Sarà che lo shopping a Roma o lo fai in automobile oppure .. non c’è gusto. Sarà che il giorno dell’Immacolata, martedì 8 dicembre, è andato in tavola l’assaggio autocentrico con la Ztl spalancata nel centro storico.
Un giorno di ordinaria follia, altroché, con migliaia di romani senz’altro rispettosi del distanziamento sociale, a totale discapito, però, dell’ambiente e del decoro. Tutti belli chiusi in macchina… che tanto si poteva andare ovunque.
Strade a Natale, adesso arriva il tuttiapiedi
Automobilisti d’altri tempi, attennzione però: dopo questa sbornia old style tipo anni Sessanta/Settanta e Ottanta, quando in auto parcheggiavi pure a Piazza del Popolo, adesso è arrivata una vera e propria… sterzata.
A darla è stato proprio lo stesso Comune di Roma, che pochi giorni fa aveva scelto di aprire i varchi al centro storico fino al prossimo 15 gennaio. Causa pandemia, infatti, era stata firmata l’ordinanza di aprire le ztl ad auto e moto così da agevolarne lo scorrimento sotto festività. L’intenzione era, e rimane tuttora, quella di non far paralizzare un’intera città.. evitando il collasso del servizio di trasporto pubblico.
Un’iniziativa lodevole sulla carta, ma inaccettabile all’atto pratico dall’altra. Aprire alle auto in centro così che i flussi di spostamento quotidiani non ricadano tutti solo sul trasporto pubblico, infatti, produce solo scontento generale. Scontenti gli stessi automobilisti, bloccati nel traffico creato proprio da loro (!!) e (naturalmente) scontenti i passeggeri a bordo dei mezzi di trasporto pubblico, ingolfati/inghiottiti da autobus a loro volta impantanati nel traffico di cui sopra. Sì, proprio quei mezzi che tanto si voleva salvaguardare.
Ne abbiamo avuto tutti un assaggio l’8 dicembre scorso. L’ho visto con i miei occhi: centinaia di auto (mi tengo ‘basso’) bloccate tra Lungotevere, Via del Corso, via IV Novembre e Piazza Venezia. Ho perso l’attimo, ma avrei dovuto scattare una foto al volo a quella bellissima navetta rosso porpora priva o quasi di passeggeri che affogava a Piazza Venezia, circondata da un fiume di lamiere. Per chi se l’è persa, è stata un’esperienza da primi anni Ottanta, quando per il nostro amato Paese le cose andavano bene. Allora gli stipendi erano dignitosi, si metteva su famiglia per…inerzia, si acquistavano auto pure al gattino di casa e, stringendo la cinghia, si poteva perfino pensare di acquistare una seconda casa al mare o in montagna. Tiè.
Ecco, in auto (rigorosamente ibrida e automatica) martedì 8 dicembre al pomeriggio, per un attimo mi è sembrato di tornare a quegli anni lì. Solo che al volante non c’era papà o l’amico più grande, l’unico neopatentato in una comitiva di adolescenti, e non c’ero manco io con la mia piccola A112 che mentre guidavo…i capelli mi andavano tutti davanti gli occhi. Ora i capelli non ce li ho più, gli ultimi me li rado addirittura con il rasoio, l’A112 è…implosa e chi lavora a stipendi dignitosi è un vip da intervistare. Nonostante ciò, molti di noi girano con suv e crossover nuovi, silenziosi… automatici.. che non devi nemmeno faticare per mettere la prima e folle, che anche nel 2021 resteranno sempre le marce obbligate per gli spostamenti quotidiani medi in città. Nooo.. tutti in auto a godere e a ridere gli uni degli altri.. imbottigliati e rinchiusi davanti a Spelacchio (l’albero di Natale al centro di Piazza Venezia, ndb) in questo giorno vissuto da coglioni (scusate), costretti ad acciuffare una parvenza di libertà dopo mesi di letargo.
Shopping a Roma, il pannicello caldo
Insomma, dopo aver regalato ai romani la visione suggestiva che fino al 15 gennaio prossimo (un’eternità) si potrà scorrere in lungo e in largo fin dentro al centro storico di Roma con suv e quant’altro, ora si invita tutti a farlo con parsimonia, integrando con mezzi pubblici e car sharing.
Ora, dopo aver spalancato la porta della città facendo ‘liberi tutti’, sul sito ufficiale del Comune arriva l’invito a “non prendere l’auto privata e a utilizzare di più i mezzi pubblici, il car sharing, preferire i veicoli elettrici e andare a piedi“. Una sorta di idiosincrasia, una schizofrenia da divanetto blu, giustificata però dal pericoloso innalzamento delle polveri inabili registrato dalle centraline dell’Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) regionale. Da qui la determina dirigenziale emessa dell’Ente capitolino, con la quale si invita la cittadinanza a prendere le adeguate contromisure. A mio avviso un pannicello caldo, un provvedimento gentile, cauto e che arriva comunque troppo tardi.
Ma come: hanno appena suonato la campanella della ricreazione, i ragazzi stanno uscendo in giardino e già diciamo loro di rientrare in classe?
No, ormai sono tutti fuori (in auto) e a distanza di pochi giorni non si potrà convincerli che..stanno sbagliando.. Tornare indietro e cambiare di nuovo abitudini, ammesso che qualcuno l’abbia fatto per davvero, oltretutto sotto le feste e dopo un anno del genere? Va beh che ci accusano di essere un popolo di pecoroni, ma cambiare così rapidamente andrebbe ogni oltre più rosea previsione.
Mannaggia, vista la nuova corsa al volante ‘perché c’è er covidde’ stavo per mettere in vendita la mia bici appena acquistata con il superbonus. Già pregustavo un nuovo giretto con l’ibrida automatica, rigorosamente bello attorcigliato al sedile di guida, attorno a Spelacchio. Va beh.. attendiamo nuove..controdindicazioni!