Le strade scolastiche sono una cosa seria, non una concessione per mano autocentrica o di qualche sparuta amministrazione locale. Lo sanno bene a Glasgow, in Scozia, il cui Consiglio Comunale ha dato l’ok a un dispositivo intelligente che consente al bikebus scolastico di zona di ‘controllare’ i semafori negli incroci trafficati, così da trasformare il percorso a due ruote lente in una vera e propria corsia preferenziale proteggendo gli studenti fino al loro arrivo in classe!
Il dispositivo è realizzato da Sm@rt Technologies (nel loro video da profilo Youtube ufficiale un bell’esempio di come si possa applicare anche nel campo della diversa mobilità) e consente alla bici di testa del gruppo di fermare il traffico per un periodo di 45 secondi. In questo modo l’intero gruppo attraverserà insieme la sezione trafficata: il tutto senza correre alcun pericolo.
“Bike bus, bike bus, bike bus” 😍🙌 https://t.co/dKEXOatWCm
— Shawlands Bike Bus (@BikeBusShaw) August 31, 2022
A noi genitori italiani che pratichiamo il bike to school anche quando piove, cowboy nel far west cittadino con decine di auto in coda o, peggio, in doppia fila, tutto questo può sembrare fantascienza. Addirittura, per gli amanti (me compreso) del genere Sci-fi, un ritrovato del genere ci porta dritti dritti al famoso ‘Primo Contatto’, film di fantascienza tratto dalla serie tv Star Trek (Tng: ovvero Trek Next Generation, guai a scambiarla per Tos, la serie originale con il capitano Kirk!).
Nella saga ideata dal maestro Gene Roddenberry, infatti, l’astronave Enterprise agli ordini del capitano Jean-Luc Picard torna indietro nel tempo, addirittura sul pianeta Terra, pur di convincere Zefram Cochrane a lanciarsi per la prima volta con il suo razzo spaziale ‘a curvatura’ (ovvero a velocità ben superiori a quelle della luce, ndb). Cochrane in questo modo verrà notato dai Vulcaniani, l’arcinota razza umanoide, allora con tecnologia assai più avanzata della nostra e che vive di logica. I vulcaniani orbitano nei paraggi della Terra in gran segreto. Ebbene, soltanto dopo che avverrà questo ‘primo contatto’ (appunto) saranno gettate le basi per l’ulteriore progresso tecnologico della razza umana.

Ecco, per sofismo immaginiamoci gli scozzesi terrestri con le orecchie a punta, come appunto i vulcaniani di cui fa parte l’indimenticabile signor Spock; noi, invece, nei panni dei terrestri titubanti che su quel razzo proprio non ci vogliono salire perché abbiamo paura di scoprire qualcosa di buono. Ah…se guardassimo più puntate di Star Trek quanto staremmo meglio!