Piste ciclabili a Roma, è già bagarre politica per il collegamento Battistini Gemelli. E sono appena cominciati i lavori per realizzarla, figurarsi una volta terminata ad aprile. Già, almeno così ci confermano dal Campidoglio. Ma andiamo con ordine.
Già quando uscì la notizia del finanziamento e la predisposizione del cantiere (circa un mese fa) gran parte di noi, degli addetti ai lavori lo aveva scritto subito: non ci saranno sconti e si scatenerà una canizza tipo quella che ha riguardato la pista ciclabile in via Tuscolana e Via Gregorio VII (G7). E così sta andando, basta leggere il pezzo pubblicato in queste ore su Roma Today, con Fratelli d’Italia che non ci sta e attacca la maggioranza, rea di voler realizzare infrastrutture del genere immaginandole “senza criterio e senza interventi accessori”.
La polemica: strade strette e meno parcheggi. Una follia
Su Roma Today il cooordinatore di Fratelli d’Italia nel XV Municipio, Federico Guidi, lo ha detto senza mezzi termini: «Queste ciclabili disegnate senza criterio e senza interventi accessori, quali il rifacimento dei marciapiedi adiacenti o la progettazione di soluzioni alternative per parcheggi o di incentivo per l’elettrico, sono completamente inutili, e anzi dannose», spiega il coordinatore Fdi. «Via Battistini – è un asse viario importante, così come via della Pineta Sacchetti. Nodi strategici di collegamento dell’intero quadrante”. Il timore è che questi nodi “diventeranno molto più stretti, pericolosi, trafficati”. Quindi l’affondo finale: «È proprio necessaria una ciclabile così realizzata che peggiorerà la viabilità dell’intero settore? Non era meglio dedicare risorse ed energie ad altre priorità, come magari prolungare la metro A da Battistini a Casalotti, Selva Candia, Casal Selce?».
Pista ciclabile: perché la critica non sta in piedi
Premetto: conosco questa strada e queste zone piuttosto bene. Ci sono andato a scuola e ho continuato a frequentare il posto nel corso degli anni a venire, quindi credo di sapere di cosa parlo. Aggiungo che in città mi muovo in bicicletta a pedalata assistita o in monopattino: naturalmente non ho la pretesa di sapere se anche l’onorevole Guidi faccia altrettanto, ma in genere è perlomeno inverosimile che un ciclista o monopattista bocci la realizzazione di una struttura ciclabile, figurarsi una del genere. Sì perché questo tratto andrebbe a poggiare davvero su un importante asse viario, in grado di abbracciare sia la zona iperpopolata di Boccea che la parte alta del quartiere Aurelio. Da dove parte a dove arriva, pensate, ci sono decine di fermate dell’autobus che puntualmente si impantanano proprio all’altezza del capolinea della Metro A, capolinea Battistini. Dovreste vederla la scena: una sconcezza a cielo aperto. Del resto, basta recarsi lì in qualsiasi giorno della settimana (soprattutto il sabato mattina) per rendersi conto degli spazi assolutamente inesistenti per pedoni e mezzi di mobilità dolce. Al di là degli ambulanti (questione che riguarda un altro segmento e di cui non intendo assolutamente parlare) presenti fino a poco tempo fa, lungo quel tratto di Via Mattia Battistini è tutta un’autorimessa a cielo aperto, con auto posteggiate anche in terza fila. Ma come si fa a pronunciare anche in questo caso, così come avvenuto e avviene tuttora per la via Tuscolana e per via Gregorio VII, il solito mantra “tutto utile, per carità, ma non qui, non nel mio giardino“? Ci si rende conto che stappare il collo di bottiglia di Battistini e collegarlo alla zona dell’Ospedale Gemelli significherebbe realizzare un’ottima infrastruttura? Non sarebbe sensato collegare, per giunta con infrastrutture leggere, due zone così dense di abitanti che non chiedono altro che potersi muovere come fanno da anni nel resto d’Europa?

«Veramente – ribatte Angelo Diario, presidente della Commissione Sport del Comune di Roma e che per anni ha abitato a Primavalle, a ridosso di Via Mattia Battistini – si tratta di una riduzione di pochi, davvero pochi posti auto. Confermo: qui si parcheggia in qualsiasi ora del giorno e della sera. Ho vissuto sette anni in zona e già a suo tempo, da semplice cittadino-attivista, accogliemmo questo progetto con grande entusiasmo. Poi, purtroppo non se ne fece più nulla. Ora, a pochi anni di distanza, sono comunque contento di vederne i cantieri per la realizzazione. E’ un intervento importante e se tutto va bene la pista ciclabile dovrebbe essere ultimata entro aprile di quest’anno».

