Le piste ciclabili a Milano sono senz’altro più considerate rispetto a molte altre città italiane, tuttavia c’è una spina nel fianco dell’amministrazione locale e dei ciclomobilisti di tutti i giorni: si chiama Ponte della Ghisolfa. Qui è attesa ormai da tempo una bike lane di cinque chilometri che dovrebbe collegare piazzale Stuparich con Maciachini, ma ancora non se ne vede l’ombra.
Nel frattempo la bike lane dei desideri se la sono disegnata più volte alcuni cittadini esasperati dal tira e molla che impedisce, de facto, la realizzazione di quest’opera tanto attesa.
Un’azione, questa, a cui si è aggiunto un video sui social che è diventato virale in un attimo e che voglio convivere con voi. In poche parole si racconta di un fantomatico Gran Premio della Ghisolfa, con tanto di cronometri e bandiere a scacchi in mano (!) a rimarcare l’alta velocità (rispetto a chi pedala) del traffico veicolare quotidiano. A titolo personale lo trovo anzitutto davvero ben scritto e soprattutto non offensivo nei confronti dei rappresentanti della Pubblica Amministrazione.
Certo, almeno un po’ di satira è legittima: discende addirittura dall‘articolo 21 della nostra amata Costituzione e trovo che il girato vada in questo senso. Come riportato in diversi articoli da Bikeitalia.it, infatti, la richiesta dei cittadini va avanti da molto tempo e l’amministrazione (sollecitata più volte a esprimersi sull’argomento a seguito di numerose richieste avanzate via mail) avrebbe risposto solo una volta, prospettando di voler risolvere il tutto entro due anni.
La montagna, insomma, sembrerebbe partorire un bel topolino e ‘da basso’ questa cosa non piace affatto. Anche perché, nel frattempo, sul tratto in questione è tutto un ‘togli e leva’: di notte nasce una bike lane abusiva e subito dopo il Comune interviene per rimuovere. Un tiro alla fune che crediamo si possa risolvere soltanto con la realizzazione definitiva dell’infrastruttura. Mettere in sicurezza i pendolari di oggi significa anche ritrovarsi una buona dote di consensi il giorno seguente, no?
Speriamo nel lieto fine. Sul podio di questo Gran Premio, infatti, dovrebbero salirci l’amministrazione e i ciclomobilisti, festanti, con la bottiglia di champagne aperta. Proprio come auspicato nel video.