Neve e bici, la pista ciclabile a suon di fisarmonica

Neve da sfondo intorno alla bici, rettilineo di alcuni chilometri dove passa una macchina ogni cinque/massimo dieci minuti, tutt’intorno la quiete della montagna, in grado di regalarti l’emozione e la lezione che attendevi da tempo. Invece.. è tutto sbagliato.. tutto da rifare (Cit. Ettore Petrolini). Anzi: non c’ho proprio capito niente! Allora meglio premere il tasto ‘stop”, riavvolgere il nastro e spiegare perché non è andata proprio così.

Scherzi da social, altroché. Una sera ho trovato su Facebook una ricondivisione con su scritto la frase tipo: “Guardate che meraviglia di pista ciclabile!”. “Wow.. bella – mi sono detto – chissà dove si trova“. Lì per lì avevo notato un puntino rosso in mezzo alla strada, ma non vi avevo mica prestato troppo caso: “Sarà il solito, fortunato ciclista – almeno così ho pensato – che si è lasciato immortalare mentre tira dritto in mezzo a tutta questa meraviglia“. Poi ho letto il nome di chi aveva scattato la foto, gli ho scritto su Facebook per complimentarmi, aggiungendo che mi avrebbe fatto piacere conoscerlo. Stop.

La neve, la strada
e una fisarmonica per amica

Anteprima in una nuova scheda

E alla fine eccolo: si chiama Stefano Sponta, che però, e qui sta il bello, con il ciclismo non c’azzecca nulla sul serio: vive a L’Aquila e, udite udite, di mestiere fa giusto il Fisarmonicista. Oh, professionista, eh?!

28/03/2018 Ascoli Piceno, Auditorium Emidio Neroni | Stefano Sponta con il concerto DAL RESPIRO, IMMAGINI.

Scusi Stefano, facciamo finta di stendere un verbale: che ci faceva a quell’ora del giorno, da solo, in quel tratto di strada così particolare?
«Ero a Campo Felice, ciaspolavo, avevo il drone e ho scattato la foto. Punto».

Foto fichissima.
«Mah, insomma, non mi fa impazzire. Sarà che alla neve ci sono abituato, quindi magari a me non fa un particolare effetto».

Mai pensato alla bici?
«Preferisco sciare».

Tornando alla foto, a quale momento intenso pensava durante quello scatto così ‘Cast away’?
«La verità? Pensavo alle macchine che di lì a poco sarebbero passate e che mi sarei dovuto scansare di corsa».

Stefano, grazie di cuore per aver rovinato il momento sentimentale.
No, davvero (ride). In quel preciso momento pensavo a quello e basta. Al contrario di quello che la foto possa far pensare, i momenti o i contesti in cui stacchi sono altri.

Per esempio? Sia romantico, su.
«Guardi, lo stesso giorno sono andato a ‘ciaspolare’ in un altro posto, con tutto il bosco interno. Lì sì che sembrava di essere in Finlandia».

Meglio suonarci su un po’ di fisarmonica, no? A proposito: com’è iniziata?
«La suono da 22 anni e ho effettuato studi classici in Consevatorio. Mi sono laureato con 110 e lode e ho partecipato a diverse competizioni nazionali e internazionali. Sono arrivato quinto al al Concorso di Castel Fidardo nelle Marche, una competizione a cui partecipano concorrenti che provengono dalla Cina e dalla Russia».

Niente male, complimenti davvero. Com’è per un giovane, nel 2021 all’0era della musica liquida, imbracciare una fisarmonica? Non è un po’ di controtendenza?
«Ho iniziato a 6 anni tramite mio padre in un posto come L’Aquila, dove lo strumento è davvero popolare. Cominciai con il suonare la sua seconda fisarmonica, lui allora mi portò dal maestro francese da cui prendeva lezioni, mi presentò e da allora non ho più smesso nemmeno io».


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