Boccea-Battistini-Pineta Sacchetti-Gemelli, peraltro, rappresenta un quadrilatero nevralgico di Roma nord che può comunque contare su un servizio migliore senz’altro rispetto ad altre zone della città. Il convento, nell’ordine, passa questo: in zona Gemelli esistono diverse linee di autobus da e verso il centro città; eppoi c’è l’importantissima fermata della linea ferroviaria regionale Fr1 Gemelli, appunto, in grado di portare centinaia se non migliaia tra lavoratori e familiari da e verso l’Ospedale più importante di tutta l’area se non dell’intera città e del centro Italia! Una linea che parte da Viterbo e arriva a Roma Ostiense, intersecando a raso decine di quartieri che scoppiano di auto parcheggiate ovunque. Tornando all’Ospedale Gemelli, peraltro, troviamo anche l’ottima clinica Columbus e di fronte negozi, catene commerciali e numerose abitazioni residenziali. Connettersi a questo punto nevralgico grazie a una pista ciclabile, magari favorendo anche il servizio di bike sharing da un suo estremo all’altro sarebbe un’ottima soluzione, altroché dannosa.
Dall’altro lato, zona Battistini, invece cosa troviamo? Niente, dai, ‘soltanto’ il capolinea della Metro A (l’altro è Anagnina verso Roma sud, ndb), servito e riverito da diverse linee di autobus che scendono e risalgono da Boccea e dal centro. Forse mettere in collegamento queste due zone, farle dialogare tra loro, non è un’idea così ignobile, no?
Il percorso della pista ciclabile Battistini-Gemelli
Chi non è di Roma sappia che la pista ciclabile si svilupperà all’interno del XIV Municipio e rappresenterà la direttrice di connessione con la fermata della metro A Battistini della pista ciclopedonale esistente “Monte Ciocci – Monte Mario”. Il percorso (le foto sono state prese da Roma Mobilità) si snoda lungo via della Pineta Sacchetti, via di San Cleto Papa e via Mattia Battistini introducendo lungo questi ultimi corsie ciclabili monodirezionali, riservate su strada, e, relativamente al breve tratto di via della Pinetta Sacchetti che va da via Francesco Marconi a via San Cleto Papa con inserimento di ciclabile bidirezionale in sede propria.
Lo sottolineiamo di nuovo, che vale la pena. La ciclabile si aggancia nei pressi del parcheggio della Stazione “Gemelli” alla pista ciclopedonale di Monte Ciocci – Monte Mario, proseguendo su via della Pineta Sacchetti in direzione del “Forte Braschi” fino all’intersezione con via San Cleto Papa (750 m. circa). Percorsa via San Cleto Papa il percorso si immette in via Mattia Battistini (2.200 m circa) fino ad arrivare all’intersezione con via dei Monti di Primavalle e via Ennio Bonifazi nei pressi della Stazione della Metro A Battistini.
Mettere i paletti di accesso a questa infrastruttura, a mio avviso, è proprio quello che non si deve fare. E oltretutto significa aver davvero compreso poco dei posti in cui si vive. A prescindere, sia ben chiaro, dal colore politico dell’iniziativa. Le piste ciclabili, a Roma come nel resto del mondo, se riguardano importanti tratti congestionati da auto, riguardano ciascun cittadino. Buona trasversalità a tutti!
Ma perché fate gli ignorri pur di dire il contrario di quello che pensano altri le piste sono per pochi dimostratami che sono utili a chi? Poi ho veduto la pista ciclabile dì via Gregorio VII e una vergogna passano ogni giorno cinque bici contro migliaia di autoveicoli purtroppo il mal costume esiste per via che pochi hanno il sopravvento sulla moltidudine questo è la verità questo e il mio pensiero che vive di economia vera
Scusami, mi sfugge un passaggio: quale danno porterebbe all’economia ‘vera’ (poi, please, spiegami qual è la falsa) una pista ciclabile come quella di Via Gregorio VII? ‘Piste ciclabili per pochi’ è una libera considerazione, per carità, ma spesso è l’opinione di chi non le vuole e non può o non vuole attendere che ci si faccia ‘massa critica’ che se no gli tocca pure a lui..:-))))
La pista ciclabile e’ un ottima scelta, visto che gli autobus che servono le zone ospedaliere Gemelli, Cristo Re sono servite da due i vuole autobus che passano di rado 146 e 985, e quando arrivano giungono sempre insieme chissa’ perche’ , dopo aver aspettato trenta quaranta minuti. Quindi chi vuole puo’ utilizzare bici o monopattini, e giungere prima a casa. Altrimenti bisognava fare giungere, la metro fino al gemelli. Chi e’ contrario e’ di parte politicamente.
Sì, Luigi.. la pista serve proprio a questo: ad accorciare, a commutare..insomma a rendere più snella una zona così nevralgica e altrettanto maledettamente devastata dal traffico perché di raccordo tra stazioni.
La pista ciclabile e’ un ottima scelta, visto che gli autobus che servono le zone ospedaliere Gemelli, Cristo Re sono servite da due autobus che passano di rado 146 e 985, e quando arrivano giungono sempre insieme chissa’ perche’ , dopo aver aspettato trenta quaranta minuti. Quindi chi vuole puo’ utilizzare bici o monopattini, e giungere prima a casa. Altrimenti bisognava fare giungere, la metro fino al gemelli. Chi e’ contrario e’ di parte politicamente.
