Quale monopattino con il bonus? La lista dei pro e dei contro

Quale monopattino mi compro con un bonus mobilità che… per mettersi in lista ci ha fatto stare in piedi fini alle 4 di mattina? Pensiamoci bene perché la fatica è stata tanta e, se non lo abbiamo già fatto a suo tempo, il mono va scelto con cura ma soprattutto tenendo conto di quello che vorremo farci una volta acquistato.

L’importanza di chiamarsi travet..in monopattino

Nel quasi 2021 suonerà strano, epperò prendete carta (foglio a4) e penna, tirate giù una linea verticale nel mezzo, quindi segnate i ‘pro’ e i ‘contro’ da una parte all’altra del foglio. Come dite? Non esce niente? Il foglio rimane bianco? Allora date un’occhiata a queste poche righe di seguito.

Mettiamo il caso che siate pendolari e ogni giorno e ce l’avete con il mondo intero. Il trasporto pubblico italiano, sacche di eccellenza a parte, è ancora al di sotto della media per qualità e penetrazione e vi siete davvero rotti le palle (sì, scriviamola tutta) di imbarcarvi nella vostra odissea quotidiana dentro un’auto. Da una parte i costi (assicurazione, tagliandi e bollo auto solo per citarne i principali) e dall’altra l’ormai cronica difficoltà di utilizzo (traffico e parcheggi) rappresentano ormai due muri per voi non più valicabili e vi siete davvero stancati. In più metteteci il clima da pandemia e il nervosismo che aleggia sempre più tutt’intorno a chi guida, intento a litigarsi il metro in più rispetto all’altro automobilista di fronte al semaforo, oppure a ricavarsi mezzo metro in più in caso di parcheggio in città (a trovarne). ‘Commutare’ con l’auto fino a un parcheggio di scambio utile e poi ‘chiudere’ l’ultimo miglio, non le ultime decine di chilometri si badi bene, con il mono, può essere davvero un’ottima soluzione.

Lista dei pro a sinistra del foglio

Sulla colonna dei pro, magari la prima a sinistra, quella assai più stimolata dal desiderio, dalla voglia di cambiamento ormai insopprimibile, metteteci almeno un paio di elementi come quelli che vi riporto di seguito.

Stop problema parcheggio‘. Abbiate cura di segnare tra parentesi almeno due righe di motivazione, che in questo caso possono rappresentarsi con una dicitura tipo ‘il mono mi seguirà fino a sotto la scrivania, oppure dentro al mio armadio verticale‘.

Stop costi carburante‘ sarà un altro elemento da riportare sulla lista dei pro. Accanto dicitura tipo ‘il mono non va né a benzina né a gasolio e il pieno lo farò con appena 3 ore e mezza di ricarica, magari collegandolo alla presa in ufficio o sul treno.

Stop costo assicurazione‘. Quanto costa un monopattino elettrico? Più che il singolo prezzo valutate intanto quanto vi fa risparmiare. Al momento non sembra ancora esserci l’obbligo di sottoscrivere polizze. Certo, alcune forze politiche stanno spingendo in quel senso lì e a volte per motivi che non sembrano interessare la mobilità dolce, ma al solo scopo di porvi un freno (osservazione del tutto personale, sia chiaro). Un’unica raccomandazione: visto che dovrete immettervi nel traffico locale o stare comunque in mezzo alla gente, sondate compagnie che propongano magari un pacchetto omnicomprensivo, cioè in grado di coprire un vostro eventuale infortunio ovunque vi troviate, senza eccezioni. Riparatevi, almeno voi. Diversamente date un’occhiata ad alcune compagnie che garantiscono responsabilità civile o pacchetti simili in caso di incidenti, con una profilazione simile a quei pacchetti proposti per le auto. Trascrivete questa annotazione tra parentesi.

Lista dei contro a destra del foglio

Ok, ora tocchiamo in breve il tema dei ‘contro’. Qui, a mio modesto avviso, lascerei carta bianca a voi perché siete gli unici a sapere in modo del tutto soggettivo, cioè che varia da situazione a situazione, quale aspetto può essere rappresentato come negativo. Ma uno va messo oggettivamente in testa di pagina: questo qui sotto.

Andiamoci piano!‘. Sì, è un mio cavallo di battaglia e chi mi conosce personalmente sa che su questo tema sono intransigente. Ho un monopattino elettrico e una bipa, epperò mi rifiuto di andare in strada contromano, oppure sul marciapiede o sotto i portici. E’ vero che a parità di impatto possiamo senz’altro fare meno male agli altri, ma a noi chi ci pensa? Il nostro abitacolo…siamo noi e comprometterlo, metterlo a rischio con comportamenti dozzinali, incoscienti oltreché irriverenti, è una follia. Eppure proprio il mono si presta più di altri a questo tipo di condotta. Potrei, vorrei anche potervi spiegare il perché avviene tutto questo, ma lasciamo stare. Magari alla prossima.

Di massima vi scrivo e vi dico (cit.): ‘non fate i cazzoni (!!!)’ e non cercate neppure di truccare centraline o addirittura il motore del mono. In giro c’è gente che lo fa con un centinaio e rotti euro e questo è un serio problema. Sì, a volte accade come negli Anni Ottanta con i motorini e le marmitte truccate: se non trucchi il mezzo rischi di essere outgroup (fuori dalle compagnie di giro) ma non date retta a tutto questo: si tratta di una convinzione destinata ben presto ad essere smontata. Come dite? In salita fate prima a piedi perché il mono vi muore alla prima pendenza e una bella taroccatina semplificherebbe le cose? Ma allora compensate con la spinta del piede, no? Il monopattino non è il cinquantino di una volta e comunque anche allora si pedalava in salita aiutando il motore.

Insomma: sul lato destro del foglio segnate questo come primo ‘contro’. Che per gli altri ci sarà modo. E buoni acquisti ragionati.

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