Sono nel traffico di Amsterdam. Aiuto!! Datemi un semaforo! Anzi..no

Sono nel traffico di Amsterdam e non so come comportarmi! Va beh: avanzo piano piano, uno sguardo a destra, uno a sinistra.. ecco fat.. Azz!!! Niente da fare! Aspettiamo ancora un po’!! Sì ma quanti sono questi ciclisti? E a me quando tocca? Datemi un semaforo!

La nuvoletta dei pensieri dell’automobilista. Questa che ho appena descritto potrebbe essere la nuvoletta che racchiude pensieri e parole di un automobilista tipico di Amsterdam. Di sicuro è la nuvoletta dell’automobilista italiano medio, alle prese con il traffico olandese di tutti i giorni e che proprio non si raccapezza con la sola segnaletica a terra. Guardiamo insieme questo video per alcuni istanti e riflettiamo: voi in auto cosa fareste?  Secondo me a un certo punto scenderete dal vostro mezzo e, disperati ma soprattutto esausti, andreste addirittura a piedi. Credo che farei così anche h’io.

Un mondo senza semafori è possibile?

Ad Amsterdam, invece, fanno in un altro modo. E, più o meno, senza semafori. Dite la verità: osservando il video a cura di Schlijper.nl Today non avvertite un senso di fastidio nei confronti di quesi ciclisti che in prossimità dell’incrocio non rallentano e non consentono all’auto di immettersi? Ok, come da segnaletica a terra è l’automobilista che deve immettersi a dover concedere la precedenza, ma visto il traffico a due ruote lente che si trova davanti…quando passerà mai? Osservate con quanta cautela e, presumo, timore, i conducenti delle auto impegnano questo incrocio. 

A Roma e Milano sarebbero volate coltellate all’inizio del video, invece qui no.

Decisio a Vitadueruote: Piste ciclabili ovunque? Idea vecchia, la soluzione è ‘mescolare’

Intanto a Torino e proprio ad Amsterdam il think tank Decisio studia (anche, non solo) la questione da tempo grazie al suo team di ben 30 esperti professionisti  «Il tema è secondo me uno dei più interessanti tra quelli che riguardano la mobilità – mi spiega il direttore Matteo Jarreanche uno di quelli che dimostra quanto siamo in controtendenza, per non dire ‘indietro’, in Italia. L’idea che si debbano realizzare piste ciclabili ovunque ormai è vecchia e nei Paesi più avanzati si sta cercando di “mescolare” il più possibile i flussi a piedi, in bicicletta e in automobile».

Già, ma come fanno ad Amsterdam? «Il 70% della risposta – conclude Jarre – sta nelle caratteristiche dello spazio pubblico: di come è progettato, di come viene costruito».

L’automobile nei Paesi Bassi? Esiste, ma si usa meglio

Nonostante gli olandesi in bicicletta ci vadano un po’ ovunque, come del resto in tutto il nord Europa, l’automobile viene comunque utilizzata anche lì: solo che si usa in modo più intelligente del nostro. Secondo i dati pubblicati ogni anno nel TomTom Traffic Index, i Paesi Bassi sono una delle nazioni migliori per chi usa la macchina. Nel report dell’anno scorso, infatti, cinque delle prime sette città in classifica erano olandesi. Inoltre, chi guida ad Amsterdam durante l’ora di punta trascorre meno tempo in auto rispetto a chi guida a Oslo, Berlino, Bruxelles, Parigi, Milano e Londra.

Per i nostalgici: il primo semaforo a Roma (Istituto Luce 1934)

Concludo con una chicca per i nostalgici come me, partendo però da un dato attuale: nella capitale si contano quasi 1.500 semafori (per la precisione 1.387 impianti semaforici: fonte Roma Mobilità)

E allora, dall’album dei ricordi storici a cura dell’Istituto Luce, vi propongo il primo semaforo installato nella capitale: siamo nel lontano 1934 (quasi 90 anni fa) e ci troviamo in Largo Goldoni, che (per chi non è di Roma) si trova tra la Scalinata di Piazza di Piazza di Spagna e Via del Corso.

Nel filmato dell’epoca transitano parecchi autobus, ma anche qualche auto privata e (udite udite) persino una bicicletta, al centro della piazza in attesa di svoltare (timecode: 0,49 di 1,04 secondi).

Già allora si avvertiva quel senso di strangolamento veicolare arrivato all’ennesima potenza ai nostri giorni.

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