Ottima idea realizzare una ciclabile per le milioni e milioni di persone che oggi utilizzano la bicicletta su Mattia Battistini, costretti, poverini, a fare lo slalom tra le auto… tutti a Roma si muovono con le biciclette… sembra Pechino vent’anni fa…hanno storpiato una strada di grande comunicazione, già oggi congestionata, rimuovendo circa 1000 posti auto, per di più vicino al capolinea della metro che è un punto di scambio auto-mezzo pubblico per far posto a cosa? Una striscia di asfalto che sarà utilizzata da poche unità di “persone che vorranno giungere prima a casa” o, come temo, resterà inesorabilmente vuota. Gli “ingegneri” del municipio hanno considerato le conseguenze? Aumento del traffico, aumento dell’inquinamento dovuto al restringimento di carreggiata? Hanno predisposto nuovi parcheggi in sostituzione di quelli rimossi dalla ciclabile? ma certo che NO! Mi raccomando alle prossime amministrative votate la Raggi!
Salve Michele, leggo con interesse la sua rimostranza, peraltro espressa in modo civile.Per questo rispondo partendo da una semplice domanda, spero vorrà scusarmi: in una città tipo Roma, Milano o Barcellona come posso offrire una mobilità diversa agli utenti se la pista ciclabile non la faccio passare a ridosso, ad esempio, del capolinea di una delle poche linee di metropolitana esistenti? Nonostante la metro A, poi, Via Mattia Battistini è una lamiera unica di auto a cielo aperto. Concentrazioni di smog elevate, spazi di attraversamento pedonale anche solo per farsi due passi in zona ridotti effettivamente al lumicino sono solo alcuni degli esempi sotto gli occhi di molti ogni giorno. E ancora: non mi risulta che, in media, la realizzazione delle piste ciclabili a Roma stia sottraendo migliaia di posti auto, a meno che non ci si riferisca a quelli diciamo.. improvvisati’ visto che gli spazi sono ormai stati consumati del tutto e l’Italia è prima nel delicato rapporto auto/abitanti. Tra l’altro mi risulta che Roma, la mia città, sia addirittura in testa a questa speciale classifica. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole e ci mancherebbe pure, ma a mio modesto avviso sarebbe ora che si invertisse la rotta.
Salve, La civiltà è la base di tutto…Lei scrive:”..come posso offrire una mobilità diversa agli utenti?”…non certo come hanno fatto a Battistini o Gregorio VII… bastava, per esempio, farla solo da una parte anzichè “bruciare” tutte e due le corsie. Frequento Battistini e Gregorio VII da anni e, sinceramente, non ho mai visto flotte di ciclisti su quelle strade. Hanno creato disagio a molta gente per far contente “relativamente” poche persone. Una volta si diceva che il bene di molti è superiore al bene di pochi o di uno solo…qui abbiamo rovesciato il concetto e per scopi che poco hanno a che fare con l’ambiente (ricordiamo che tra poco si vota per il sindaco). Altro punto…Lei dice “Mattia Battistini è una lamiera unica di auto a cielo aperto..” corretto! ed ora? Come diventerà adesso che togli posti auto e riduci la larghezza? …Chi abita, lavora, si reca alla metro in quella via e dintorni (ricordiamo, sono sempre le stesse persone, non 1000 di meno) dove parcheggia? Si parla di dare una “mobilita diversa agli utenti”, bravi ! Ma è stato fatto uno studio di settore, una indagine nel quartiere e dintorni, per verificare quante ipotetiche persone “userebbero” questa ciclabile? Roma, ricordiamo, città “perfettamente piatta e livellata” è proprio la città ideale per una mobilità su due ruote…suvvia… ma di cosa stiamo parlando! Fatti 5-10-20 Km al giorno per i saliscendi di Roma per andare in ufficio e vedi in che condizioni ci arrivi a lavoro specialmente d’estate… Bisogna risolvere il problema del traffico… bene, perfetto, d’accordo ma costringendo persone a girare come trottole per trovare un sacrosanto parcheggio per un auto, per la quale non dimentichiamo, ci paghiamo pure le tasse, non mi sembra un buon inizio. Altre strade di Roma, dopo Gregorio VII e Battistini stanno facendo la stessa fine…azzeramento posti auto e riduzione di corsie per quanti beneficiari? La nostra cara sindaca invece di pensare alla funivia “smontabile” pensasse a spostare il capolinea della metro da battistini prolungandola verso casalotti ed oltre. Altro punto da lei citato… Roma è prima nel delicato rapporto auto/abitanti…Questo dato conferma, purtroppo, che per muoversi a Roma serve l’auto…è inutile girarci intorno o far finta di niente. Vogliamo togliere il brutto vizio della doppia fila? creiamo parcheggi, veri parcheggi non dipingendo di blu le poche zone bianche rimaste…nuove linee metropolitane con parcheggi di scambio, controlli più stringenti dei vigili… non ciclovie che pochi francamente useranno…
La biclicletta è un ottimo mezzo per andare a fare una passeggiata nel verde tra spazi aperti a Villa Ada, Villa Borghese Villa Carpegna…non certo per recarsi a lavoro in una città complicata come Roma.
Cordialissimi Saluti