Niente da fare…la strage di pedoni (persone!) è sempre lì, a portata di volante. Domenica mattina, appena un giorno e mezzo dopo aver seguito il concetto live a Parco Schuster per ricordare Francesco Valdiserri (il 19enne investito e ucciso pochi mesi fa su un… marciapiede!) il conducente di una Fiat Panda ha perso il controllo della vettura (mio malgrado intendo rimanere sul dato di fatto) e dopo aver invaso la corsia opposta si è schiantato su alcune auto in sosta di fronte a un ristorante!
Ok, ho dato la notizia asciutta, ma siccome è il blog personale butto giù subito la mia impressione. Anzitutto buon per il conducente che in quel momento non ci fosse nessuno nei paraggi, se no staremmo a piangere lacrime amare! Dopodiché vi mostro subito una bella foto in zona Piazza Santiago del Cile (estratta da Goole Maps), teatro dell’ennesima tragedia stavolta grazie a Dio solo sfiorata!
In cuor mio trovo semplicemente disgustoso dover commentare un episodio del genere a neppure due giorni di distanza dal live per Francesco. E questo, tengo a ribadirlo, al di là di quello che emergerà dalle indagini. Poteva essere una strage e l’ho già scritto, ma leggendo il dettaglio del pezzo riportato da Corriere.it da cui è tratta anche la foto d’apertura. Leggete il pezzo sul quotidiano dove peraltro lavorano Luca Valdiserri e Paola Di Caro, i genitori del caro Francesco: c’è da rimanere sgomenti!

Cioè, avete capito? Sullo slancio dello schianto la Fiat Panda si è «letteralmente arrampicata» su una Smart, schiacciando una moto contro il furgone del locale. What else?
Morti in strada, tutto confermato e su vasta scala (Fonte Asaps)!
Intanto diamo il solito sguardo ai dati Asaps, l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, che in collaborazione con Sapidata presenta il report in tempo reale dell’Osservatorio Pedoni. Pare di leggere la Superclassifica Show (boomers!) del tempo che fu, eppure..sì: esiste un report di guerra del genere. I numeri, come al solito, sono in crescita; dal 1° gennaio al 1° ottobre 2023 sono morte ben 318 persone sulle strade italiane. Nel Lazio è una vera strage con 51 decessi, un sesto del totale, di cui ben 29 a Roma. Ma i dati sono molto preoccupanti anche altrove: in Campania (36 morti), in Lombardia (35), in Veneto e in Emilia Romagna (30).
La lotta (inutile) dei sindaci
E cosa succede in città? Giustamente i sindaci più interessati di altri cercano di correre ai ripari, ma è una lotta dannatamente impari. Prendiamo il caso della capitale. A Roma i pedoni muoiono di più, il sindaco Roberto Gualtieri ha dichiarato che «entro la fine del 2024» saranno messi «in sicurezza 30 incroci critici per l’attraversamento dei pedoni». Si tratta di un lavoro «prioritario» che va ad inserirsi «nella strategia complessiva di interventi sui 175 incroci maggiormente a rischio incidenti e per i quali abbiamo già concluso alcuni cantieri». Tra questi «il lotto relativo agli interventi sulla via Nomentana, che sarà seguito da quelli in partenza lungo la Cristoforo Colombo (la strada dove è stato ucciso Francesco)». Un provvedimento per il quale verranno usati « fondi nazionali per una serie di lavori di messa in sicurezza espressamente dedicati ai pedoni della Capitale, abitata da milioni di persone e percorsa da decine di milioni di turisti ogni anno».
Poveri sindaci, oso commentare e badando di taggarli sempre in copia: da soli e pur mettendocela tutta combattono una guerra con armi spuntate. Quali incroci potranno mai metterci al sicuro di fronte a condotte di guida scellerate? Facciamocene tutti una ragione: se non cambiamo le nostre abitudini al volante non basterà neppure tutta la tecnologia del mondo, come neppure santini o amuleti.
Il problema siamo solo noi, che non vogliamo (e forse non siamo più in grado) di modificare le nostre cattive abitudini. Ci si ribella ogni giorno contro le neonate Zone o Città 30 e contro gli autovelox ‘cattivi’, rei di essere il braccio armato di questa o di quella Amministrazione intenta solo a far cassa e che invece se ne frega dei problemi “veri”. Di grazia, allora, spiegateci quali sarebbero le altre urgenze rispetto a quello di una mattanza stradale inarrestabile. Una mattanza, questa sì, che unisce davvero l’Italia dal Nord al Sud!