Monopattini in sharing a Milano: il Comune ne autorizza altri 750 e tocca quota 6mila!

Boom di monopattini in sharing a Milano, la flotta tocca quota 6mila! Sai come saranno terrorizzati i cittadini e le cittadine milanesi dopo la notizia che il Comune anziché lasciare…raddoppia (conteniamoci: aumenta, va!) la quota dei mezzi di micromobilità in strada? D’ora in poi, infatti,  la sharing mobility meneghina si arricchirà di altri 750 monopattini elettrici in condivisione, oltre quelli già in uso, per muoversi nei quartieri della città.

Bolt, l’ottavo re di Milano!

Seimila mezzi. Struttura verde, manubrio nero, Gps integrato: sono i mezzi della società Bolt,  l’ottavo operatore autorizzato dal Comune a svolgere questo servizio pubblico. Con i nuovi arrivi il parco complessivo di monopattini free floating attivato raggiunge quota 6mila mezzi. Alla faccia di chi in strada continua a guardare il dito e mai la luna: non solo i monopattini non sono pericolosi  – a patto che rispettino norme e condotte di guida – ma addirittura ingolosiscono un’amministrazione tra le più illuminate d’Italia in questo campo.  E allora stai a vedere che il problema della loro pericolosità (rispetto agli altri mezzi) è sempre stato gonfiato ad arte, un po’ come abbiamo documentato qui.

Zone servite. I monopattini elettrici Bolt serviranno l’area interna alla Cerchia filoviaria della 90/91 e alcune zone esterne alla circonvallazione, fra le quali Città Studi, Lambrate, Argonne, Corvetto, Scalo Romana, Bovisa e Zara/Testi. I limiti di estensione e le altre condizioni del servizio sono consultabili sull’app per smartphone che l’operatore mette a disposizione a questo link.

Le altre città. La società, già attiva a Torino, Reggio Emilia, Imperia e Modena, si aggiunge a Bit, Helbiz, Bird, Dott, Lime, Voi e Tier, gli altri operatori attivi che hanno risposto all’avviso pubblico promosso da Palazzo Marino nel 2019 per la sperimentazione della circolazione su strada. Si tratta di dispositivi per la mobilità personale a propulsione in prevalenza elettrica, a cui associare il logo del Comune fino a un massimo di 6mila monopattini ammessi alla circolazione con un limite di 750 mezzi a operatore. Con l’ingresso dell’ottavo operatore si esaurisce dunque il numero di dispositivi autorizzabili per la sperimentazione della mobilità elettrica in sharing a Milano.

Tutti a scuola: le regole del gioco. Il servizio è stato introdotto a febbraio 2020, a conclusione di un iter normativo che ha definito ambiti di sperimentazione e regole d’uso. Bolt, brand nato nel 2013 da un’idea dell’allora 19 enne Markus Villig a Talling, in Estonia, punta davvero molto sulla formazione. A cominciare dal sito vetrina, con il capitolo ‘scuola di monopattini’ suddiviso in 4 punti: i monopattini e la legge; l’abc dei monopattini (l’importanza delle frenate, del campanello e del casco); viaggia intelligentemente, viaggia in sicurezza (tra i vari consigli l’indicazione di evitare le no go zone tipo aree ad alta densità turistica) e l’arte del parcheggio. Peccato per la sola visualizzazione in inglese pur trattandosi della pagina in italiano.

Da ricordare, infine, le regole principali da osservare per il miglior utilizzo possibile di questi mezzi: velocità massima pari a 20 km/h, che si riduce a 6 km/h nelle aree pedonali. Nella Cerchia dei Navigli è consentito il prelievo e rilascio dei mezzi esclusivamente nelle aree destinate al parcheggio di bici e moto, mentre nella restante parte del territorio anche a lato strada, dove non sia espressamente vietato.

Ad ogni modo, ci pare di capire che la favoletta del monopattino che divorò il povero pedone sul marciapiede così come il lupo cattivo la nonna di Cappuccetto Rosso non regga davvero più. Teniamone conto.

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