Stragà e Têtes de Bois: cantautori (anche) a pedali tra salite, fatica e…le stelle di Margherita Hack

Stragà
A Opinioni Incluse, breve rotocalco streaming su Vitadueruote, in collegamento Federico Stragà (vi ricordate il tormentone “l’amore è un astronauta’?) e Andrea Satta dei Têtes de Bois. Cantautori accomunati dalla passione per la bicicletta.

Federico Stragà e Andrea Satta dei Têtes de Bois raccontano storie. Belle storie. Intense. Funziona così: si parte da esperienze di vita proprie, come ad esempio il senso di sofferenza, di debolezza durante la naja e rievocato dalla rullata-intro in ‘Debole‘ con due contendenti che impegnano salite l’uno su una Graziella sgangherata e l’altro su una bici da corsa supersonica. Oppure si prende in prestito la storia di una pioniera in bicicletta e la si srotola, a mò di copertone, dentro un”officina in cui una straordinaria Margherita Hack mette i panni sporchi di Alfonsina Strada nella struggente ‘Alfonsina e la bici’.

Federico Stragà, artista bellunese ma bolognese d’adozione, con la sua voce limpida e rotta solo a tratti dalla tenerezza manifesta,  si interroga sul vivere di chi vede tutto come una salita perché si sente debole (oppure è il contrario?).  E’ un pezzo che attinge all’epica, a venti di guerra dell’animo, preparandoti alla sfida: prima con te stesso e poi con gli altri. Clikki ‘Debole’ e riascolti un pezzo della tua vita, piccolo o grande che sia non ha importanza: quante volte ci siamo trovati di fronte qualcuno che ha detto  ‘andiamo‘, con noi a rispondergli ‘aspetta‘, lui a rilanciare con ‘corri!’ e noi a concludere con ‘basta!’? L’importante è camminare, seguire il proprio passo.. che abbiamo ‘più di un sasso nella tasca‘.

Andrea Satta dei Têtes de Bois, invece, è un ciclomobilista quotidiano che pedala in una periferia romana sempre più canicolare, rabbiosa ma allo stesso tempo caleidoscopica.  Attinge a piene mani dal suo mestiere ‘duro e puro’ di pediatra di frontiera e conserva il ‘vizio’ delle due ruote lente nonché del bel canto impegnato. E’ talmente innamorato della bici da averle creato un palco a pedali tutto intorno (!), Per la prima volta in assoluto, infatti, l’energia elettrica che illumina il palco e lo fa suonare è generata da oltre 100 spettatori volontari, che con le loro biciclette agganciate a uno speciale cavalletto collegato a una dinamo pedalano per tutta la durata dello spettacolo. Viva la rivoluzione (lenta e silenziosa)!

Palco a pedali
Il famoso Palco a Pedali dei Têtes de Bois

 

Un momento del video ‘Alfonsina e la bici’, con l’astrofisica Margherita Hack nei panni di Alfonsina Strada. Photocredits: Ufficio stampa Têtes de Bois

In ‘Alfonsina e la Bici‘ –  contenuta nell’albun Goodbike interamente dedicato alle due ruote – ci restituisce, in filigrana, la storia struggente di Alfonsina Strada, la pioniera che sfidò gli uomini al Giro d’Italia del 1924. Povera ma grande Alfonsina: fu lasciata sola, contro tutto e tutti, eppure, alla fine, arrivò lo stesso. E la folla che all’inizio era diffidente le si strinse addosso regalandole un bel premio in denaro grazie a una colletta improvvisata lì per lì. La sua non è stata una vita, ma un romanzo da viva.

A Vitadueruote.it mettiamo in onda una puntata con due artisti senz’altro sensibili (se no che artisti sarebbero!), che però nella sella e nel manubrio non ci  vedono affatto un feticcio dietro cui ripararsi per creare il cosiddetto ‘effetto alone’, ma un’autentica rappresentazione della vita di tutti giorni. Sognando la normalità.

Buon ascolto!

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