Vacanze invernali in bicicletta, dalla Fiera del Cicloturismo ecco cinque mete imperdibili

Le vacanze invernali in bicicletta hanno un fascino tutto loro, al punto che dalla Fiera del Cicloturismo (in scena a Bologna i prossimi l’1 e il 2 aprile prossimi) arrivano addirittura cinque mete imperdibili. E’ un saliscendi di emozioni: dal Salento all’Emilia Romagna, passando per Basilicata, Abruzzo e Lazio. Clima? fresco tendente al freddo (abbiamo già dato), ma che soddisfazione!! Eccovi il dettaglio, secondo la cara Pinar Pinzuti, direttrice della Fiera a due ruote lente nonché coordinatrice del movimento Fancy Women Bike Ride.

Salento: non solo ‘viva l’Estate’!

Lecce, la Firenze del Sud. Il Salento è la meta preferita dagli italiani per trascorrere le vacanze estive, ma vale assolutamente la pena (ri)scoprirlo in bicicletta nei periodi di bassa stagione quando il traffico è minore. Con i suoi 210 chilometri prevalentemente pianeggianti, il percorso salentino è adatto anche ai cicloturisti meno esperti e non molto allenati. Si parte da e si torna a Lecce, per qualche giorno in completa autonomia tra meraviglie di piccoli borghi, masserie e i più suggestivi angoli di costa.

I particolari di una pedalata in Salento

Opinione personale. Lecce è la Firenze del Sud, qui è anche nato mio padre e non posso non essere legato a doppio filo alla città di Sant’Oronzo. Solo per questo mi permetto di aggiungere mezza riga in più rispetto a quanto suggerito dall’ottima Pinar: al tramonto la luce del sole illumina edifici e chiese di un giallo paglierino che scalda il cuore. Gustatevi l’effetto che fa come quando sorseggiate un ottimo vino bianco.

Ma torniamo alla bussola dell’amica Pinar.

Le Cesine, Oasi WWF. Lungo la tratta che da Lecce va a Otranto, da non perdere l’Oasi protetta del WWF ‘Le Cesine’, punto di passaggio di numerose specie di uccelli migratori e i laghi Alimini. Pedalando da Otranto a Santa María di Leuca (dove si pouò ammirare l’incrocio emozionale del mar Ionio con l’Adriatico), un selvaggio tratto costiero, si raggiunge il faro di punta Palascìa, estremo orientale d’Italia, e un singolare laghetto affiorato in una cava di bauxite in disuso. Da Santa Maria di Leuca, in direzione Gallipoli, si trova anche l’antico frantoio di Castrignano, scavato nella roccia. Attraverso ulivi e muretti a secco si arriva sulla costa ionica all’isola di Sant’Andrea e al parco naturale di Punta Pizzo.  

Gallipoli fuori stagione mostra tutto il fascino di un piccolo borgo di pescatori, sorprende per la sua luce, i suoi vicoli e il suo mercato del pesce. Anche qui potrei raccontare sensazioni e aneddoti personali, ma tengo la barra dritta e non derivo.

Tuglie. Da Gallipoli si parte alla scoperta del suo entroterra. Imprescindibili: Sannicola e il suo frantoio ipogeo, Tuglie, sede di un magnifico museo della civiltà contadina, Galatone e il suo bellissimo centro storico barocco e il castello normanno di Fulcignano e infine, Galatina dove si ammirare la chiesa di Santa Caterina, completamente dipinta con affreschi in stile giottesco e il tipico centro storico della città. 

La via del ritorno verso Lecce passa attraverso campagne coltivate e numerose masserie fortificate, e ville ottocentesche che caratterizzano il paesaggio, fino a raggiungere Nardò, cittadina dal notevole centro in stile barocco. Quindi, tappa a Copertino e il suo imponente castello di origine normanna e infine Lecce che, con il suo magnifico centro storico e la sua architettura barocca, meriterebbe da sola una settimana!

Per altre suggestioni:
https://viaggiareinpuglia.it/itinerario/12/it/Salento-in-bici

Emilia Romagna, ciclovia da 60 km tra terme, borghi e terre del gusto

Qualche giorno dedicato al benessere e a pedalare nell’entroterra romagnolo, con la ciclovia di 60 km che unisce diversi borghi di quest’area dell’Emilia-Romagna lungo un percorso caratterizzato dalla presenza di acque termali e stabilimenti. Soggiornando a Riolo Terme (https://www.termediriolo.it)  è possibile unire l’attività sportiva alle cure termali e allo stesso tempo visitare la splendida rocca che fu la dimora di Caterina Sforza. Proseguendo lungo la ciclovia, si incontra Brisighella, località ricca di tradizioni, storia e bellezze architettoniche. Non solo vanta i più prestigiosi riconoscimenti, tra i quali i Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, ma offre al visitatore curiosità come la “Via degli asini”, una strada porticata, sopraelevata del XII secolo, un tempo percorsa dai birocciai, dove il piano terra fungeva da dimora per i somari che trasportavano il gesso estratto dai vicini Calanchi, e i piani superiori per i loro padroni.

La Via degli Asini (Brisighella)

Da degustare e comprare, inoltre, il suo prezioso olio Dop. Un consiglio? Provarlo crudo sul carciofo moretto che cresce solo qui (www.terradibrisighella.it).Lasciata Brisighella si può decidere di ritornare a Riolo Terme passando per Imola o raggiungere in poco più di un’ora di dolci salite e panorami verdi la cittadina di Modigliana. Anche questo borgo medievale conserva molti edifici – tra cui la Rocca dei Conti Guidi – ed è famosa per i tortelli di patate. Per chi vuole provare il wellness & positive sport ci sono programmi specifici a Riolo Terme con https://www.italiaacademy.net.

