Nel Lazio versante Sud, tra Roccagorga e Sabaudia, ci sono dei bei percorsi in bicicletta da bersi in un colpo solo e trovi ancora gente d’altri tempi. E’ la storia di Erasmo Cammarone, il ciclista gentiluomo che pochi giorni fa, su una strada di montagna, ha notato due ragazze con l’auto in panne e non c’ha pensato sopra più di tanto: dopo averle superate in sgambata è stato subito colto dal rimorso tipico di chi ha vissuto una vita intensa e diversi attimi di generosità. Allora ha fatto una cosa semplice semplice: è tornato indietro, ha accostato la bici addosso a un tronco d’albero, poi ha aperto la borsa degli attrezzi nel bagagliaio dell’auto e di buzzo buono si è messo a smontare la gomma bucata, sostituendola con quella nuova.
«Erano ferme sul ciglio della strada – racconta Erasmo al telefono – e quando sono passato accanto a loro mi hanno guardato con due occhi come se cercassero disperatamente chi potesse compiere il miracolo. All’inizio ho tirato dritto e ho percorso un paio di chilometri, ma il ‘topo’ sulla testa continuava a grattare. Pensavo che al loro posto poteva esserci mia figlia: allora mi sono accostato e sono tornato indietro ad aiutarle. Le auto continuavano a passare ma non si fermava nessuno. Scusa, cos’altro avrei dovevo fare?».
Già, cos’altro avrebbe dovuto fare il caro Erasmo? Operaio sessantunenne dell’Alfa Sigma non molto distante dal traguardo della pensione, si stava per lasciare alle spalle non solo due donne che avevano bisogno d’aiuto, ma l’insegnamento di una vita intera, vissuta tra Roccagorga, Svizzera e Spagna.
Erasmo ha frequentato l’istituto alberghiero della vicina Sabaudia e poi è partito per la sua ‘Legione Straniera’, direzione Svizzera. All’inizio lavorava nella cucina di un albergo, ma siccome parlavano tutti tedesco, a lungo andare non ce la faceva più e allora ha fatto di tutto per farsi spostare. «Ho falsificato il certificato e anziché ‘commis di cucina’ ho scritto ‘commis di sala’, così sono andato a fare il cameriere in una struttura a cinque stelle. Poi, visto che mi piaceva sciare mi sono regalato un’alta a stagione a Saint Moritz. Avevo tempo a disposizione e sai qual è stata la prima cosa che ho fatto una volta arrivato? Ho acquistato subito un bell’abbonamento stagionale alle piste!. Oh, ho fatto un sacco di gare, sai?».
Erasmo più parla e più mi fa venire in mente Carlo Verdone e Angelo Infanti nel film cult ‘Borotalco‘. E’ come se mi si parassero davanti.. adesso! Eccolo, penso: ‘Manuel Fantoni’ che racconta a Eleonora Giorgi di essersi imbarcato sul famoso ‘cargo battente bandiera liberiana’. ‘Robba Cult’! In questa storia, invece, nel caso di questo omino con i baffi dall’espressione sorniona che potresti trovare raffigurata sull’etichetta ovale di una bottiglia di birra, c’è una bella differenza: la sensazione che dentro i suoi racconti di ciclista gentiluomo siano racchiuse parecchie verità e una vita vissuta non sempre in discesa… è netta.

Eppoi, la foto di lui vestito da ciclista con la chiave inglese mentre, chino, cambia la ruota all’auto rossa.. è top! E spopola sui social. «Ho chiesto io di scattarla – chiarisce -ma per un motivo ben preciso: al giorno d’oggi tra ciclisti non ci saluta più e questo mi rattrista. Non dev’essere così, perlomeno non dovrebbe . Ecco perché mi piacerebbe che questa foto andasse in giro, per distendere gli animi di tutti noi che amiamo pedalare». L’ottimismo stampato sotto la maglietta. «In Svizzera, proprio mentre tutti facevano colazione e cena, tra una sciata e l’altra ho conosciuto quella che poi sarebbe diventata mia moglie. Quindi siamo rientrati in Italia e una volta trovato lavoro… ho trovato la pace».
La pace sì, ma la voglia scalpitante di andare in bici,.. quella ancora non gli è passata. Nel frattempo, come risulta anche consultando gli annali del ciclismo, in passato questo ragazzino sessantunenne ha trovato il tempo di togliersi qualche piccola soddisfazione, pur se a livello amatoriale: si è classificato terzo ai Mondiali in Austria e quinto agli Europei nella Repubblica Ceca.
Allora forza, Erasmo, che la pensione è a un tiro di schioppo e, soprattuto di questi tempi, sai di quanti gesti del genere abbiamo tutti bisogno?