Piste ciclabili da pazzi, il Tapiro a Striscia La Notizia glielo diamo noi!

Piste ciclabili da pazzi, diamo noi il Tapiro a Striscia la Notizia per il (diss)servizio sulle infrastrutture leggere che si stanno creando con fatica immane a Genova. E come spesso accade, le ‘Giornate di Genova’ sono quelle vissute anche in altre città d’Italia, dunque non crediate che si tratti di un caso isolato.

Il pezzo (e chiamiamolo pezzo, dai) di Chiara Squaglia sull’inadeguatezza delle piste e delle corsie ciclabili sotot la Lanterna non si regge in piedi dall’inizio alla fine e, anzi, pare preconfezionato ad arte proprio nel momento in cui l’attuale amministrazione cerca di offrire massimo impulso (per quello che può, ndb) sul tema. E ci si arriva dopo un impegno a dir poco costante messo in campo da parte di diverse associazioni di categoria: Fiab Amici della Bicicletta, #Genovaciclabile e Triciclo Bimbi a Basso Impatto. Ognuna di queste, tanto per essere chiari, nel corso dei tempi ritagliando Tre punti cardine che spostano l’ago della bussola della ciclomobilità nella direzione giusta. E invece ti arriva la Chiara, che di chiaro non ha certo le idee e le conoscenze della materia, viste le numerose inesattezze che ha dato in pasto all apancia dello spettatore medio del tg satirico di Mediaset. Il quale, in gran parte autocentrico , mai comprenderà come anche a Genova (ebbene sì) un altro modo di muoversi sia possibile.

Qui il servizio ‘Piste ciclabili da pazzi’ di Striscia la Notizia

Le bugie viaggiano su due ruote, ecco perché

La Squaglia ci racconta (on the road) che le piste non sono a norma? Ma anche no! Come riporta in modo puntuale Manuel Massimo di Bikeitalia, la corsia ciclabile si chiama così perché è, appunto, diversa dalla pista ciclabile. La corsia ciclabile è stata introdotta dal decreto legge n. 76 del 16/07/2020, convertito con modificazioni nella legge n. 120 del 11/09/2020. Anche l’intervento dell’esperto, a mio avviso, non regge: soprattutto di fronte a quanto previsto dalla legge. Nel nostro servizio, in testa di pagina, riportiamo le cose come stanno attraverso l’opinione di Romolo Solari, presidente di Fiab – Amici della Bicicletta di Genova, la sezione della Fiab (federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) nel capoluogo ligure. Sentite come stanno davvero le cose e poi chiedetevi se è il caso di dare o no il Tapiro all’inviata di Striscia. La ciclomobilità parte da basso ma arriva in alto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.