Matera e le Chiesi Rupestri, pedalando tra i Sassi 

Una città dal fascino ineguagliabile? Matera, la città dei Sassi. Andare in bicicletta tra i vicoli e i tipici edifici rupestri scavati nelle rocce della Murgia: davvero una gran bella esperienza. Come pure visitare i rioni progettati negli anni ’50 e ’60 (La Martella e Spine Bianche), dove furono trasferiti gli abitanti dei Sassi subito dopo il 1953.

Il Parco delle Chiese Rupestri. Lungo il percorso è possibile inserire soste gustose tra tipici forni a legna e mercati della frutta, oppure fermarsi ad ammirare la Cattedrale situata sulla Civita o affacciarsi dal belvedere di Sant’Agostino per gettare uno sguardo sulle chiese rupestri. Lasciando i “Sassi” alle spalle, si consiglia un percorso in bici per il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, area archeologica e naturalistica. 

Una delle caratteristiche più importanti del murgiano è la presenza di oltre un centinaio di chiese rupestri, a volte nascoste dalla fitta vegetazione e scavate lungo gli argini scoscesi delle gravine in luoghi impervi e di difficile accesso, impreziosite da affreschi che testimoniano la devozione che si è protratta fino ai giorni nostri.

Il Parco-scultura. Sulla strada di ritorno a Matera, da non perdere il parco-scultura La Palomba, un’antica cava di pietra di tre secoli fa trasformata in area espositiva di arte contemporanea, nata su iniziativa dell’artista Antonio Paradiso che ha realizzato una mostra d’arte permanente delle sue opere proprio in una cava di tufo esaurita. Per i percorsi e i tour guidati www.materaturismo.it

Il parco-scultura di Matera

Abruzzo, la Rete Ciclabile dei Trabocchi

La Rete Ciclabile dei Trabocchi mette a sistema e in rete diversi percorsi già presenti da tempo. Un sistema semplice e facilmente utilizzabile da chi voglia andare oltre la costa e pensare a collegamenti, ad anelli, verso la campagna: vista mare sì, ma anche vista…Maiella!

La costa dei Trabocchi in Abruzzo

Il Cammino di San Tommaso. Ecco quindi le ‘aste fluviali’, le strade bianche di campagna, tratti poco frequentati dagli automobilisti, le intersezioni con il Cammino di San Tommaso, fino a sterrati che richiedono Mtb o gravel, o la scoperta di percorsi che portano verso una valle che custodisce esempi di mulini ad acqua risalenti ai primi anni del 1.400.

Acquabella. Da non perdere una camminata fino alla Riserva Naturale dell’Acquabella, dove troviamo il Vecchio borgo dei pescatori e, se si vuole fare una breve deviazione nelle colline circostanti, una visita ai frantoi locali e alla Abbazia di San Giovanni in Venere.

Per maggiori info: https://reteciclabiletrabocchi.it/

Roma e la Valle del Liri

La Ciociaria: mi sono laureato proprio lì, in quel di Sora, e di quesi posti conservo solo ottimi ricordi. Pinar Pinzuti opportunamente suggerisce un percorso cicloturistico che segue il corso del fiume Liri, a ridosso dell’omonima Isola.

Isola Liri. E’ il centro in cui convergono una serie di percorsi ciclistici tematici: quello “dalla sorgente alla foce” del fiume Liri rappresenta la dorsale cicloturistica da cui poi sviluppare deviazioni e itinerari a margherita da fare in giornata, visite guidate comprese.

Si può organizzare un tour completo di 3 giorni, pedalando alla scoperta del territorio lungo il fiume, che parte dall’Abruzzo e più precisamente da Capistrello. Che Sora sia una delle mete ambìte lo scrive per fortuna anche la brava Pinar. Splendida cittadina davvero a misura d’uomo: qui vi nacque Vittorio de Sica. Ha un centro storico piccolo ma caratteristico. Segnalata infine l’Abbazia di San Domenico.

I dislivelli di Cassino. Il secondo giorno l’itinerario da Isola del Liri si sviluppa verso Cassino e prevede circa 65 chilometri, con un dislivello che si fa sentire: la prima tappa, tutta in salita, è a Civitavecchia d’Arpino celebre per le Mura Ciclopiche e Marco Tullio Cicerone, ricordato da una statua nella odierna Arpino che si trova più a valle.

Memorie di guerra: l’Abbazia di Monteccasino. Il terzo e ultimo giorno è all’insegna della Memoria e della Seconda Guerra Mondiale: dopo una breve pedalata di avvicinamento all’Historiale – il museo multimediale dedicato alla Seconda Guerra Mondiale ideato e allestito da Carlo Rambaldi, Premio Oscar per gli effetti speciali di E.T., si attraversa la Linea Gustav della ritirata tedesca, e poi si sfiora l’Abbazia di Montecassino. Dopo Cassino il fiume cambia nome e diventa Garigliano fino al traguardo: la località di Minturno, sulla foce che si getta nel mare della Riviera di Ulisse.

Per maggiori informazioni su tutte le tappe: https://www.liris.bike/tour/
Photocredits: Ufficio Stampa Fiera del Cicloturismo

 

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