Il capoluogo lombardo si piazza al primo posto anche per quanto riguarda la mobilità condivisa degli scooter (4.352 pezzi in flotta) seguita dalla Capitale (3400).

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